Liceo Michelangiolo, Mattarella agli alfieri: «La civiltà una diga contro la violenza»

Redazione
24/02/2023

Il Capo dello Stato rompe gli indugi e alla consegna delle onorificenze agli alfieri parla della violenza nei licei. Una presa di posizione importante nel bel mezzo delle polemiche contro il ministro Valditara, che invece ha attaccato la preside della scuola che ha parlato di lotta al fascismo.

Liceo Michelangiolo, Mattarella agli alfieri: «La civiltà una diga contro la violenza»

Il pestaggio davanti al liceo a Firenze, la lettera della dirigente scolastica agli studenti, l’attacco del ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara e ora anche le parole del presidente della Repubblica. Mentre il governo non ha ufficialmente commentato l’episodio di violenza che ha portato all’aggressione di tre giovani davanti al Michelangiolo di Firenze, è Sergio Mattarella a dire la sua. Il Capo dello Stato si schiera apertamente contro la violenza con un discorso al Quirinale, durante la consegna degli attestati d’onore ai nuovi alfieri della Repubblica.

Mattarella: «La civiltà è una diga contro la violenza»

Il messaggio di Mattarella è contro la violenza. Rivolgendosi ai nuovi alfieri dice: «Voi agite come fanno tante e tanti ragazze e ragazzi in Italia e in altri paesi, praticando solidarietà, impegno comune, facendovi carico dei problemi generali, capendo che non si vive da soli ma si vive insieme agli altri e ci si realizza insieme agli altri. Tutto questo è un antidoto, una diga, anche contro la violenza e per questo vi ringrazio, perché indica un modello di vita che si contrappone a quello di prepotenza, sopraffazione, violenza. La vediamo purtroppo sovente: violenza nelle famiglie, violenza nelle abitazioni, violenza contro le donne, violenza in tante circostanze per strada, addirittura nei giorni scorsi davanti a una scuola contro ragazzi».

Liceo Michelangiolo, Mattarella agli alfieri: «La civiltà una diga contro la violenza». E Valditara pubblica l'intervista e si difende: «Mai parlato di sanzioni»
Sergio Mattarella (Getty)

Valditara si difende twittando la sua intervista

Intanto le polemiche sull’attacco del ministro Valditara alla preside Annalisa Savini, rea di aver parlato di fascismo ai suoi studenti, non si placano. E allora è lo stesso Valditara, su Twitter, a difendersi pubblicando l’intervista andata in onda durante la trasmissione Mattino Cinque. «Sono state dette tante cose, queste le mie parole. Ho annunziato sanzioni? No», scrive. Nel video si sente il ministro dichiarare: «Se questo atteggiamento dovesse persistere o ci dovesse essere un comportamento che va al di là dei confini istituzionali, vedremo se sarà necessario prendere delle misure. Attualmente non ritengo che sia necessario intervenire».

La protesta degli studenti che chiedono le dimissioni di Valditara

E intanto la protesta degli studenti prosegue. Anche stamattina la Rete studenti medi del Lazio ha espresso il proprio dissenso all’attacco di Valditara alla preside, chiedendone le dimissioni: «A sei giorni dal pestaggio squadrista, dai banchi del governo nemmeno una parola di condanna o una richiesta di verifiche. L’unico ad esprimersi è stato appunto Valditara, che però ha minacciato la preside che aveva preso posizione contro la violenza e a favore della costituzione. È inaccettabile che il governo non riconosca e condanni una violenza di questo tipo, ma è ancora più grave che un ministro dell’istruzione provi a limitare la libertà di espressione di un dirigente scolastico. È ormai del tutto evidente che oltre a dichiarazioni che vanno dal bizzarro all’inaccettabile e un disegno della scuola escludente, il ministro non abbia intenzione di agire sulle priorità degli studenti e delle studentesse. Non sui Pcto, non sulla salute mentale, non sull’edilizia scolastica. Ora la misura è colma».

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Il ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara (Twitter)