Laura Pausini e Bella Ciao: «Aborro il fascismo, ma brano strumentalizzato»

Debora Faravelli
16/09/2022

L'artista ha difeso la libertà di scegliere come esprimersi e di aver scelto di non cantare il brano per evitare strumentalizzazioni.

Laura Pausini e Bella Ciao: «Aborro il fascismo, ma brano strumentalizzato»

Nei giorni scorsi aveva già precisato che «non canto canzoni politiche, né di destra né di sinistra, e non voglio che nessuno mi usi per propaganda politica». Parole che non erano bastate a spegnere le polemiche accese dal suo rifiuto di cantare Bella Ciao durante la partecipazione ad un programma televisivo spagnolo, motivo per cui Laura Pausini ha scelto di intervenire nuovamente per spiegare il suo punto di vista sulla questione. La sua scelta, ha chiarito, è stata motivata dal fatto che quella canzone è stata più volte strumentalizzata nel corso degli anni in diversi contesti politici, e lei stessa voleva evitare di essere strumentalizzata a sua volta a pochi giorni dalle elezioni.

Laura Pausini (Getty Images)

Laura Pausini spiega perché non ha cantato Bella Ciao

Con un post su Twitter, in italiano e in spagnolo, si è così espressa: «In una situazione televisiva estemporanea, leggera e di puro intrattenimento, ho scelto di non cantare un brano inno di libertà ma più volte strumentalizzato nel corso degli anni». Ha quindi evidenziato che, come donna prima che come artista, è sempre stata per la libertà e per i valori ad essa legati: «Aborro il fascismo e ogni forma di dittatura. La mia musica e la mia carriera hanno dimostrato ciò in cui credo da sempre».

La sua scelta di non intonare quel brano, ha continuato, è derivata dal fatto che «volevo evitare di essere trascinata e strumentalizzata in un momento di campagna elettorale così acceso e sgradevole». Purtroppo non è stato così, ha concluso, ma continuerà a rispettare il suo pubblico «con la libertà di scegliere come esprimermi».

Laura Pausini (Getty Images)

Le reazioni

Centinaia gli utenti che hanno commentato il suo post, ancora divisi tra chi sostiene che la cantante abbia fatto bene a non cantare Bella Ciao per evitare che ciò venisse usato «dalla sinistra come propaganda» e apprezza il suo coraggio, e chi invece sottolinea come la decisione di non intonarla sia già di per sé una scelta politica.