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Letta, il piano B: «Se salta l’accordo andiamo al voto da soli»

Letta potrebbe avvalersi di un “soli contro tutti”, ma solo se Calenda dovesse continuare ad attaccare gli alleati.

6 Agosto 2022 11:59 Annarita Faggioni
Letta non ha dubbi sulle alleanze e dopo la commedia dell'arte andata in scena su Twitter l'ipotesi di andare da soli non è esclusa del tutto.

Enrico Letta dovrà decidere in giornata sulla questione alleanze. Lo spettacolo di Calenda e Fratoianni su Twitter non è piaciuto affatto non solo a lui, ma anche a Matteo Orfini secondo cui «la reazione migliore alla fine del rapporto con il M5S è andare da soli al voto e, per come si sono messe le cose, potrebbe essere la via migliore per entrare in campagna elettorale con entusiasmo e fiducia». Non sarebbe una mossa così azzardata per i dem, dato che un’eventuale alleanza potrebbe sempre costituisi a posteriori.

Letta non ha dubbi sulle alleanze e dopo la commedia dell'arte andata in scena su Twitter l'ipotesi di andare da soli non  è esclusa del tutto.

Il piano B di Letta: Pd al voto in solitaria

Nonostante l’impegno di Letta sia ancora quello di costruire una coalizione con Verdi, Sinistra Italiana, Azione e +Europa e forse Impegno Civico, il partito considera comunque ingiustificate e intollerabili le intemperanze social di Calenda e non esclude nulla, nemmeno di presentarsi da solo contro Fratelli d’Italia con una lista allargata a Democratici e Progressisti.

Questo non è e non sarà mai il suo piano principale, ma nella forza politica c’è chi ritiene che, se gli alleati continuano a scontrarsi, sarebbe meglio puntare al 30 per cento in una corsa in solitaria piuttosto che fermarsi ad un risultato complessivo più o meno analogo con una coalizione litigiosa. Il Pd potrebbe dunque puntare a essere il primo partito e ad avere un ruolo di peso nel prossimo Parlamento.

Letta non ha dubbi sulle alleanze e dopo la commedia dell'arte andata in scena su Twitter l'ipotesi di andare da soli non è esclusa del tutto.

Le posizioni di Franceschini e Provenzano

Dario Franceschini uno è tra i più convinti che Letta debba mettere gli alleati di fronte ad un aut-aut: o insieme responsabilmente o ognuno per conto suo. Della stessa idea il vicesegretario Peppe Provenzano: «Nella coalizione ci devono essere una gamba di sinistra e una gamba di destra, con meno di questo non ci sarebbero le condizioni»

Il Pd al voto senza alleati resta comunque un piano B  che il segretario dem proverà ad evitare con tutti gli sforzi, ma comunque non da escludere a priori. La risposta potrebbe arrivare in tempi brevi, complice la scadenza per la presentazione delle liste elettorali in vista dell’appuntamento del 25 settembre.

Tag:Elezioni politiche 2022
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