Una soluzione che nasce da una necessità: limitare il disagio provato dai ragazzi nei confronti della valutazione numerica quantificata in un voto. Il liceo classico-scientifico Giordano Bruno di Mestre sperimenta una nuova modalità valutativa, inserendo tre classi nel cosiddetto quadrimestre senza voti. Il motivo? Intervenire in termini migliorativi sul il livello d’ansia degli studenti, prima e durante le prove sia scritte che orali. Gli studenti continueranno a fare le verifiche come da programma, ma una volta corretto il compito, i ragazzi e le ragazze non vedranno più comparire il voto.
Il liceo di Mestre che dice stop ai voti
Al posto del numero spunterà la voce “risultati raggiunti”, scritti rigorosamente in verde, accompagnata da una descrizione specifica delle aree da migliorare e quelle ottimali. La proposta è stata discussa e poi accolta con favore dai genitori e dal consiglio di classe. Solo alla fine dell’anno scolastico il voto sarà visibile in pagella.

La dirigente scolastica Michela Michieletto ha fornito ulteriori motivazioni rispetto alla scelta ponderata e condivisa: «Ci pensavo da un po’ ad attivare una sperimentazione di questo tipo, ora abbiamo trovato l’occasione. Abbiamo scelto alcuni contesti particolari, solo alcune classi. Una al Bruno, allo scientifico, è già partita, un’altra partirà sempre allo scientifico e forse ne inizierà una terza al classico. Di base va chiarita una cosa: tra i ragazzi c’è un problema d’ansia importante, che è sempre più evidente. Noi ci stiamo lavorando. Stiamo cercando di trovare soluzioni. Non possiamo rimanere sordi al loro disagio».
Una decisione presa a poche settimane dalla dichiarazione dell’assessore all’Istruzione e al Merito della Regione Piemonte, Elena Chiorino, che ha affermato: «Torniamo a riconoscere l’autorevolezza degli insegnanti. Torniamo ad un sistema di voti, anche in condotta, e abbandoniamo i giudizi per una valutazione più chiara per i docenti ed allo stesso tempo più comprensibile per le famiglie».