Dopo lo stop imposto dalla pandemia, le luci si riaccendono su Las Vegas. Mercoledì 2 giugno, allo scoccare della mezzanotte, il Nevada ha deciso di abrogare quasi tutte le restrizioni per il contenimento del Covid19 e la città dei casinò e dei matrimoni mordi e fuggi ha ripreso vita. Si rivedono turisti impegnati a scattare selfie coi mille sosia di Elvis Presley e capannelli di amiche pronte a festeggiare l’addio al nubilato di giovani spose.
Las Vegas riprende vita
Per la città non è stato un anno facile. I due settori che, da sempre, alimentano la sua economia, quello del turismo e quello degli eventi, sono stati azzoppati dal virus. E, quando albergatori, ristoratori e proprietari di casinò si sono trovati costretti a chiudere tutto per un tempo indefinito, la disoccupazione è schizzata toccando il 34 per cento. Una situazione che la sindaca Carolyn Goodman spera di poter arginare grazie a questa ripartenza. I presupposti sembrano esserci e le strade hanno ripreso in fretta ad animarsi. Strip and Fremont Street, una delle principali arterie della capitale del divertimento, ha tolto l’aria spettrale del lockdown e cerca di tornare all’antico splendore.

Poche mascherine e bar pieni, musei e casinò faticano
La mascherina, ancora obbligatoria per i non vaccinati, si vede sempre meno, mentre turisti e cittadini hanno lasciato a casa la paura e invadono i locali. Per quanto si respiri aria di normalità, i pezzi, però, non sono del tutto tornati al loro posto. Detto di bar e marciapiedi affollati, infatti, davanti ai musei e agli storici casinò non ci sono lunghe code e i numeri di un tempo, per il momento, rimangono un ricordo. È il caso del Caesar’s Palace o della celebre Denny’s Chapel dove, ad attendere il proprio turno per una visita o un matrimonio lampo, si radunano gruppi ristretti.
Il vaccino alla base della rinascita di Las Vegas
Al di là del comparto legato al divertimento, è l’intera economia della città a riprendere fiato. Come riportato dalla CNN, una campagna vaccinale di successo, ha consentito ai negozianti di alzare le saracinesche senza dover badare a limiti di capienza dentro i locali. Dopo la grande festa che ha animato la città tra lunedì notte e l’alba di martedì, i casinò stanno togliendo i pannelli di plexiglass istallati tra una slot machine e l’altra. Tirano un sospiro di sollievo anche gli hotel: le prenotazioni arrivano a coprire l’80 per cento della disponibilità nei weekend e il 50 per cento nel resto della settimana. Un dato confortante, migliorabile, per molti albergatori, solo con il ritorno di meeting e convention.
Massima attenzione per evitare nuove restrizioni
Con l’aumento delle immunizzazioni, il governo ha fiducia nella possibilità che i contagi non ritornino a salire. Al di là dei vaccini, tuttavia, molto dipenderà dai comportamenti individuali. Prospettiva davanti a cui gli esperti sembrano diffidenti. Soprattutto a Las Vegas dove, tra viaggiatori e abitanti, rimane vietato abbassare la guardia. «Ogni volta che si assembra un grosso gruppo di persone, aumentano le possibilità di diffondere il virus», ha spiegato il professor Brian Labus della University of Nevada Las Vegas’ Public Health. «Se poi ci aggiungiamo il fatto che, in vacanza o quando si festeggia, a certe accortezze non si pensa, risulta difficile controllare la malattia. Ecco perché è importante vaccinarsi e continuare a essere prudenti, anche ora che le cose sono migliorate».