Tre libri per conoscere Philip Roth, Beastie Boys e Jim Morrison

Dal monumentale volume di Bailey che scandaglia la turbolenta esistenza di Roth al memoir dei Bestie Boys scritto da Michael Diamond e Adam Horovitz. Fino alla raccolta di poesie, ricordi e appunti di Jim Morrison curata dalla sorella Anne e da Lisciandro. Tre libri da non perdere.

Tre libri per conoscere Philip Roth, Beastie Boys e Jim Morrison

«Divorare una biografia dopo l’altra per persuadersi meglio dell’inutilità di qualsiasi impresa, di qualunque destino», scriveva Emil Cioran. Destino o meno, ecco tre biografie assolutamente imperdibili appena pubblicate tra musica, poesia e letteratura.

Philip Roth raccontato da Blake Bailey (Einaudi)

«Non voglio che mi riabiliti. Solo che mi rendi interessante», disse Philip Roth prima di concedersi senza filtri a Blake Bailey, acclamato biografo di scrittori tra cui John Cheever e Richard Yates, che lo aveva incontrato nei primi mesi del 2013, quando già 80enne era da poco in pensione e finalmente in pace, o almeno così amava dire. L’opera di Bailey è un monumentale volume di quasi mille pagine, per veri maniaci di Philip Roth, all’interno del quale, dopo aver ascoltato un possente torrente di confessioni e giustificazioni, si scandaglia nei minimi particolari la turbolenta esistenza di quello che da molti è stato definito “il miglior scrittore americano del Novecento”. Un gigante della letteratura a cui è stato negato più volte il Premio Nobel nonostante una strabiliante carriera (31 libri in 51 anni), dalla diavoleria dei suoi pazzi Alexander Portnoy e Mickey Sabbath alla sofferenza dei tragici eroi della sua cosiddetta trilogia di cui Pastorale Americana resta, ancora oggi, la vetta più alta mai toccata. Sullo sfondo le accuse di misoginia e antisemitismo oltre a uno scandalo sessuale che poco prima della pubblicazione negli Stati Uniti ha investito lo stesso Bailey costringendolo a cercare un nuovo editore. Il libro di Bailey non sarà comunque l’ultima parola su Philip Roth. Oltre a una biografia non autorizzata del critico letterario Ira Nadel uscita a marzo negli Usa, ci sono altri libri in arrivo, tra cui una biografia del professore della Stanford University Steven Zipperstein e The Philip Roth We Don’t Know, di Jacques Berlinerblau, professore alla Georgetown University.

Tre libri per conoscere Philip Roth, i Beastie Boys e Jim Morrison
Philip Roth di Blake Bailey.

Beastie Boys. Il libro (Rizzoli)

È finalmente arrivato tradotto in italiano, edito da Rizzoli, Il libro dei Beastie Boys, biografia ufficiale della band, scritta dai due superstiti Michael Diamond e Adam Horovitz, sulla quale pesa come un macigno l’assenza del terzo componente del gruppo Adam Yauch, alias MCA, morto di cancro nel 2012. Il libro, a tratti esilarante, a tratti commovente (come lo è del resto lo spettacolo teatrale dal quale è stato tratto disponibile in streaming su Apple Tv) racconta la storia di un’amicizia di tre ragazzi bianchi e borghesi dell’Upper West Side di Manhattan, che negli Anni 80 hanno completamente rivoluzionato il rap. Nel 1986 i Beasties pubblicarono Licensed to Ill, il loro debutto in vetta alle classifiche che mise la Def Jam Records, del famigerato Rick Rubin, sulla mappa nazionale e divenne l’album rap più venduto della storia. La leggenda della band nasce in quel momento e si alimenta da sola negli anni, con dischi uno più bello dell’altro, prodotti tra New York e Los Angeles, tra cui si possono annoverare, tanto per citarne due, lo strepitoso Paul’s Boutique e lo splendido Ill Communication. Un libro pieno di foto, mixato con una serie di ricette di cucina e furiose playlist, che in qualche modo, oltre a essere una sorta di testamento artistico del gruppo, è anche un libro su New York e su quello che voleva dire essere lì in quel determinato periodo della storia. «L’unico motivo per cui siamo diventati la band che tutti conoscono è perché New York a quel tempo era davvero l’unico posto al mondo che aveva questa confluenza di tutti questi diversi tipi di musica. Roba new-wave, post-punk, gli inizi del rap. Dub, jazz, salsa, qualunque cosa», scrive Diamond ad un certo punto. In una parola: imperdibile.

Tre libri per conoscere Philip Roth, i Beastie Boys e Jim Morrison
Beastie Boys il libro.

Tutti gli scritti di Jim Morrison (Rizzoli)

Altro immenso volume che funge da involontaria autobiografia, sempre in tema musica e sempre edito da Rizzoli, è Tutti gli scritti di Jim Morrison, raccolta di poesie, diari, appunti e liriche, scritte dal “re lucertola” e oggi raccolti dalla sorella Anne e dall’amico Frank Lisciandro a 50 anni dalla sua morte. Sciamano? Poeta? Rock star? Jim Morrison probabilmente è stato tutto questo insieme e lo si capisce infilandosi nell’infinito mondo contenuto in questo gigantesco zibaldone lungo quasi 600 pagine composte da materiale inedito, inclusi testi non registrati, estratti scritti a mano da 28 quaderni scoperti di recente e 160 tra foto e disegni. Tra gli estratti di questi formidabili taccuini si trovano anche i pensieri sul processo per oscenità a Miami nel 1970 e quelli che si ritengono essere i suoi ultimi scritti prima di venire ritrovato senza vita in una vasca da bagno di un appartamento nel centro di Parigi. Come poeta, scrittore, cantautore, regista e frontman dei Doors, il lavoro di Jim Morrison costituisce una delle più grandi eredità artistiche del ventesimo secolo. “’Le parole di Jim erano qualcosa di speciale e penso che la nostra musica corrispondesse a quelle parole. Non so che altri ragazzi avrebbero potuto farlo”, ha dichiarato Robby Krieger, uno dei componenti della band. Questo libro vi aiuterà a capirlo.

Tre libri per conoscere Philip Roth, i Beastie Boys e Jim Morrison
Tutti gli scritti di Jim Morrison.