Bufera dopo l’intervista ieri sera a Zona Bianca su Rete4 del ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov, la prima a una tv europea. Lavrov non solo ha continuato a negare i crimini di guerra compiuti dalle truppe russe in Ucraina ma ha attaccato ancora il presidente ucraino Volodymyr Zelensky definendolo un «filo-nazista». «Che il presidente Volodymyr Zelensky sia ebreo non ha alcun significato», ha detto il ministro degli Esteri russo rispondendo a una risposta sulla ‘denazificazione’ del Paese che avrebbe portato all”operazione militare speciale’ di Vladimir Putin. «La nazificazione esiste. Zelensky è ebreo? Anche Hitler aveva origini ebraiche, i peggiori antisemiti sono proprio gli ebrei». Lavrov ha quindi accusato Kyiv di servirsi di unità filo naziste come il battaglione Azov. Soldati che «hanno tatuata la svastica e approvano il Mein Kampf». Il governo ucraino, ha aggiunto il ministro, è «uno strumento degli estremisti nazisti e degli Stati Uniti».
A #ZonaBianca il ministro degli Esteri russo Sergej #Lavrov sulle voci che girano sulle condizioni di salute del Presidente Vladimir Putin. pic.twitter.com/Q7LimsUtdr
— Zona Bianca (@zona_bianca) May 1, 2022
Il ministro degli Esteri israeliano convoca l’ambasciatore russo in Israele
Durissima la risposta di Israele. Dani Dayan, presidente del Museo della Memoria di Gerusalemme, ha condannato le dichiarazioni di Lavrov bollandole «false, deliranti e pericolose». Il ministro degli Esteri Yair Lapid ha detto che Israele si aspetta della scuse: «Le sue parole sono imperdonabili, l’ambasciatore russo sarà convocato per una consultazione». Alla radio pubblica israeliana Dayan ha denunciato le «teorie cospiratorie del tutto infondate» secondo le quali il nonno paterno di Hitler sarebbe stato ebreo. «C’è davvero da rammaricarsi che il ministro degli Esteri della Russia partecipi a questo happening antisemita», ha aggiunto. Lo stesso vale per Zelensky. Definirlo un filo nazista non è meno grave. «Quella affermazione», ha sottolineato il presidente del Museo della Memoria, «è un insulto alle vittime del nazismo vero». Lavrov, secondo Dayan, «capovolge la Shoah. Si prendono le vittime, e le si trasformano in carnefici».

Lavrov attacca la stampa e la politica italiane
Il ministro degli Esteri russo durante l’intervista ha criticato anche la stampa italiana. «Alcune dichiarazioni di politici e media italiani sono andate oltre le buone norme diplomatiche e giornalistiche», ha attaccato. «L’Italia è in prima fila tra coloro che adottano e promuovono le sanzioni anti-russe. Per noi è stata una sorpresa. Eravamo abituati all’idea che l’Italia, grazie alla sua storia, sapesse distinguere il bianco dal nero». Va da sé che i Paesi Ue importatori di gas dalla Russia debbano pagare in rubli visto che hanno «rubato» le riserve in dollari ed euro nelle banche europee. Lavrov ha assicurato che nelle intenzioni del Cremlino non ci sarebbe un cambio di governo a Kyiv perché questa «è una specialità degli Stati Uniti». Inoltre ha smentito sia l’ipotesi di un conflitto nucleare – perché «non avrebbe vincitori, e quindi non ha senso parlarne», invitando però a non sottovalutare il rischio di una escalation – sia la fine delle ostilità in occasione del 9 maggio, giornata della vittoria russa sui nazisti. «I nostri militari», ha spiegato, «non pianificano le azioni in base a una data. I ritmi dipendono dalle necessità di minimizzare i rischi per la popolazione civile e per i militari russi».