La parola d’ordine passata alla stampa martedì 7 marzo dopo il Consiglio della Lega di Serie A era «tutto tranquillo»: il presidente Lorenzo Casini e l’amministratore delegato Luigi De Siervo hanno fatto pace, anche grazie alla mediazione di Claudio Lotito, patron della Lazio, e sponsor soprattutto del primo, già capo di gabinetto del ministero dei Beni e delle Attività Culturali sino al 2022, nominato dal piddino Dario Franceschini.

Quella mail di De Siervo all’avvocato Bai su Casini: «Lo voglio sfondare!»
I consiglieri della Lega hanno potuto leggere la relazione dell’Organismo di Vigilanza, in merito alla vicenda che è scaturita dopo l’intervista del 15 febbraio di De Siervo a La Repubblica. Relazione richiesta dal presidente Casini dopo che aveva ricevuto in copia, per un errore di invio da parte di De Siervo, una email del 23 febbraio indirizzata all’avvocato personale dell’ad della Lega, a cui veniva richiesto di preparare una lettera in risposta alla nota di rimbrotto inviatagli da Casini in relazione all’intervista. Nella email, allegata alla relazione dell’Organismo di Vigilanza, i consiglieri di Lega hanno avuto modo di toccare con mano la stima e l’affetto che De Siervo ha nei confronti del suo presidente Casini. De Siervo chiede al suo avvocato di studiare bene la situazione perché «lo voglio sfondare!». L’avvocato è Giacomo Bai, amico di Matteo Renzi e Luca Lotti, intimo di De Siervo, che ha in essere una corposa consulenza legale (si dice per circa 420 mila euro per due anni) proprio con la Lega, di cui deve “sfondare” il presidente su mandato dell’amministratore delegato. Che pasticcio, che imbarazzo! Anche perché, nella successiva risposta del 5 marzo, De Siervo accusa Casini di «violare spudoratamente lo statuto della Lega per entrare nella gestione operativa» che è di competenza dell’ad.

Tra i tentativi di insabbiare lo “sfondamento” e le anomalie del contratto con Lega Calcio Usa
Ma non finisce qui. Che il calcio italiano non sia in buone mani lo si evince anche dalla richiesta formulata dalla consigliera Rebecca Corsi, figlia del presidente dell’Empoli e protetta di Luca Lotti, che durante il Consiglio di Lega chiede di non portare alla prossima assemblea, prevista per il 13 marzo a Milano, le carte che sono state visionate in merito alla vicenda dello “sfondamento”. E alcuni presenti hanno sbottato: «Ma come? Non facciamo sapere ai proprietari delle squadre di serie A, e quindi della Lega Calcio (società di diritto privato), come le regole, la trasparenza e l’etica siano ormai dimenticate?». E non è tutto. Sempre durante il consiglio del 7 marzo, De Siervo ha presentato un nuovo contratto con la società statunitense Lega Calcio Usa, controllata dalla Lega italiana. L’accordo tra le società, valevole per 6 anni, ha come oggetto la possibilità per la controllata statunitense di sviluppare e sfruttare i marchi appartenenti alla società italiana, a fronte di un corrispettivo in royalties pari al 90 per cento degli introiti fatti in terra americana; il 10 per cento la società statunitense li potrà tenere per costi di gestione. E prevede che la Lega italiana paghi per i primi tre anni del contratto 2 milioni e 100 mila dollari alla società statunitense come avvio delle attività. Il contratto è firmato da De Siervo come rappresentante della società d’oltreoceano, e la seconda firma dovrebbe essere apposta dal presidente Casini come rappresentante della Lega italiana. Piccolo particolare: De Siervo in Italia non avrebbe deleghe per firmare un contratto così lungo, ma al massimo della durata di 3 anni. E anche i non esperti di governance capiscono che ci sia una stranezza: come mai ha invece poteri di firma per contratti lunghi il doppio nella società statunitense?