Chi è Leni Robredo, l’unica candidata donna alle elezioni presidenziali nelle Filippine

Camilla Curcio
09/05/2022

La sua esperienza come vicepresidente di Duterte le ha dato il coraggio di puntare in alto e sfidare Ferdinand Marcos Jr nella corsa alla presidenza delle Filippine. Nonostante i sondaggi non giochino a suo favore, i suoi obiettivi sono chiari: aiutare i più deboli e puntare tutto sulla trasparenza.

Chi è Leni Robredo, l’unica candidata donna alle elezioni presidenziali nelle Filippine

Era il 1986 quando Manila si colorava di giallo e il movimento politico People Power rovesciava il dittatore Ferdinand Marcos. Oggi, a distanza di poco più di 30 anni, c’è chi spera che la storia si ripeta. Per le elezioni presidenziali di lunedì 9 maggio, gli oppositori del figlio Ferdinand Marcos Jr – ora dato in vantaggio – si sono schierati dalla parte dell’attuale vice-presidente Leni Robredo, unica donna tra i candidati al ruolo di capo di Stato e portatrice di quella che è stata definita ‘rivoluzione rosa’. Come il colore simbolo della sua campagna elettorale e delle maglie sfoggiate dai suoi supporter.

Il rosa di Leni contro il ritorno dei Marcos al potere

Intenzionate a impedire con ogni mezzo il ritorno al potere della dinastia Marcos, nelle ultime settimane, nutrite legioni di giovani elettori delle Filippine hanno manifestato pubblicamente il loro sostegno a Robredo. E, anche chi non ha ancora l’età per votare, è sceso in piazza per far sentire la propria voce. Sebbene gli ultimi sondaggi di Pulse Asia, condotti tra il 16 e il 21 aprile, vedano ancora in netto vantaggio Marcos Jr, vicino al presidente uscente Rodrigo Duterte, con il 56 per cento delle preferenze e, al secondo posto, l’ex avvocatessa con il 23 per cento, la campagna elettorale della 57enne ha macinato numeri interessanti, attirando decine di migliaia di persone. «Non posso votare ma ho partecipato ai comizi perché dovevo aiutare mia madre a scegliere la persona più qualificata a ricoprire un ruolo così importante per il Paese», ha spiegato ai microfoni della BBC un 17enne.

Profilo di Leni Robredo, l'unica candidata donna alle elezioni presidenziali filippine
Una delle manifestazioni organizzate in campagna elettorale (Getty Images)

Dall’approdo in Parlamento alla vicepresidenza del Paese

La parabola politica di Robredo è iniziata nel 2013, esattamente un anno dopo la morte del marito, un ex ministro del governo scomparso in un incidente aereo. Una volta conquistata con successo la carica di rappresentante della provincia di Camarines Sur, che le ha permesso di entrare in Parlamento, ha sempre lavorato per il bene dei cittadini, recandosi di persona nelle aree più povere e remote della nazione e dando priorità alle esigenze e ai problemi di chi, in quelle zone, era nato, cresciuto e continuava a viverci, nonostante le mille difficoltà. Un’abnegazione che ha dimostrato anche quando, diventata vicepresidente, la nazione è stata colpita da tragedie e disastri naturali, scenari che l’hanno vista in prima linea nella coordinazione dei soccorsi e, soprattutto con l’avvento della pandemia, nella distribuzione di mascherine e tamponi fai da te.

Profilo di Leni Robredo, l'unica candidata donna alle elezioni presidenziali filippine
Robredo monitora le operazioni di vaccinazione a Manila (Getty Images)

La sua totale dedizione a una politica fatta di attivismo e solidarietà l’ha portata, più volte, a criticare pesantemente Duterte per la scarsa leadership dimostrata nella gestione della crisi sanitaria innescata dal Covid-19: «C’erano così tante cose a cui avrebbe dovuto pensare e che avrebbe dovuto fare ma che non ha minimamente considerato», ha dichiarato in un’intervista al sito web Rappler a settembre 2021, «e, ai miei occhi, non può che essere una situazione frustrante perché la gente reclama un intervento immediato da quando tutto è iniziato».

