Il Ministero della Salute ha concluso uno studio sulla “Listeria monocytogenes”, il batterio responsabile della listeriosi. Nell’ultimo anno si è registrato un aumento di casi della malattia, che può anche avere esiti mortali. Tuttavia, il batterio è pericoloso soprattutto per i soggetti a rischio come gli immunodepressi.
Il Ministero della Salute pubblica lo studio sulla Listeria
Il Ministero della Salute ha pubblicato le conclusioni dello studio sulla Listeria, il batterio responsabile della Listeriosi. Tale microrganismo non è pericoloso, se si cuociono bene i cibi. Tuttavia, nei soggetti a rischio, come gli immunodepressi, può portare anche alla morte.
«Resta alta l’attenzione del Ministero a seguito dell’aumento di casi clinici di listeriosi alimentare registrati in diverse regioni italiane, dovuti alla contaminazione di alimenti da parte del batterio Listeria monocytogenes», ha divulgato il Ministero. In seguito ha spiegato come le «verifiche, effettuate dal gruppo di lavoro istituito dal Ministero per fronteggiare la diffusione, hanno rilevato una correlazione tra alcuni dei casi clinici e la presenza del ceppo di Listeria ST 155 in wϋrstel a base di carni avicole prodotti dalla ditta Agricola Tre Valli”.

Tra gli otre 60 ricoveri causati dal microrganismo solo nell’ultimo anno, tre decessi sono «avvenuti a Dicembre del 2021, marzo 2022 e giugno 2022 in Lombardia, Piemonte, Emilia Romagna. Tutti hanno riguardato persone immuno compromesse o particolarmente fragili». La sorveglianza del ceppo del batterio listeria è iniziata nel 2020 «a seguito di una serie di casi che si sono verificati in molte regioni e che sono stati identificati perché i pazienti avevano chiesto assistenza medica. Solo una parte di questi ha richiesto il ricovero».
Cos’è il batterio Listeria e dove si trova
La “Listeria monocytogenes” è un batterio “ubiquitario“. Ciò significa che esso si può trovare nei cibi, ma anche «nel suolo, nell’acqua e nella vegetazione e può contaminare diversi alimenti come, latte, verdura, formaggi molli, carni poco cotte, insaccati poco stagionati». Tuttavia, la principale via di trasmissione per l’uomo è quella alimentare.
Listeria «resiste molto bene alle basse temperature e all’essiccamento, in alimenti conservati a temperatura di refrigerazione (4°C). È invece molto sensibile alle usuali «temperature di cottura domestica» degli alimenti.

Come comunica lo stesso Ministero della Salute, «bambini e adulti sani possono essere occasionalmente infettati. Raramente sviluppano una malattia grave a differenza di soggetti debilitati, immunodepressi e nelle donne in gravidanza in cui la malattia è più grave».