Svolta nel caso dei cori antisemiti della tifoseria laziale, durante il derby di domenica scorsa tra Lazio e Roma. La comunità ebraica aveva denunciato, con tanto di video, quanto accaduto mentre le squadre erano in campo. Gli ultras biancocelesti hanno intonato cori antisemiti contro quelli giallorossi e in curva un tifoso si è fatto ritrarre con la maglia numero 88 e la scritta «Hitlerson». Oggi i primi provvedimenti. La Lazio ha deciso di vietare l’ingresso allo stadio a vita a tre persone, compreso l’uomo che indossava la t-shirt. Non una soluzione definitiva, ma un intervento di risposta importante dopo la denuncia di lunedì scorso.

Lazio, allontanamento a vita per tre tifosi
L’uomo è stato identificato grazie a un’indagine della polizia di Roma. Si tratta di un ragazzo tedesco, immortalato insieme ad altri due mentre faceva il saluto romano. E non è la prima volta, perché l’uomo era stato già denunciato nell’aprile del 2009 per invasione di campo durante un derby Lazio-Roma. Nei suoi confronti si è subito espressa la questura capitolina, che ha emesso un Daspo di cinque anni. Il pugno duro arriva anche dalla società, che ha deciso di vietare l’ingresso allo stadio ai tre individui per il resto della loro vita. Il presidente Claudio Lotito si era già espresso contro i comportamenti antisemiti e ha avviato un’indagine interna grazie alle immagini di videosorveglianza dello stadio, in collaborazione con le forze dell’ordine.
Il comunicato della Lazio: «La società parte civile»
La società ha poi diramato una nota: «Nel corso della partita di domenica, Lazio-Roma, e nei giorni immediatamente successivi, sono state identificate tre persone che si sono rese protagoniste di comportamenti che nulla hanno a che vedere con il tifo e che manifestano forme di discriminazione e antisemitismo. Grazie alla collaborazione tra la Società Sportiva Lazio, il proprio servizio di sicurezza, gli steward e le forze dell’ordine, anche mediante l’utilizzo delle telecamere di sorveglianza dello Stadio Olimpico, si è proceduto in breve tempo all’individuazione di una persona che indossava la maglia con il numero 88 recante la scritta “HITLERSON” e di altre due che ostentatamente compivano il gesto del saluto romano. Nei loro confronti, una volta concluso l’iter amministrativo degli organi di sicurezza e ottenuta dalla Procura della Repubblica l’autorizzazione al Questore a fornire le generalità dei tre soggetti, la Lazio applicherà con severità il Codice Etico e disporrà il non gradimento quindi l’allontanamento a vita dallo stadio e si costituirà parte civile per la richiesta di risarcimento danni negli eventuali procedimenti penali che seguiranno».