Le analogie con Corazon Aquino e una rivalità di vecchia data

Sono stati diversi i politologi che hanno paragonato la candidatura di Robredo a quella di Corazon Aquino che, salita al soglio presidenziale dopo l’assassinio del marito senatore Benigno Ninoy Aquino Jr, rimase al potere dal 1986 al 1992, portando a casa il primato di prima presidente donna del continente asiatico. E altrettanto numerosi sono stati i giornalisti che hanno sottolineato come la rivalità con Marcos Jr non sia una novità ma affondi le sue radici nel lontano 2016 quando, presentatasi come esponente del Partito Liberale, lo ha battuto nella corsa alla vicepresidenza, dopo averlo inseguito nei sondaggi. Adesso, tuttavia, la situazione pare essere ben diversa: nel tentativo di compattare l’opposizione, la 57enne ha deciso di non appoggiarsi ad alcun movimento e prendere parte alla competizione elettorale come indipendente.

Profilo di Leni Robredo, l'unica candidata donna alle elezioni presidenziali filippine
Robredo posa per la stampa dopo aver depositato la sua candidatura (Getty Images)

Dettaglio che renderebbe ancora più complicata la sua vittoria contro non uno ma due rivali appartenenti alle famiglie più potenti delle Filippine: accanto al figlio dell’ex dittatore, infatti, c’è Sara Duterte, figlia dell’attuale leader e in lizza per il ruolo di vicepresidente. Un duo che sembra aver raccolto parecchi consensi, in particolare tra chi non ha mai visto di buon occhio gli attacchi che Robredo ha sempre rivolto a Duterte, alla sua brutale guerra alle droghe e alla carneficina che ne è conseguita. Provocata, secondo diversi gruppi per i diritti umani, dal via libera concesso alla polizia nell’utilizzo delle armi, che avrebbe finito per adoperarle contro sospetti disarmati e senza alcun riscontro di effettiva colpevolezza.

Profilo di Leni Robredo, l'unica candidata donna alle elezioni presidenziali filippine
Rodrigo Duterte (a sinistra) e Ferdinand Marcos Jr (Getty Images)

Onestà e trasparenza in pole position 

Tra le promesse fatte al suo pubblico in caso di vittoria, due quelle più ricorrenti: un governo onesto e limpido e una riforma in grado di risollevare un’economia messa in ginocchio dal virus e dall’aumento del debito nazionale. «Nei miei sei anni da vicepresidente, ho mostrato ai Filippini il tipo di governo che ho intenzione di costruire», ha precisato in una delle manifestazioni elettorali, «una repubblica che dia priorità agli emarginati, che non escluda nessuno e che faccia della trasparenza il suo verbo, con funzionari competenti e incorruttibili». Una frecciata non così implicita al suo competitor, condannato per frode fiscale. 

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Marcos Jr durante il comizio di chiusura della campagna elettorale (Getty Images)

Una campagna elettorale complicata

Il confronto tra le due parti non è stato pacifico. I giovani volontari che si sono fatti carico di concertare la ‘rivoluzione rosa’, infatti, hanno dovuto fare i conti con fake news, disinformazione e un antagonista ben poco onesto. Che, approfittando del fatto che molti giovani non avessero alcuna memoria del passato, ha sfruttato i social per presentare la storia della presidenza Marcos come un indimenticabile periodo di splendore per le Filippine e non ha perso tempo a screditare Robredo, pubblicando post sessisti e diffondendo voci diffamatorie sul suo conto e su quello delle figlie. Tra chi la vede come la rappresentante dell’élite ricca, vista la sua fede liberale, e chi, invece, crede a occhi chiusi nel suo impegno verso i più deboli, la partita è ancora aperta.

Profilo di Leni Robredo, l'unica candidata donna alle elezioni presidenziali filippine
Uno dei cartelloni sfoggiati dai suoi sostenitori (Getty Images)

«Quella di scendere in campo è stata una scelta molto coraggiosa da parte sua», ha sottolineato il corrispondente della BBC Howard Johnson, «qui a Manila la gente è sempre stata affascinata da un modello machista di politica e spezzare quest’andazzo sarebbe notevole». Nonostante i numeri, fino a ora, abbiano giocato poco a suo favore, il sostegno pubblico continua a non mancarle: «Stavolta non c’è da scegliere il meno peggio tra due», ha concluso l’influencer Pipay, «Leni Robredo ha tutte le carte in regola per essere la nostra prossima guida. Ci siamo affannati per così tanto tempo a cercare un personaggio onesto. Ora è proprio qui, davanti a noi, dobbiamo solo evitare di lasciarcelo scappare».