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Legislative in Francia: chi sono i candidati più in vista

Dalla prima ministra Borne a molti esponenti della nuova squadra di governo. Da leader di partito, come Marine Le Pen ed Éric Zemmour, a ex glorie che tentano di rilanciarsi e nuove leve che guardano già alle Presidenziali del 2027. Chi sono i candidati vip delle Legislative francesi del 12 e del 19 giugno.

2 Giugno 2022 10:19 Redazione
Chi sono i candidati più in vista alle Legislative di Francia

Si preannuncia un testa a testa in quello che è stato ribattezzato il terzo turno delle Presidenziali, e cioè le Legislative che si terranno in Francia il 12 e il 19 giugno. Questa volta però a giocarsela sono la maggioranza di Emmanuel Macron e la sinistra riunita intorno al leader di France Insoumise Jean-Luc Mélenchon. Secondo l’ultimo sondaggio di Ifop-Fiducial condotto per la rete LCI sulle intenzioni di voto, il campo presidenziale vola verso il 27 per cento dei consensi, mentre l’alleanza della gauche – Nupes (Nouvelle Union populaire, écologique et sociale) si attesta sul 25 per cento. Il Rassemblement National di Marine Le Pen mantiene il terzo posto con il 21 per cento, i Repubblicani usciti ammaccati dalle Presidenziali insieme con i centristi sono solo al 10 per cento. Comunque meglio del magro 4,78 per cento ottenuto al primo turno dalla candidata Valérie Pécresse. Reconquête di Éric Zemmour invece non supera il 6 per cento. Ma chi sono i candidati di punta per l’Assemblea Nazionale? Ci sono leader di partito, ministri ed ex ministro. C’è poi chi si gioca alle urne il proprio futuro politico già in vista delle Presidenziali 2027 o chi cerca di rilanciare la propria carriera.

Chi sono i candidati più in vista alle Legislative di Francia
La prima ministra francese Elisabeth Borne candidata in Calvados (Getty Images).

La corsa della prima ministra Elisabeth Borne e della squadra di governo

Borne candidata in Calvados

La prima ministra Elisabeth Borne, nonostante la fresca nomina a Matignon, resta candidata nel Calvados. Mentre i ministri, in caso di sconfitta alle Legislative, devono dimettersi, lei però non rischia la poltrona. La sfida è con Alain Tourret, deputato uscente di LREM che era stato eletto nel 2017 con il 68,3 per cento battendo l’allora Front National. A sinistra c’è invece Noé Gauchard, uno studente 22enne. «Élisabeth Borne è una donna di impegno. È e rimarrà una candidata alle elezioni legislative», ha twittato il 16 maggio su Twitter il presidente di LREM Stanislas Guérini, a sua volta candidato, senza risparmiare una stilettata a Mélenchon: «È a differenza con quelli che dicono “eleggetemi” in un’elezione dove non sono candidati».

.@Elisabeth_Borne est une femme d’engagement. Elle est et restera candidate aux élections législatives.

C’est toute la différence avec ceux qui disent « élisez moi » à une élection où ils ne sont pas candidat.

— Stanislas Guerini (@StanGuerini) May 16, 2022

Su Damien Abad l’ombra dello scandalo

Damien Abad, neo ministro alla Solidarietà e alla Disabilità, è candidato nel distretto dell’Ain, nella regione Alvernia-Rodano-Alpi. Ed è anche al centro del primo scandalo del governo di Élisabeth Borne. Abad, ex capogruppo all’Assemblea Nazionale dei Républicains e poi avvicinatosi a Macron, è stato accusato da due donne di violenza sessuale, fatti che risalgono al 2020 e al 2011. In un territorio di destra, dove Macron al primo turno ha raccolto il 22,7 per cento dei voti e al secondo il 50,8, la rielezione per Abad, che nel 2017 venne eletto con il 67 per cento, sembrava cosa fatta. Ora però il ministro potrebbe perdere punti contro il candidato repubblicano Julien Martinez.

proteste in corsica: cosa succede
Il ministro dell’Interno francese Gerald Darmanin  (Getty Images).

La corsa degli altri neo ministri

Il ministro del Lavoro Olivier Dussopt corre per essere rieletto nella seconda circoscrizione dell’Ardèche dove ‘regna’ dal 2007. L’ex ministro della Salute Olivier Véran, uscito rinforzato grazie alla gestione della pandemia, e nominato ai Rapporti col Parlamento corre nell’Isère. Nonostante il radicamento della sinistra nel dipartimento, la sua fama lo rende il favorito. In cerca di rielezione nella prima circoscrizione del Loir-et-Cher anche il nuovo ministro dell’Agricoltura Marc Fesneau. In un territorio macronista non dovrebbe avere problemi. Tanto che Fesneau era già stato eletto consigliere regionale nel 2021. Al secondo turno, il ministro potrebbe affrontare Reda Belkadi, della Nupes.
Riconfermato agli Interni, Gérald Darmanin gioca in casa correndo nella decima circoscrizione del Nord di cui fa parte Tourcoing, città di cui è stato sindaco. Brigitte Bourguignon, nuova ministra della Salute, si candida nel Pas-de-Calais, feudo di Le Pen che qui alle Presidenziali ha incassato il 58 per cento. Ma Bourguignon, ex socialista poi macroniana, a livello locale si è fatta conoscere. Deputata dal 2012, nel 2017 aveva schiacciato il RN con il 60,8 per cento. Gabriel Attal, 33enne ex portavoce del governo e ora ministro-delegato al Bilancio si candida nella Hauts-de-Seine, sua terra natale storicamente di centro destra. I repubblicani non gli opporranno alcuno sfidante, e la gara sarà al secondo turno contro l’esponente della Nupes Cécile Soubelet. Stanislas Guerini, presidente di LREM e neo ministro della Funzione pubblica, corre a Parigi nella terza circoscrizione. In quello che fino al 2017 è stato baluardo della sinistra, Guerini è stato eletto cinque anni fa con il 65,5 per cento. La nuova portavoce del governo Olivia Grégoire scende in campo nella 12esima di Parigi. Dopo aver sconfitto nel 2017 il repubblicano uscente Philippe Goujon, in questa tornata dovrà vedersela con il candidato sempre di LR Jérôme Loriau e la comunista Céline Malaisé in corsa con la Nupes.

