Direttore: Paolo Madron
  • Economia e Finanza
  • Politica
  • Tecnologia e Innovazione
  • Attualità
x
  • Attualità
    • Cronaca
    • Gossip
    • Web
  • Cultura e Spettacolo
    • Arte
    • Cinema
    • Design
    • Libri
    • Moda
    • Musica
    • Serie Tv
    • Teatro
    • Tv
  • Economia e Finanza
    • Aziende
    • Lavoro
  • Politica
    • Europa
    • Italia
    • Mondo
  • Salute e Benessere
    • Beauty
    • Fitness
    • Food & Beverage
    • Medicina
    • Sanità
    • Wellness
  • Sport
    • Altri Sport
    • Calcio
    • Motori
  • Tecnologia e Innovazione
    • App
    • Device
    • Domotica
    • Gaming
    • Sostenibilità
  • Chi Siamo
  • Scrivono per noi
  • Tag
  • Feed
  • Privacy Policy
  • Cookie Policy
  • Politica

Lega: Bossi, Comitato Nord e delusi: rischio scissione per Salvini?

Il terremoto lombardo con la nascita del gruppo Comitato Nord in Regione. I maldipancia dei delusi e degli ex. Ma anche le spinte centrifughe dei governatori Fedriga e Zaia. L’ombra del Senatùr si allunga sulla leadership di Salvini. Anche se per ora è più una questione di immagine che di sostanza. Lo scenario.

19 Dicembre 2022 18:01 Paola Alagia
Bossi, comitato nord : chi rema contro salvini

Il vecchio leone Umberto Bossi avrà ancora la forza di ruggire? Se lo chiedono in molti all’interno della Lega e quanto sta accadendo in Lombardia è più di una spia rossa per via Bellerio. Da qui, infatti, soprattutto se l’esito del voto alle Regionali non dovesse arridere a Matteo Salvini, per il segretario potrebbe mettersi male. Ecco perché la nascita del Comitato Nord, grazie all’attivismo di leghisti della prima ora come Paolo Grimoldi e Angelo Ciocca, con la benedizione del Senatùr e la successiva costituzione del gruppo al Pirellone (è composto al momento dai quattro consiglieri regionali Roberto Mura, Antonello Formenti, Federico Lena e l’ultimo arrivato Massimiliano ‘Max’ Bastoni), è guardata con attenzione ai piani alti del partito.

Lega, un altro consigliere lombardo entra nel Comitato Nord
Massimiliano Bastoni (da Fb).

I nostalgici della vecchia Lega nord e il Grande Nord insidiano Salvini

Un segnale che neppure il leader sta sottovalutando tant’è che, come scrive oggi La Repubblica, da due settimane il segretario non risponde alle telefonate del fondatore in persona. In fondo si tratta della prima vera corrente organizzata in una formazione politica che è sempre stata monolitica. Un’insidia in casa, praticamente. Ma non è l’unica grana da gestire per Salvini, dal momento che pure dall’esterno ex parlamentari come Gianluca Pini, Gianni Fava ed Emanuela Munerato lo tallonano, perseguendo l’obiettivo di resuscitare la vecchia Lega nord, ridotta a bad company del movimento, ma comunque unica depositaria del simbolo. Senza contare, poi, la formazione politica a se stante “Grande Nord” di Roberto Bernardelli che in Lombardia ha accolto diversi ex leghisti.

Comitato Nord: chi c'è nella "Lega del fare" che sfida Salvini
Roberto Bernardelli (da Fb).

Regionali in Lombardia, un appoggio degli ex a Moratti al momento è da escludere

Tutti sommovimenti che potrebbero pesare sulle elezioni lombarde di febbraio. In casa Lega, infatti, già considerano persi i voti della pattuglia di ex che lottano per riportare in auge il vecchio partito come sindacato del territorio e che simpatizzano per Letizia Moratti. Non possono rischiare, quindi, di perdere il sostegno ad Attilio Fontana da parte del Comitato Nord. Terreno scivoloso, però, visto che per i quattro consiglieri regionali dissidenti che hanno aderito al progetto bossiano sono subito scattate le espulsioni. Tant’è che non è esclusa una loro corsa in solitaria e proprio Ciocca potrebbe essere il candidato presidente. Fanno ben sperare, da questo punto di vista, tuttavia, come raccontano fonti leghiste a Tag43, «i rapporti mai interrotti tra l’attuale governatore e Umberto». Le stesse fonti tendono a escludere, poi, che la corrente possa appoggiare la corsa di Moratti: «Misurare il loro peso su di lei non avrebbe molto senso, visto che è già un banco di prova per un’altra pattuglia di ex».

Berlusconi: «Meritavo un ruolo nel governo». L’attacco del presidente di Forza Italia all'apertura della campagna elettorale in Lombardia.
Attilio Fontana (Getty Images)

