Letizia Moratti casalinga disperata e i danni del marketing populista

Paolo Landi
29/12/2022

Maglione rosso natalizio e sorriso stiracchiato: Letizia Moratti si snatura facendosi riprendere in cucina, ora che si è scoperta "di sinistra", e quindi non più pret-à-porter ma low cost. Ormai tutti gli spin doctor consigliano la vicinanza alla gente. Però devi essere credibile per convincere le massaie.

Letizia Moratti casalinga disperata e i danni del marketing populista

Letizia Moratti desperate housewife ci mancava. Eccola qui, su Twitter, in maglione rosso natalizio e il capello moscio mentre cerca di convincere i suoi follower che sta preparando una torta, per di più senza zucchero, perché la sua amica Stella, cui è destinata, non lo può mangiare. Un salto dal parrucchiere e rieccola, qualche tweet dopo, a trovare la vecchia madre. Poi: «Oggi, dopo un giro al mercato di Robbio, dove alcune signore del paese mi hanno parlato delle loro aspettative di donne, di madri, di lavoratrici». E ancora: «Ho visitato il distaccamento dei vigili del fuoco che dal 1843 è attivo sul territorio». I danni che il populismo ha fatto alla politica sono tutti riassunti in questi tweet, furbastri come Alessandro Di Battista e Luigi Di Maio quando giravano in Vespa a sobillare gli italiani. Non c’è spin doctor che non consigli, ormai, la “vicinanza” al popolo. La coppia dei grillini la interpretava alla Wanna Marchi: urlavano stupidaggini nelle piazze per convincere gli scemi del villaggio a comprarli, insieme agli scioglipancia. Poi, l’era Luca Morisi, nella Lega, vide Matteo Salvini baciare salami, mucche, forme di parmigiano, agitare rosari, indossare felpe. Con i risultati che sono oggi sotto gli occhi di tutti.

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Pure il velo messo a Brescia, mentre le donne se lo tolgono per ribellarsi

Ora è la volta di Letizia Moratti, sempre così altera anche con un mestolo in mano, che si snatura facendosi riprendere in cucina, con un sorriso stiracchiato. Le elementari regole del marketing insegnano che per conquistare le masse del largo consumo bisogna sedurle con l’esclusività: Letizia travestita da casalinga induce al sospetto, quella altoborghese provocherebbe ammirazione. Ma, essendosi da poco scoperta di sinistra – di quella sinistra molto centrica di Carlo Calenda e Matteo Renzi – Moratti ha abbandonato temporaneamente il suo abito pret-à-porter per proporsi nella versione low cost. Non è l’unica gaffe: mentre le donne di religione islamica fanno a gara a togliersi il velo, come gesto di ribellione, lei se lo mette a Brescia, praticamente a casa sua. Perché queste concessioni a un malinteso senso di prossimità? La sua visita ai vigili del fuoco merita di essere divulgata perché porterà quella ventata di novità che i pompieri si aspettano dal 1843, da quando erano “già attivi sul territorio”?

Letizia Moratti casalinga disperata e i danni del marketing populista
Letizia Moratti con il velo a Brescia.

I lombardi la vogliono votare nei suoi panni, senza grembiuli

La versione avatar di Benedetta Parodi è destinata a raccogliere voti tra le massaie del mercato di Robbio? Eppure, nei manifesti, Moratti sostiene di essere “Concreta, Dinamica, Tenace“, come la Lombardia, c’è scritto sotto. Appunto: la voteranno probabilmente in molti, perché si ricorderanno la testardaggine vincente con cui lottò per portare l’Expo a Milano, non certo per l’invito a trascrivere la ricetta della sua torta per diabetici. Diceva l’indimenticato scienziato della politica Giovanni Sartori: «Il politico che si propone come simile in tutto e per tutto a quelli che debbono votarlo, dimentica che essi vorrebbero delegare a governarli qualcuno diverso da loro, possibilmente migliore di loro». Il populismo, ora ribattezzato più elegantemente sovranismo, ha corrotto la politica nel suo più alto significato, ha sollecitato voti sulle nipoti di Mubarak in parlamento, ha portato in autorevoli consessi internazionali le questioni di corna della moglie di un premier con un filosofo, ha promosso alle più alte cariche dello Stato persone con scheletri in camicia nera negli armadi. La cofana alla Margareth Thatcher, sempre impeccabile anche al mattino appena alzata e il tailleur con i bottoni d’oro si addicono di più a Letizia: i lombardi la vogliono votare nei suoi panni, senza grembiuli e senza veli, fuor di metafora.