La Lettonia sta per revocare la licenza di trasmissione del canale televisivo russo indipendente Dozhd, a causa di «minacce alla sicurezza nazionale e all’ordine sociale». Nel mirino di Riga una serie di violazioni dell’emittente legate alla copertura della guerra in Ucraina. «Dozhd TV scomparirà giovedì 8 dicembre», ha twittato Ivars Abolins, presidente del National Electronic Mass Media Council (NEPLP), l’ente regolatore dei media lettoni. «Le leggi della Lettonia», ha aggiunto, «devono essere rispettate da tutti». Da settimane i Servizi lettoni mettevano in guardia il governo circa i rischi provenienti «dai cosiddetti media indipendenti della Russia che trasferiscono la loro attività in Lettonia».
La risposta dell’emittente: «Accuse ingiuste e assurde»
«Le autorità lettoni hanno deciso di revocare la licenza al canale televisivo Dozhd», ha replicato sui social l’emittente. «Il canale smetterà di trasmettere via cavo, ma rimarrà su YouTube. Continuiamo a lavorare e consideriamo ingiuste e assurde tutte le accuse contro di noi».
Власти Латвии приняли решение об отзыве лицензии у телеканала Дождь. Телеканал перестанет вещать в кабеле, но останется в YouTube. Мы продолжаем работать и считаем несправедливыми и абсурдными все обвинения в наш адрес.
— Дождь (@tvrain) December 6, 2022
«Sappiamo come superare difficoltà enormi e non consideriamo la nostra missione compiuta», ha scritto sull’app di messaggistica Telegram la produttrice creativa di Dozhd, Anna Mongayt.
I motivi della sanzione di Riga
Le autorità lettoni hanno sanzionato il canale perché aveva mostrato una mappa che contrassegnava la Crimea come territorio russo e per aver definito le forze armate di Mosca «il nostro esercito». Non solo. Durante una diretta di venerdì scorso un conduttore aveva espresso la speranza che Dozhd potesse fornire ai soldati russi attrezzature e servizi di base. In seguito il caporedattore dell’emittente Tikhon Dzyadko si era scusato con i telespettatori e aveva licenziato pubblicamente il responsabile. Dozhd, aveva chiarito Dzyadko, «non ha aiutato e non aiuterà mai l’esercito russo, in prima linea o altrove». Una presa di posizione netta che però non ha convinto la NEPLP. Un’indagine dell’ente regolatore lettone infatti ha stabilito che il canale «non comprende e non è a conoscenza della natura e della gravità di ogni singola violazione». Il Cremlino dal canto suo ha cavalcato la censura lettone definendo la decisione del Paese «un esempio dell’illusione fuorviante che ovunque sia migliore o più sicuro che in Russia».
La tv indipendente costretta a trasferirsi in Lettonia dopo la censura di Putin
Fondato nel 2008, Dozhd è uno dei più grandi media russi indipendenti. Prima dell’invasione dell’Ucraina aveva trattato temi scomodi a Mosca come le proteste dell’opposizione, la corruzione e le fake news del governo. Dallo scorso giugno l’emittente ha cominciato a trasmettere dalla Lettonia dopo essere stata costretta, come altri medi russi indipendenti, a sospendere le attività nella Federazione a causa della censura e della repressione del Cremlino sulla copertura indipendente della guerra. Tra l’altro lo scorso agosto il ministero della Giustizia russo aveva inserito il canale nella lista degli agenti stranieri.