Easy Reader
Seconda puntata del viaggio letterario di Tag43 per l'Italia. Si va dalla Toscana di Paolo Ciampi alle Marche di Leopardi, protagonista di diverse opere. Fino alla Roma di Piazza Vittorio e all'Abruzzo di l'arminuta.
La nostra rassegna letteraria per l’estate italiana prosegue scendendo verso Sud. Abbiamo lasciato la Romagna di Bassani e di Tondelli e ci spostiamo verso un altro litorale.
Approdiamo in Toscana la cui ricchezza letteraria è, ovviamente, incommensurabile. Se i turisti americani arrivano a Firenze, purtroppo o per fortuna, ispirati dai misteri di Dan Brown, il lettore curioso può scoprirla attraverso Gli occhi di Firenze (Bottega Errante) itinerario letterario, storico, culturale proposto dall’autoctono Paolo Ciampi. Prima del grande successo della saga dei Florio, Stefania Auci ha dedicato nel 2015 alla città di Dante Florence (Baldini e Castoldi), romanzo che vede protagonista un giornalista de La Nazione spinto dalla sua ambizione a seguire l’inizio del primo conflitto mondiale, ma che verrà segnato dall’esperienza.

Le spiagge della Versilia si tingono di noir invece nell’opera del viareggino Giampaolo Simi Cosa resta di noi (la sua prima per Sellerio) ambientata in un inverno sul mare insolitamente freddo e nevoso, una contro-narrazione degli stereotipi versiliani che fa il paio con quella di Morte dei Marmi, ironico viaggio tra fiction e ricordi personali di Fabio Genovesi pubblicato per Laterza nel 2012. L’entroterra toscano è invece lo scenario del classico di Carlo Cassola La ragazza di Bube, premio Strega 1960.

Le Marche di Leopardi
Spostandoci nelle Marche ci troviamo in un territorio ricco e affascinante che sa essere anche aspro e remoto. Nella provincia di Macerata, a Treia, è ambientato Giù la piazza non c’è nessuno mémoire di Dolores Prato che rievoca con lucidità e lampi d’ironia un’infanzia di primo novecento vissuta in una realtà di una provincia a suo modo esotica. Un libro che la scrittrice concluse a quasi 90 anni in bozza e che venne affidato a Natalia Ginzburg che però esercitò un pesante lavoro di editing per la prima edizione del 1980. Oggi può essere letto in versione integrale nell’edizione pubblicata da Quodlibet nel 2016. Ma le Marche sono soprattutto la terra di Giacomo Leopardi, protagonista di diverse opere letterarie. Marco Dondero, nel saggio edito da Carocci Leopardi personaggio ha censito quattro romanzi, sei racconti, cinque testi teatrali e due storie per bambini. Tra essi Io venìa pien d’angoscia a rimirarti, secondo lavoro di Michele Mari, pubblicato nel 1990 e ristampato nel 2016 da Einaudi. Le Marche e la casa piena di libri del Conte Monaldo si trasformano in uno scenario gotico narrato in lingua ottocentesca, in cui la fascinazione poetica del giovanissimo letterato per la luna, la sua irrequietezza e strani accadimenti nelle notti di plenilunio danno adito a ipotesi sconvolgenti.

Giallo Umbria
Dalle Marche all’Umbria e da un poeta a un altro poeta. Lo sfondo è la Perugia del 1877, il poeta è Giosuè Carducci che è uno dei personaggi di contorno del romanzo d’esordio del magistrato Alessandro Cannevale La foglia grigia (Einaudi, 2009). Un giallo storico, ispirato a un efferato caso giudiziario realmente accaduto dove storia e finzione si intrecciano costantemente, in cui si incrociano i tempi narrativi e in cui la vicenda è dominata da un brusco investigatore dal passato avventuroso che si confronta con una città che nasconde misteri, sette segrete e il portento di una pianta magica, la foglia grigia del titolo. Un altro romanzo storico ispirato a una vicenda realmente accaduta è La scelta del perugino Giovanni Dozzini (Nutrimenti, 2016). Qui siamo su un’isola del Lago Trasimeno nel giungo del 1944: quello che sembra un rifugio pacifico entra nello spaventoso contesto della Seconda Guerra mondiale.

Roma vista da Piazza Vittorio
Spostandoci nel Lazio, i romanzi ambientati a Roma potrebbero riempire diverse biblioteche, una narrazione originale e non convenzionale della città eterna è quella di Scontro di civiltà per un ascensore a Piazza Vittorio (edizioni E/O) dello scrittore e giornalista algerino Amara Lakhous che ha vissuto per anni in Italia. Il libro, scritto dall’autore prima in arabo e poi in italiano, è un noir che risente dell’influenza di Gadda, ambientato in una Roma dalle molte etnie e dalle molte lingue, viaggio antropologico e satira sociale (è diventato anche un film passato quasi inosservato). Ma il Lazio non è solo Roma: Canale Mussolini di Antonio Pennacchi, premio Strega 2010, racconta (insieme al seguito Canale Mussolini. Parte seconda del 2015) l’epopea di una famiglia che dalle terre del Po si trasferisce nell’Agro Pontino, dove il regime fascista bonifica le paludi e fonda la città di Littoria.
L’Abruzzo di L’arminuta e il Molise di Tiro al piccione
L’Abruzzo è la terra di Fontamara di Ignazio Silone, ma anche di uno dei casi editoriali degli ultimi anni L’arminuta di Donatella Di Pietrantonio, di cui vale la pena riscoprire Bella mia (del 2013, ma riedito nel 2018) che racconta le conseguenze umane del terremoto dell’Aquila del 2009. «La terra dove sono nato è grande come un fazzoletto, e questo è nascosto in una tasca dell’Appennino centro-meridionale. Si chiama Molise». Sono parole di Giose Rimanelli, autore molisano trapiantato negli Stati Uniti, che con il suo Tiro al piccione, scelto da Cesare Pavese e pubblicato per Einaudi nel 1953, raccontava la storia di un giovane che nel 1943 pur di scappare dall’isolamento del suo paese decide di combattere, scegliendo non la guerra partigiana, ma la Repubblica Sociale. La campagne molisane sono Le terre del sacramento del libro postumo di Francesco Jovine pubblicato nel 1950 e riedito da Donzelli: un’epopea contadina di ispirazione verista, la storia di una lotta popolare all’alba del regime fascista.