Anche i Laghi soffocano. La crisi climatica e l’innalzamento delle temperature stanno avendo effetti disastrosi sugli ecosistemi lacustri, diminuendo drasticamente il livello di ossigeno presente nell’acqua. Un processo che rischia di danneggiare in modo irreparabile la vita di molte specie animali e che si ripercuote anche su quella dell’uomo, riducendo la disponibilità di acqua potabile.
La ricerca sull’assenza di ossigeno nei laghi
È il risultato di una ricerca condotta dal Rensselaer Polytechnic Institute (RPI) di New York, pubblicata sulla rivista Nature e ripresa dal Guardian. Lo studio ha riguardato 400 laghi di tutto il mondo, collocati soprattutto nelle zone temperate di Europa e Nord America. I ricercatori hanno analizzato oltre 45 mila campioni di ossigeno disciolto, raccolti dal 1941 a oggi, i quali hanno confermato un forte calo dei livelli di O₂ nelle acque.
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— ecoradio (@ekoradio) June 3, 2021
Sebbene l’allarme sia stato lanciato già più di tre anni fa, lo studio certifica come la diminuzione di ossigeno nei laghi sia stato da tre a nove volte più veloce negli ultimi 40 anni. Le acque profonde presentano infatti il 18,6 per cento di O₂ in meno rispetto al 1980, mentre in superficie la diminuzione si assesta intorno al 5,5 per cento.
Laghi senza ossigeno, colpa dell’acqua calda
La spiegazione scientifica del fenomeno risiede nel fatto che l’acqua calda ha capacità di trattenere l’ossigeno inferiori rispetto a quella fredda. L’aumento della temperatura in estate inoltre ne riscalda troppo la superficie, rendendola meno densa rispetto alle profondità e ostacolando così l’apporto di ossigeno nelle aree sottostanti. Anche le alghe, di solito favorite nella crescita da un clima mite, non riescono a sopperire alla carenza di ossigeno, a cui si aggiungono le minacce derivanti dall’inquinamento e dai fertilizzanti usati dall’uomo.
Perché i mari stanno meglio dei laghi
«Quando il livello di O₂ nell’acqua diminuisce, molte specie animali rischiano l’estinzione», sostiene il professore Kevin Rose, direttore del team di ricerca. «Lo studio, inoltre, dimostra un problema più grave nei laghi rispetto ai mari». Ciò è dovuto alle caratteristiche: la posizione isolata e la dimensione ridotta, se paragonata agli oceani, impediscono ai laghi di sfruttare le correnti globali, da cui i mari ricavano, invece, ossigeno anche per acque più profonde. Di mezzo ci va la fauna selvatica, diminuita dell’84 per cento soltanto negli ultimi 50 anni.
Un metodo efficace per contrastare il fenomeno sarebbe quello di ripulire gli specchi d’acqua dolce, come fatto in America con il lago di Oneida, nello stato di New York. Una maggiore chiarezza dell’acqua potrebbe infatti favorire la fotosintesi delle alghe, principale fonte di ossigeno dell’ecosistema, sopperendo al calo causato dalle alte temperature. Tuttavia non è sufficiente. «È necessario ridurre le emissioni di gas serra in modo netto», afferma Hans-Otto Pörtner, professore dell’Alfred-Wegener-Institute di Bremerhaven, in Germania. «La salute dei laghi deve essere una delle nostre principali preoccupazioni».