Perché Bossi difficilmente riuscirà a mettere in difficoltà Salvini

Il solo fatto di dover fare questi calcoli, però, tira le somme un esponente storico della Lega, «la dice lunga sullo stato di salute del partito. Se fossi in Salvini un esame di coscienza lo farei. Al di là dell’esito del voto in Lombardia, infatti, i congressi che si stanno celebrando sono la prova che le cose cominciano a cambiare». In effetti, il segretario, che oggi può gioire per l’affermazione nei congressi provinciali di Padova e Verona di due esponenti della sua area (si tratta rispettivamente di Nicola Pettenuzzo, vicino al sottosegretario Massimo Bitonci, e di Paolo Borchia, vicino al presidente della Camera Lorenzo Fontana), proprio nell’altra culla del leghismo, la Lombardia, ha perso Lodi, ma soprattutto Brescia e Cremona. Qui a vincere, tra l’altro, sono stati due candidati vicini al Comitato Nord come Roberta Sisti e Simone Bossi. Mentre a Varese, roccaforte storica del Carroccio, il candidato salviniano Andrea Cassani ha avuto la meglio con soli 12 voti di scarto. Da qui a immaginare che la corrente bossiana possa abbattersi come una slavina sulla leadership di Salvini, però, ce ne passa: «Certo, la Lombardia, come del resto il Veneto, è da sempre un termometro importante. È così dall’epoca delle storiche Liga lombarda e Liga veneta», ripetono più fonti a Tag43, «ma siamo davvero sicuri che Bossi possa avere ancora l’appeal di una volta, che sia in grado di consumare uno strappo tale da portarsi dietro una marea di gente? Dai tempi della sua segreteria tanta acqua è passata sotto i ponti, ma soprattutto ci sono le nuove generazioni che non hanno alcun legame con il fondatore».

Da Zaia al sindaco di Piombino: l'opposizione interna al governo 9
Il presidente del Veneto Luca Zaia (Getty Images).

Le spinte centrifughe dei governatori

È un dato di fatto, tuttavia, che le spinte centrifughe non si registrano solo tra i lumbard. Basti pensare al Friuli Venezia Giulia dove il governatore Massimiliano Fedriga ha già annunciato di ricandidarsi alla guida della Regione, ma contestualmente anche che correrà con una propria lista civica. Notizia che, a sentire i detrattori di Salvini, «si commenta da sola: l’attuale Lega non ha più appeal. Prima si fa i conti con questa realtà, correndo ai ripari, meglio sarà». Ma c’è anche chi legge i fatti in maniera diversa: «In realtà, il governatore stesso ha chiarito che la sua è un’operazione solo finalizzata ad allargare il consenso. Inoltre, non è la prima volta che dentro la Lega ci si muove così. Pure Zaia e Maroni, per esempio, hanno fatto lo stesso». E poi, concludono, «bisogna guardare i flussi elettorali delle ultime Politiche. Molto del consenso che prendeva il Carroccio è andato a Fratelli d’Italia, non proprio un partito interessato ai temi del decentramento e dell’autonomia. Dunque, non c’è nulla di male nel lavorare per aggregare voti e non rischiare di cederli ad altre formazioni politiche».

Cosa dice la risoluzione della Lega sul nuovo governo
Matteo Salvini e Roberto Calderoli (Getty Images).

Federalismo, il salvagente del Capitano

Sarà vero, ma resta la disaffezione crescente nei confronti del corso salviniano. Le carte si scopriranno al congresso nazionale che, vista l’accelerazione impressa ai provinciali, dovrebbe celebrarsi nel 2023 inoltrato. Il segretario, dunque, ha davanti a sé diversi mesi per cercare di imprimere una svolta e mettere a segno qualche colpo. L’occasione non sarà di certo questa legge di Bilancio visto che le ambizioni leghiste sono state molto ridimensionate sia sul fronte della pace fiscale, con la cancellazione delle cartelle, e sia sul fronte delle pensioni, con la tanto sbandierata cancellazione della legge Fornero. Rimane il sempreverde colpo in canna del federalismo. Sulla riforma, si sa, è al lavoro il ministro Roberto Calderoli, ma i tempi saranno lunghi. Intanto, il vento del Nord continua a soffiare e non è il piacevole ponentino romano al quale da anni si è ormai abituato Salvini nella Capitale.

I consigli degli esperti su quando lavare i vestiti per una corretta igiene. La biancheria dopo ogni utilizzo, i jeans una volta al mese.
  • Salute e Benessere
Quando lavare i vestiti, dai pigiami all’intimo: parola agli esperti
Basta luoghi comuni. Ecco i consigli di alcuni esperti americani su quando lavare i vestiti per una corretta igiene. La biancheria dopo ogni utilizzo, i jeans anche una volta al mese. Ma occhio: dipende, banalmente, soprattutto dalla propria sudorazione.
Fabrizio Grasso
L'ex velina Maddalena Corvaglia ha affermato ai microfoni di Verissimo la fine della sua amicizia con Elisabetta Canalis.
  • Gossip
Maddalena Corvaglia: «Con Elisabetta Canalis è finita, persa la fiducia»
Una delle veline più famose di Striscia la notizia, ha raccontato la fine dell'amicizia con l'amica e collega.
Virginia Manca
A14, incidente in galleria: morti padre e due figli. Ferito un terzo figlio adolescente, ricoverato in gravi condizioni.
  • Cronaca
A14, incidente in galleria: morti padre e due figli
È successo all’altezza di Grottammare (Ascoli Piceno), in direzione nord. Ferito un terzo figlio adolescente, ricoverato in gravi condizioni.
Redazione
Medvedev: «Se Ucraina attacca useremo armi nucleari. La risposta sarà rapida, dura e convincente». Cosa ha detto l'ex presidente della Russia.
  • Attualità
Medvedev: «Se l’Ucraina attacca la Russia useremo armi nucleari»
«La risposta sarà rapida, dura e convincente», ha detto l’attuale numero due del Consiglio di sicurezza di Mosca.
Redazione
  • Chi Siamo
  • Scrivono per noi
  • Tag
  • Feed
  • Privacy Policy
  • Cookie Policy
Nielsen Digital Measurement Privacy Policy

Tagfin Srl Sede Legale: Via dell'Annunciata, 7 – 20121 Milano

Numero di partita IVA e numero d’iscrizione al Registro Imprese 11673800964 del Registro delle Imprese di Milano.

Registrazione della testata giornalistica Tag43 presso il Tribunale Ordinario di Milano, n. 100 del 23 Aprile 2021