Sbalordita e soffocata dalle due figlie e dal fidanzato della maggiore, Laura Ziliani è stata uccisa per motivazioni economiche: vediamo chi era e cosa c’entrano patrimonio ed eredità con il suo omicidio consumato il 7 maggio 2021.
Chi era Laura Ziliani
Classe 1966, la donna aveva vissuto a Villa Dalegno (frazione di Temù) fino a poco dopo la morte del marito, avvenuta nel 2012 a causa di un incidente in montagna. L’uomo, Enrico Zani, era infatti morto a 53 anni all’ospedale di Edolo dopo essere stato travolto da una valanga mentre praticava scialpinismo con un amico.
Molto conosciuta in paese, anche perché aveva fatto l’agente di polizia locale, dopo il lutto si era trasferita a Brescia e lavorativamente in Comune a Roncadelle, dove era impiegata allo Sportello unico delle imprese. Madre di tre figlie di 27, 25 e 19 anni, è stata descritta da tutti come una donna gentile e educata ed un’amante delle escursioni e delle passeggiate nei luoghi della sua infanzia.
Laura Ziliani: patrimonio ed eredità
Un dettaglio chiave per comprendere il movente dietro alla sua uccisione riguarda il denaro e in particolare l’eredità del marito. Il valore complessivo del patrimonio ereditato è stimabile fra i 3 milioni e i 3 milioni e mezzo di euro: si tratta in particolare di quindici diverse proprietà immobiliari sparse fra i Comuni di Brescia, Concesio, Temù e Malonno e sette terreni agricoli.
La vigilessa era titolare di un terzo delle pertinenze in questione (possedeva l’intera proprietà soltanto per due immobili), mentre alle tre figlie spettavano due noni a testa. La stessa aveva chiesto alle figlie di investire i 40 mila euro ricevuti dopo la morte del padre per la ristrutturazione di alcuni appartamenti che aveva dato in affitto e, secondo quanto raccontato dalla madre, si sarebbe più volte lamentata dell’intromissione di Mirto Milani, fidanzato della sua prima figlia nonché amante della terza, nella gestione degli immobili.
Il 26 maggio, quando la donna è ufficialmente scomparsa da meno di 20 giorni e le ricerche sono ancora in corso, le due sorelle e il giovane avevano concluso la trattativa per affittare un altro appartamento, e al telefono le ragazze si erano congratulate per i soldi che di lì a breve avrebbero incassato e investito in una nuova auto e in una vacanza.
Laura Ziliani: le figlie
Silvia e Paola Zani, rispettivamente la prima e la terza figlia di Laura, avrebbero avuto “un chiaro interesse a sostituirsi alla madre nell’amministrazione di un vasto patrimonio immobiliare al fine di risolvere i rispettivi problemi economici“. Per questo, insieme a Mirto, avrebbero premeditato a lungo l’omicidio della donna nonché l’occultamento del suo cadavere e il depistaggio delle indagini.
Il tutto anche ai danni della terza sorella, Lucia, affetta da un disturbo cognitivo e da sempre vissuta in un legame di stretta dipendenza dalla madre. Agli investigatori, quest’ultima ha raccontato che non si fidava più delle sorelle, che ha definito cattive con lei, e che Mirto “era un cretino“.