Non è mai troppo tardi per restituire un libro a una biblioteca. Un’edizione del 1704 dell’opera The Faith and Practice of a Church of England-Man presa in prestito 300 anni fa ha fatto ritorno al suo legittimo proprietario: la Cattedrale di Sheffield, in Inghilterra.
Il ritorno (via posta) del libro perduto
Il manuale del teologo cristiano William Stanley, una raccolta di regole e principi destinata l clero britannico è arrivato a destinazione via posta la scorsa settimana. Ma non è tutto. Come riportato da Newsweek, ad accompagnarlo, c’era anche una nota del mittente: una donna, originaria del Galles, a cui la bisnonna scomparsa aveva chiesto di rispedirlo al legittimo proprietario. «Sin da subito, ci è sembrato chiaro si trattasse di un prestito non restituito a tempo debito. Dopo tutto questo tempo, è strano pensare che qualcuno abbia materialmente preso il libro, lo abbia portato con sé e ne abbia poi fatto perdere le tracce», ha spiegato il reverendo Canon Keith Farrow in un’intervista al quotidiano Sheffield Star.
Nessuna multa per la lettrice inadempiente
Il particolare più curioso della vicenda, però, è il fatto che il volume sia addirittura sopravvissuto, mantenendosi in ottime condizioni, alla struttura che lo custodiva. La biblioteca della cattedrale, infatti, è stata demolita agli inizi del XIX secolo. «Non sappiamo dove fosse la sua collocazione. Probabilmente assieme ad altri libri di quell’epoca, databili all’età georgiana o giù di lì», ha aggiunto il reverendo. «Sicuramente, quando tutto il materiale è stato riorganizzato, il bibliotecario e lo staff avranno dato l’opera per dispersa, senza pensare alla possibilità che ce l’avesse ancora chi l’aveva portata a casa anni e anni prima». Nonostante, in condizioni normali, il ritardo nella restituzione venga punito col pagamento di una multa, la chiesa ha scelto di non richiedere alcun risarcimento alla famiglia dell’anziana signora. Per quanto, la somma che avrebbe potuto ricevere in cambio sarebbe stata utile a finanziare i lavori di ristrutturazione della cattedrale. «L’importante è che il libro sia ritornato qui. È davvero una gioia avere un tesoro come questo nella nostra collezione».