Dopo il caso della donna che maltrattava la figlia neonata procurandole lesioni e abrasioni con un deodorante spray, arriva un nuovo caso di maltrattamenti in famiglia. Finora si tratta soltanto di un’ipotesi di reato ma un bambino di Latina, di appena 9 anni, sarebbe stato maltrattato dal padre 40enne, che lo avrebbe utilizzato come bersaglio per tirare frecce dalla sua balestra. A rivelare la storia è stato il Corriere della Sera, che ora spiega come la Procura abbia chiesto il rinvio a giudizio per l’uomo. Contro di lui ci sarebbe un lungo elenco di vessazioni subite dal bambino e denunciate dalla madre.

Il bambino usato come bersaglio e percosso con una cintura
Ad assistere la madre del bambino nella sua battaglia legale contro l’uomo c’è l’avvocato Licia D’Amico. E con loro anche la presidente e fondatrice del centro Bont’ worry, Bo Guerreschi, che spiega al Corriere: «Questa vicenda dimostra che quando c’è un caso di codice rosso, dove sono coinvolti bambini, una misura cautelare andrebbe presa in considerazione». Sembra che il padre abbia usato il bambino come bersaglio, ma che contro di lui ci siano state anche percosse con una cintura di cuoio e maltrattamenti verbali.
La vicenda è partita nel marzo 2021
In realtà la storia ha origini lontane e la procura è informata già dal marzo 2021. Quasi due anni fa, infatti, è stata la madre del bambino a presentarsi al IV distretto di polizia di San Basilio per raccontare che il bambino, primo di quattro figli, viene maltrattato dal padre. La coppia è separata e la donna spiega che vorrebbe ricominciare la propria vita con un altro compagno, ma che contestualmente vede il modo in cui il precedente marito tratta i figli. E si concentra sull’episodio chiave: il bambino, nato nel 2012 e di soli 9 anni, messo al muro e utilizzato come bersaglio a cui sparare con la balestra. Da lì la scelta del piccolo che non vuole più vedere il padre e la reazione di quest’ultimo che lo reputa «infame» perché si è schierato. Il bambino, ascoltato dalla procura, rivela anche di vedere cocaina che l’uomo chiama «veleno per topi». E così è stato arrestato venerdì scorso insieme ad altre tre persone per spaccio.
