Un nonno al servizio delle istituzioni, così si è definito ieri Mario Draghi nella conferenza di fine anno. Una carica, diversa rispetto al solito, che, si sa, ha un alter ego speciale in Lino Banfi. L’attore pugliese, con il personaggio di Nonno Libero, protagonista di Un Medico in famiglia, si era guadagnato a suon di battute l’appellativo, ma adesso è pronto a lasciare il ruolo: Da stamattina è Draghi ad essere il nonno d’Italia», ha scherzato a Un giorno da pecora, la trasmissione condotta da Geppi Cucciari e Giorgio Lauro su Rai Radio1.
Il ‘nonno d’Italia’ Lino Banfi ora con noi a @Radio1Rai #ugdp! pic.twitter.com/mdj98sttBj
— Un Giorno da Pecora (@1giornodapecora) December 22, 2021
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Lino Banfi su Mario Draghi: «Siamo nonni d’Italia a ex aequo»
Anche se poi ha parzialmente ritrattato l’idea di abdicare in favore del collega: «Siccome io sono il nonno d’Italia e lui lo è più di me, diciamo che siamo nonni a ex aequo», ha proseguito Banfi. A lui è poi stato chiesto se Mario Draghi ha le caratteristiche per essere un buon nonno: «Ha un bel viso da bravo ragazzo, uno di quelli che gioca con i nipoti. Da tempo mi viene in testa di chiamarlo Mario Azeglio Draghi». Spontaneo allora chiedere il motivo: «Perché un po’ come l’ex presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi, ha avuto la stessa carriera». La chiosa è un parere sulla possibilità di vedere l’attuale premier al Quirinale: «Mi piacerebbe, certo magari potesse tenere una gamba da una parte e una dall’altra». Ieri d’altronde era stato lo stesso Draghi, pur indirettamente, ad aprire all’eventualità. Il riferimento nel momento in cui davanti ai cronisti ha spiegato di aver avviato una macchina, che non necessità più della sua presenza per andare avanti.