Marine Le Pen punta a organizzare l’opposizione

Marine Le Pen non può che correre nella 11esima circoscrizione del Pas-de-Calais. La sua è una vittoria annunciata: al secondo turno delle Presidenziali qui ha conquistato il 57,5 per cento e Zemmour ha deciso di non schierarle contro alcun candidato. Il vero obiettivo di Le Pen però è su scala nazionale: vuole riuscire a fare eleggere un numero di deputati sufficienti per costituire un gruppo e pesare politicamente nell’opposizione a Macron.

i candidati delle legislative francesi
Marine Le Pen con la candidata Brigitte Gaudineau (Getty Images).

Eric Ciotti, l’anima inquieta dei Repubblicani

Molto attivo tra i Repubblicani dopo la débâcle di Valérie Pécresse, Eric Ciotti cerca la rielezione nella prima circoscrizione delle Alpi Marittime nella quale è eletto da 2007. Deve però vedersela con la candidata di Nupes Anne-Laure Chaintron, e soprattutto con Graig Monetti, vicesindaco di Nizza espressione della maggioranza presidenziale.

Una seconda chance per ex ministri ed ex primi ministri

L’ex ministro dell’Educazione nazionale Jean-Michel Blanquer – che non ha brillato durante il suo incarico – è stato paracadutato nel Loiret, dove corre nella quarta circoscrizione con Ensemble!, la coalizione di maggioranza. Dopo lo smacco subito alle primarie socialiste del 2017, l’ex primo ministro Manuel Valls (che alle Presidenziali si è schierato con Macron) si candida invece per i Francesi all’estero. Contro di lui Stéphane Vojetta, deputata uscente che è rimasta in corsa anche se è stata esclusa dal partito del Presidente.

La sfida del comunista Fabien Roussel 

Si rimette in gioco pure Fabien Roussel, candidato del Partito comunista alle Presidenziali candidato nella 20esima del Nord, feudo comunista dal 1962. Sostenuto dalla Nupes, il suo principale avversario è Guillaume Florquin, del Rassemblement National.

Julien Bayou, Verdi in cerca di rivincita

Sempre a Parigi ma nella quinta circoscrizione scende in campo Julien Bayrou, segretario dei Verdi. Arrivato terzo cinque anni fa, ora intende prendersi la rivincita affrontando la macronista  Elise Fajgeles. Una missione possibile visto che in questa zona di sinistra Yannick Jadot, candidato alle Presidenziali, ha doppiato il suo risultato nazionale del 4,58 per cento.

L’insoumis François Ruffin guarda già al 2027

François Ruffin di La France Insoumise corre nella prima circoscrizione della Somma con Nupes. Il suo vero obiettivo però è accreditarsi come successore di Jean-Luc Mélenchon in vista delle Presidenziali del 2027.

la scomparsa di Zemmour dalla scena politica francese
Éric Zemmour (Getty Images).

Éric Zemmour ci riprova

Éric Zemmour scende in campo per rilanciarsi dopo il flop alle Presidenziali. Il polemista di estrema destra è candidato nel Var dove nella corsa per l’Eliseo aveva ottenuto solo il 14,7 per cento dei voti contro il 32,3 di Le Pen che qui schiera Philippe Lottiaux.

I candidati di Reconquête

Guillaume Peltier, ex repubblicano imbarcatosi con Zemmour alle scorse Presidenziali, è candidato nella seconda circoscrizione del Loir-et-Cher. Il vicepresidente di Reconquête dovrà battere il repubblicano Pascal Bioulac, campione di incarichi locali: sindaco di Lamotte-Beuvron, è anche presidente del Pays de Grande Sologne e della comunità dei comuni Cœur de Sologne oltre a essere consigliere dipartimentale della Sologne. Di Reconquête è anche il 23enne Stanislas Rigault candidato nella Valcluse. In questo feudo di destra, dovrà vedersela con la lepenista Bénédicte Auzanot che spera di cavalcare l’ottimo risultato qui ottenuto da Marine Le Pen alle Presidenziali. Sostituta di Rigault è però Marion Maréchal, la nipote di Marine Le Pen vicepresidente del partito di Zemmour che, incinta al nono mese, ha accettato di scendere in campo nonostante avesse chiaramente declinato l’invito a candidarsi.

🔴J’ai l’honneur de vous annoncer que @MarionMarechal sera ma suppléante pour les élections législatives dans la 2ème circonscription de Vaucluse.

Le 12 et le 19 juin votez pour le camp patriote ! pic.twitter.com/34PmuMdtOs

— Stanislas Rigault (@stanislasrig) May 18, 2022

 

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