Dopo il doveroso video social pubblicato dalla premier a poche ore dalla notizia della sua scomparsa, Giorgia Meloni ha deciso di dedicare al compianto collega Silvio Berlusconi una lunga e toccante lettera pubblicata quest’oggi sul Corriere della sera.
La lettera di Giorgia Meloni per Silvio Berlusconi: «I suoi avversari hanno perso»
«Silvio Berlusconi esce di scena da protagonista»: è con queste parole che Giorgia Meloni apre la sua lettera, carica di emozione e di stima nei confronti di un personaggio che, nel bene o nel male, ha scritto una fondamentale pagina della storia del nostro Paese negli ultimi 40 anni. Si inizia dunque con un elogio del suo operato, che è proseguito praticamente indisturbato nonostante ci fossero molti che gli remassero contro (e che ancora oggi considerano i suoi funerali di Stato un’esagerazione senza senso). A proposito Meloni commenta: «Silvio Berlusconi esce di scena da protagonista. Molti in queste ore ne hanno raccontato l’avventura umana, imprenditoriale e politica».

Giorgia Meloni poi sottolinea: «Sul suo nome gli italiani si sono divisi e il giudizio della storia sarà diverso da quello della cronaca. Più sereno, meditato ed equilibrato. C’è chi lo ha combattuto politicamente con lealtà e chi invece ha usato mezzi impropri per provare a sconfiggerlo. Anche questo è un dato sul quale riflettere, per l’oggi e il domani, perché alla fine di questa storia i suoi avversari hanno perso».
«La sua cavalcata nella cronaca è diventata storia»
Berlusconi non è certo stato soltanto un “semplice” statista. Con la sua attività imprenditoriale il politico è infatti riuscito a costruire un impero che in pochi altri nella storia italiana possono vantare. Secondo Meloni, a proposito, commenta «La sua cavalcata nella cronaca è diventata storia». La premier ha poi aggiunto: «Berlusconi ha impedito che i postcomunisti prendessero il potere in Italia pochi anni dopo il crollo dell’Unione Sovietica, che aveva sancito la fine del comunismo in Europa. Un paradosso storico evitato dalla sua decisione di fondare Forza Italia e federare le forze politiche del centro, della destra e il movimento leghista. È questa, in fin dei conti, la grande colpa che la sinistra non gli ha mai perdonato. Il suo ingresso nell’arena della politica ha accelerato i processi di trasformazione che erano già in corso a destra e a sinistra. Berlusconi ebbe il tempismo e colse il momento. Quella che doveva essere una lunga stagione di governi di estrazione socialista, senza reali alternative nel campo moderato, si è trasformata nell’era dell’alternanza al governo tra centrodestra e centrosinistra, dando all’Italia una dimensione occidentale e contemporanea, rafforzando così l’intera nazione a livello internazionale. Della sua figura prevalgono le molte luci, sul piano umano e ancor di più su quello politico, essendo stato da leader di partito e da presidente del Consiglio un formidabile difensore del nostro interesse nazionale e del nostro tessuto produttivo e sociale. È questa la grande eredità che Berlusconi lascia all’Italia. Ne sapremo fare buon uso. Grazie Silvio».