Le ragazze, stasera su Rai3: chi sono le protagoniste della prima puntata
Una staffetta partigiana, la commissaria della Nazionale di calcio e una ginecologa durante l'epidemia di colera. Tutto quello che c'è da sapere sulle protagoniste della prima puntata de le Ragazze.
Da stasera, giovedì 17 giugno, ritorna su Rai Tre alle 21.20 Le ragazze. Con tre puntate inedite, il programma riporta sul piccolo schermo le storie di donne di diverse generazioni che ripercorrono, attraverso il racconto di aneddoti ed episodi che le hanno viste protagoniste, le tappe più significative della loro vita e della loro carriera. Sullo sfondo, la storia di un’Italia che si evolve e che, dagli Anni ’40 a oggi, ha dimostrato di saper abbracciare il cambiamento in ogni sua forma, dai costumi alla moda, dalla politica alla musica. Protagoniste della prima puntata sono la staffetta partigiana Teresa Vergalli, l’attrice e regista Stefania Cansini, la ginecologa Maria Pia Marroni, l’allenatrice Milena Bertolini, Elisabetta Lachina, figlia di una coppia che ha perso la vita nella Strage di Ustica e l’attivista romana Diletta Bellotti.
Teresa Vergalli, una ragazza nella Resistenza
Nata a Bibbiano nel 1927, Teresa Vergalli abbracciò la causa della Resistenza fin da ragazza. Ancora studentessa a Reggio Emilia, nel 1943 aiutò il padre a organizzare i Comitati di Liberazione Nazionale. Un anno dopo, entrò a pieno titolo nella lotta quando, a causa della guerra, non poté più frequentare la scuola. Iniziò come staffetta a percorrere la zona a Sud della via Emilia, incaricata di portare messaggi e documenti e accompagnare dirigenti e responsabili militari. La conclusione del conflitto non corrispose alla fine del suo impegno politico: ripresi e conclusi gli studi, si impegnò nell’organizzazione dell’Unione Donne Italiane e dell’Associazione delle Ragazze. Fu proprio in questo contesto che incontrò il marito, Claudio Truffi, che seguì a Novara, dove era stato chiamato per un incarico del Partito Comunista. A lei fu affidata la redazione de La lotta, giornale del Pci. Fu dopo il trasferimento a Roma che scelse di prendere un’altra strada e dedicarsi esclusivamente all’insegnamento, testando metodi didattici innovativi.
Stefania Casini, dall’architettura ai film
Eclettica e poliedrica, Stefania Casini ha vissuto molte vite. Nata a Villa di Chiavenna nel 1948, prima di dedicarsi alla recitazione si laureò in architettura al Politecnico di Milano, scendendo a compromessi col padre che solo in questo modo le avrebbe permesso di studiare da attrice. A regalarle un successo che, da quel momento in poi, non si sarebbe più fermato, fu il regista Pietro Germi che la scelse come protagonista del film Le castagne sono buone. Da allora, ebbe la fortuna di lavorare con nomi del calibro di Bernardo Bertolucci, Peter Greenaway e Dario Argento, che la consacrarono come icona sexy alternativa del cinema degli anni ’70, per poi passare ai reportage da giornalista e a una proficua carriera da regista e documentarista.
Maria Pia Marroni, ginecologa al tempo del colera
A proseguire il racconto sulla generazione degli Anni ’70 ci pensa Maria Pia Marroni, ginecologa con una storia che, forse per una strana coincidenza, ha un’attinenza particolare con la situazione che il nostro Paese sta vivendo. Nel 1973, ancora studentessa di medicina in una Napoli stravolta e distrutta dal violento scoppio dell’epidemia di colera, fu una delle protagoniste della campagna vaccinale. Impegnandosi, in prima persona, nella somministrazione delle dosi.
Milena Bertolini, la commissaria delle Azzurre
È Milena Bertolini, invece, la prima delle voci della sezione dedicata agli Anni Ottanta. Classe 1966, dopo una carriera da calciatrice iniziata appena diciottenne, nella stagione 2001-2002 ha esordito come allenatrice, assumendo l’incarico di vice di Leonardo Donella alla guida del Foroni. A quell’esperienza, seguirono incarichi da prima allenatrice di squadre come il Foroni Verona, la Reggiana e il Brescia. Fino al 2017 quando, subentrando ad Antonio Cabrini, venne chiamata a coprire il ruolo di commissario tecnico della nazionale femminile italiana. Ai Mondiali 2019 è riuscita in un’impresa epica: portare la squadra fino ai quarti di finale.
Elisabetta Lachina, perse i genitori nella strage di Ustica
La seconda ragazza degli anni Ottanta è Elisabetta Lachina, la cui giovinezza è stata distrutta il 27 giugno 1980. Quella sera, i suoi genitori, Giuseppe Lachina e Giulia Reina, persero la vita nella strage di Ustica assieme agli altri 79 passeggeri del DC-9 Itavia. Da quel momento, Elisabetta non ha mai smesso di tenere viva la loro memoria e indagare per chiedere giustizia, scavando nei dietro le quinte di un evento rimasto avvolto nel mistero.
Diletta Bellotti, in prima linea contro il caporalato
A chiudere la puntata, un simbolo delle generazioni del Nuovo Millennio. 25 anni, romana, attivista, Diletta Bellotti si batte da tempo in prima persona per dare visibilità alle lotte dei braccianti sfruttati dal caporalato. Ad avvicinarla alla causa, gli studi universitari in Scienze Politiche e la specializzazione in Diritti umani e migrazione internazionale. Un percorso che l’ha portata, nell’estate del 2019, a realizzare e lanciare la campagna #pomodorirossosangue contro lo sfruttamento dei lavoratori nelle campagne del Meridione. Il volto di una gioventù che si informa e lotta per i diritti di tutti.