Liliana Resinovich, il fratello: “Errori nella perizia, ipotesi suicidio verità di plastica”

Virginia Cataldi
02/09/2022

Parla il fratello di Liliana Resinovich, la donna 63enne scomparsa a Trieste e trovata morta in un bosco: "il suicidio è verità di plastica"

Liliana Resinovich, il fratello: “Errori nella perizia, ipotesi suicidio verità di plastica”

Parla il fratello di Liliana Resinovich. Lei è la donna di 63 anni scomparsa a Trieste il 14 dicembre e trovata morta in un boschetto vicino casa il 5 gennaio. Secondo Sergio Resinovich, l’ipotesi che Liliana si sia suicidata, come avanzato nella perizia incaricata dalla procura”, sarebbe “una verità di plastica”.

Il fratello di Liliana Resinovich: il suicidio “è una verità di plastica”

L’ipotesi che Liliana si sia suicidata, come sostenuto nella perizia incaricata dalla Procura, “è una verità di plastica”, che “non convince me e i miei familiari”, ha spiegato il fratello Sergio Resinovich in una nota affidata all’Ansa. “Conoscevo bene mia sorella, nulla di quanto le si attribuisce faceva parte dei suoi comportamenti consueti“, ha comunicato l’uomo.

“Non ho mai accusato nessuno, non voglio farlo ora, da fratello e da semplice cittadino cerco solo di capire cos’è realmente successo. Mi auguro che tutti coloro che hanno conosciuto ed amato Lilli, non si accontentino, come me, di una soluzione così debole ed instabile”. Per quanto Sergio Resinovich non avesse mai creduto all’ipotesi del suicidio, si era detto “pronto ad accettare anche questa amara verità. Purché convincente sotto il profilo dei fatti e della scienza”. Tuttavia, dopo aver atteso “io e miei familiari, con pazienza e fiducia, i risultati delle varie consulenze, nessuna risposta esaustiva, per quanto da me conosciuto, è arrivata, tutto sempre aperto, molto generico“.

Parla il fratello di Liliana Resinovich, la donna 63enne scomparsa a Trieste e trovata morta in un bosco: "il suicidio è verità di plastica"
Liliana Resinovich

In questo modo “i dubbi e le perplessità non hanno fatto altro che aumentare anziché diminuire”. Pur nutrendo “estremo e assoluto rispetto” per il lavoro degli investigatori, ci sarebbero secondo Sergio “vari aspetti non chiariti, molte cose non approfondite, alcuni errori e imprecisioni in questa perizia.

L’ipotesi dell’avvocato Nicodemo Gentile

Quella del suicidio è l’ipotesi al vaglio degli investigatori, ma recentemente il legale di Sergio Resinovich ha diffuso una nota con nuovi elementi sulla morte della 63enne. Nicodemo Gentile ha avanzato l’idea che Liliana sia stata aggredita e uccisa la mattina stessa della scomparsa da qualcuno che conosceva.

“Sono tanti gli elementi che meritano una spiegazione e che ci portano a ipotizzare che non sia suicidio. Si parla nella nota del medico legale di una possibile antica frattura al setto nasale. A Liliana è stato trovato del sangue nel naso, una palpebra tumefatta e un trauma sulla lingua, l’esistenza di una frattura al naso, che sia antica o recente, alla luce di tutti questi segni, si deve accertare con certezza scientifica. Noi vogliamo solo escludere tutte le piste prima di arrivare a una determinata conclusione”, ha spiegato l’avvocato in una intervista a Fanpage.it.

Parla il fratello di Liliana Resinovich, la donna 63enne scomparsa a Trieste e trovata morta in un bosco: "il suicidio è verità di plastica"
Liliana Resinovich