Luciana Littizzetto contro Matteo Salvini. Polemica a distanza tra la comica e l’attuale ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture che si sono scontrati in merito all’aggressione della prof di Rovigo, sparata dagli alunni con una pistola ad aria compressa.

Le parole di Luciana Littizzetto
Luciana Littizzetto aveva commentato su Radio Deejay la vicenda dell’insegnante di Rovigo. La conduttrice aveva condannato il gesto come «assurdo e violento», tuttavia ha voluto anche criticare la gestione degli alunni da parte dell’insegnante aggredita, Maria Cristina Finatti.
Le sue parole a questo proposito sono state: «Ho insegnato per nove anni ma nessuno mi ha mai sparato, anche se alcune classi erano parecchio turbolente. Tiravano i gessetti, ma non ho mai denunciato. Se non si è capaci di gestire classi complicate è meglio cambiare mestiere. Non esistono classi ingovernabili, occorre creare empatia con i ragazzi».

La risposta di Matteo Salvini alla Littizzetto
Ovviamente, queste dichiarazioni di Luciana Littizzetto hanno alzato un polverone sui social e non solo. Matteo Salvini, ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture per il Governo Meloni, ha voluto replicare alla comica. Il ministro ha scritto: «Se il professore non è empatico allora gli si spara in classe?». Nel post di Salvini si legge anche: «Come si può pensare di dire una cosa del genere? A volte il silenzio è d’oro, avrebbe fatto meglio a tacere».
Anche il ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara ha voluto rispondere a Luciana Littizzetto. Le sue parole sono state: «Se uno studente spara a un docente sbaglia senza se e senza ma, non c’è spazio per ulteriori spiegazioni». D’altronde, la docente di Rovigo aveva denunciato il fatto con queste motivazioni: «Li denuncio tutti per difendere la mia dignità e quella dei miei colleghi, ma soprattutto perché è stato oltrepassato un confine. Spero non succeda più a nessuno. Il nostro mestiere non può diventare pericoloso e in questo i genitori dovrebbero essere nostri alleati, invece sono di solito totalmente schierati con i figli».