«La ripartenza è cominciata». Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha toccato molti punti nel suo discorso alla consegna delle Stelle al Merito del Lavoro ai nuovi maestri del lavoro 2020 e 2021. Economia, opportunità, ricchezza, ma anche la sicurezza dovuta alle vaccinazioni e un rilancio ormai avviato al centro delle parole pronunciate da Mattarella. «La preziosa campagna di vaccinazioni ci fa sentire avviati, pure nelle difficoltà attuali, su un percorso di rilancio», ha dichiarato il presidente della Repubblica. Il presidente ha continuato parlando di «un forte rimbalzo della nostra economia con una crescita stimata superiore alle previsioni, che qualche mese orsono la indicavano».
Mattarella: «la Repubblica fondata sul lavoro è sfida attuale»
Mattarella ha aperto il suo discorso parlando di opportunità: «La ricchezza di un paese si misura sulle opportunità di lavoro che sa offrire ai suoi cittadini. Il prodotto nazionale lordo della repubblica è frutto del lavoro, non di astratte alchimie finanziarie. La nostra Costituzione, con saggezza, ha collocato il lavoro alla base della Repubblica. La Repubblica fondata sul lavoro non è il sogno di un tempo passato, è una sfida sempre attuale, esigente, che dobbiamo sapere affrontare senza sottrarci alle necessarie innovazioni». Il presidente ha parlato di capitale umano, su cui si fonda il futuro del Paese, prima di sottolineare il duplice sentimento odierno. Da una parte c’è la campagna di vaccinazione, che dà sicurezza e porta al percorso di rilancio già citato. Ma dall’altra ci sono quelle che definisce le ombre, con oltre 300mila posti di lavoro mancanti. «Gli inattivi stanno diminuendo. Deduciamo che le persone scoraggiate si sentono incoraggiate a riaffacciarsi sul mercato di lavoro. Sappiamo però di dover rimontare ritardi vecchi e nuovi», sottolinea.
Mattarella: «Il Pnrr occasione storica»
«La precarietà aumenta le diseguaglianze», spiega Mattarella, «è dovere inderogabile delle istituzioni combattere la marginalità dovuta al non lavoro, al lavoro mal retribuito, al lavoro nero o allo sfruttamento». E poi, le parole sul Pnrr, definito «una storica occasione che determinerà l’eredità che lasceremo ai giovani. Potremo raggiungere gli obiettivi sperati solo se sarà visibile un impegno corale e una convergenza di fondo tra pubblico e privato, tra istituzioni e imprese. Il lavoro sarà la misura del Pnrr: sappiamo che dobbiamo colmare alcuni deficit, come il lavoro femminile e l’occupazione giovanile che non possono che essere al centro del Pnrr. C’è una grande alleanza tra generazioni che va saldata, un patto tra generazioni da rinnovare»