Lavoro e giovani, Meloni risponde a Conte: «Sei stato tu a schedare i cittadini»

Debora Faravelli
08/08/2022

Il leader del M5S aveva diffuso una proposta scritta in un documento di Fdi che prevedeva l'obbligo, per i giovani, di accettare qualunque lavoro venisse loro proposto.

Lavoro e giovani, Meloni risponde a Conte: «Sei stato tu a schedare i cittadini»

Botta e risposta tra Giuseppe Conte e Giorgia Meloni, con il primo che ha accusato la seconda di voler proporre, come politica attiva, quella di occupare i giovani senza permettere loro di scegliere quale lavoro fare. Una polemica che per la leader di Fratelli d’Italia non ha senso di esistere anche perché sul programma del suo partito non c’è nulla di tutto ciò.

Conte contro Meloni sul lavoro ai giovani

Con un video pubblicato su TikTok, il leader del Movimento Cinque aveva acceso i riflettori su un documento legato a Fratelli d’Italia riguardante il lavoro giovanile: «Viene previsto un progetto basato su un sistema di intelligenza artificiale per rintracciare l’elenco dei giovani che ogni anno terminano le scuole superiori o l’università. E, che cosa bella, vi arriva una proposta di lavoro, non importa se precario o sottopagato, e non potrete opporre rifiuto pena il pagamento di una multa».

Una proposta da «stato totalitario» in pieno «stile orwelliano» quella che l’ex premier ha tratto da un documento intitolato Appunti per un programma conservatore discusso lo scorso aprile durante la Conferenza programmatica di Fdi a Milano. Si tratta di un insieme di contributi, riflessioni e provocazioni di esponenti della società civile (e non, dunque, di Giorgia Meloni o altri membri del partito) che in molti, compreso Conte, hanno invece interpretato come possibile base o parte del programma politico della coalizione di centrodestra (che non è stato ancora pubblicato).

La replica di Giorgia Meloni

É quanto ha evidenziato la presidente di Fratelli d’Italia ai microfoni di RTL 102.5 parlando di polemica folle: «Sono andati a riprendere la frase di un documento che era di contributi esterni». L’unico caso in Italia in cui «il governo ha schedato la gente per consentigli di lavorare», ha continuato, «si chiama green pass, io non l’ho votato e l’ha voluto Giuseppe Conte». La deputata ha quindi escluso che la suddetta proposta faccia parte del programma del suo partito che, ha ribadito, non è ancora stato pubblicato.