Le misure (di restrizione) contano

Redazione
04/05/2021

Dopo la crisi dovuta alla pandemia e alla conseguente necessità di ridurre gli incontri, per i preservativi è boom di vendite. Non solo il Covid, tuttavia, dietro il brusco stop registrato dal mercato nel 2020

Le misure (di restrizione) contano

Calano le restrizioni imposte dalla pandemia, aumentano le vendite di preservativi. È quanto rileva il colosso dei beni di consumo Reckitt Benckiser, che parla addirittura di incremento “a doppia cifra” nel primo trimestre del 2021. La tendenza è particolarmente evidente negli Stati Uniti, dove, secondo la società di ricerche di mercato IRI, le vendite sono cresciute di 23,4 punti percentuali tra marzo e aprile, rispetto allo stesso periodo di un anno fa. Il boom segue al calo del 4,4 per cento registrato, invece, nel 2020.  Tale crisi per la CNN Business, sarebbe da attribuire – almeno nella città di New York – alla necessità di stare in casa durante la pandemia, da cui è derivata una generale pausa dell’attività sessuale. Con l’aumento dei vaccini e il contemporaneo allentamento delle restrizioni, le vendite, adesso, stanno ripartendo, come conferma la catena Walgreens, che registra una crescita “sostanziale”.

Non solo covid: i motivi della crisi

Già prima del Covid, in realtà, il mercato aveva subito una brusca frenata. Church & Dwight, azienda produttrice del profilattico Trojan, fa sapere che l’uso del preservativo è diminuito, soprattutto tra i giovani di età compresa tra 18 e i 24 anni. Diverse le ragioni: contraccettivi alternativi (pillola del giorno dopo su tutti), minore attività sessuale e paura di contrarre l’Hiv. Per i ricercatori dell’Università dell’Indiana e dello svedese Karolinska Institutet, inoltre, l’aumento dell’inattività sessuale, riscontrato tra il 2000 e il 2018, soprattutto tra i giovani, sarebbe da far risalire al ritardo dell’età adulta, oltre che alla pervasività di tecnologia e social media.

Regno Unito e Australia, alla ricerca del “piacere”

Nel mondo vengono venduti ogni anno quasi 30 miliardi di preservativi. Con simili cifre, non stupisce che il tema attragga anche l’attenzione degli inglesi. La BBC ha dedicato un ampio servizio alla ricerca scientifica e industriale per il perfezionamento del condom. Tra i fattori di innovazione principale, su cui si stanno concentrando gli scienziati, spicca l’utilizzo del grafene, il materiale più sottile, leggero, resistente e, al contempo, conduttore di calore al mondo. Su questo, si lavora al National Graphene Institute dell’Università di Manchester. Qui, i ricercatori tentano di mescolarlo al lattice e al poliuretano. La combinazione potrebbe aumentare del 60 per cento la resistenza del film polimerico. Di riflesso, i preservativi si assottiglierebbero del 20 per cento, senza pregiudicarne la tenuta.

Presso l’Università del Queensland, in Australia, si stanno invece sviluppando profilatici che uniscano lattice e nanocellulosa estratta dall’erba australiana spinifex. L’obiettivo, ancora una volta, è trovare la perfetta combinazione tra confort e tenuta. Un ultimo team di australiani, infine, cerca di sostituire il lattice con un materiale chiamato “idrogel duro“. Ne deriverebbe il doppio vantaggio di evitare i problemi di allergia, incubo per il quattro per cento della popolazione mondiale, e di ottenere prodotti molto simili alla pelle umana.