Laetitia Ky, l’artista che trasforma i suoi capelli in opere d’arte

Camilla Curcio
31/03/2022

Trasformare la propria chioma, magari ribelle, in un capolavoro. Laetitia Ky compone sculture modellando i suoi ricci con l'aiuto delle extension. Un modo dar vita a incredibili composizioni, ma anche per lanciare un messaggio di inclusione.

Laetitia Ky, l’artista che trasforma i suoi capelli in opere d’arte

Trasformare i propri capelli in un’opera d’arte e sfatare pregiudizi e tabù. Laetitia Ky è un’artista insolita, che prova a fermare, tra i ricci della sua chioma afro, momenti, emozioni e messaggi. Le sue opere non possono essere esposte nelle gallerie, portate nel mondo attraverso mostre itineranti o acquistate da ambiziosi compratori. Tutto rimane fermo sulla sua testa: è lì che una massa disordinata di ciocche sparse prende di volta in volta sembianze sempre più suggestive. Senza nessun trucco o espediente tecnologico. Solo creatività e manualità. 

L’arte di Laetitia Ky, tra terapia e divulgazione

Venticinque anni, originaria della Costa d’Avorio, Ky utilizza un procedimento preciso per dar vita ai suoi curiosi capolavori. Non crea la scultura sulle extension per poi applicarle, ma opera direttamente sui capelli con l’ausilio di uno specchio. I soggetti che propone sono molto diversi tra loro e abbracciano uno spettro ampio di temi e scenari: da quello domestico, a cui ha dato forma con la replica di un’aspirapolvere, a quello bucolico, veicolato con la silhouette di un alligatore che esce fuori dalla palude, fino a quello politico, legato soprattutto a tematiche di genere come la stigmatizzazione del ciclo mestruale nelle conversazioni quotidiane.

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È questo, infatti, uno degli obiettivi fondamentali della sua arte: normalizzare quello che ancora viene percepito come innominabile e aiutare chi la segue ad accettare quello che la società reputa fuori dai canoni. Proprio come è successo a lei, che grazie alle sculture, è riuscita a fare pace coi suoi capelli, il colore della sua pelle, il suo fisico e i suoi ideali. «Imparare ad apprezzare la mia chioma mi ha aiutato ad apprezzare tutti quei dettagli che mi contraddistinguono», ha spiegato al Guardian, «a partire dalla mia pelle. Sono molto scura, tutto il contrario del modello della bella donna ivoriana che, invece, ha toni chiari. È stata una reazione a catena: ho iniziato a guardare con occhio diverso la mia capigliatura, poi mi sono innamorata della mia carnagione e, da lì, ho realizzato quanto mi sentissi bene nei panni di donna».

Laetitia Ky, quando i capelli diventano sculture
Una delle prime sculture di Laetitia Ky (Instagram)

Dal dolore alla consapevolezza, il messaggio di Laetitia Ky

La scelta di traslare l’attivismo nell’arte si sta rivelando vincente. Sui social, infatti, la 25enne riceve ogni giorno valanghe di feedback positivi dal suo mezzo milione di follower e, grazie a una partnership con TikTok, ha ottenuto un contratto con la Elite Models, una delle agenzie di indossatrici più note al mondo. Il percorso che l’ha portata a ottenere la consapevolezza giusta per lanciarsi e osare, tuttavia, è stato parecchio complicato.

Laetitia Ky, quando i capelli diventano sculture
Ky in uno shooting fotografico (Instagram)

«Ho iniziato a frequentare la scuola molto presto, avevo solo tre anni», ha raccontato. «Quando sei così piccola, tendi a conformarti. Poi, col passare del tempo, la situazione è diventata più pesante. Le ragazze attorno a me avevano un fisico definito che io non avevo. E la mia pelle era oggettivamente diversa dalla loro. Non rientravo negli standard e tutte le mie sicurezze si sono volatilizzate». Ancora immatura e inconsapevole, ha iniziato a mangiare fino a prendere peso, con l’intento di dare una forma al suo corpo. Poi, travolta dal body shaming, ha iniziato a digiunare e a perdere fin troppi chili, in un’altalena dolorosa tra anoressia e bulimia. «Ero spaventata, tutta la mia vita ruotava attorno al cibo».

Laetitia Ky, quando i capelli diventano sculture
Come in questa scultura, il tema bucolico ricorre molto nell’arte di Ky (Instagram)

Com’è cambiata la vita di Laetitia Ky

Tutto è cambiato grazie all’aiuto della madre e al desiderio di non causarle più dolore coi suoi tentativi di cambiarsi. Un viaggio che, strano ma vero, è partito proprio dai capelli. Stanca di nasconderli sotto acconciature e parrucche spersonalizzanti, ha iniziato a fare delle ricerche sulla comunità afroamericana, scoprendo un mondo nuovo: «Avevo 16 anni ed era la prima volta che vedevo donne di colore portare con orgoglio i loro capelli naturali», ha aggiunto, «quello mi ha dato coraggio per tagliare tutto e ripartire da zero».

E così è stato. Man mano che ricrescevano, continuava a documentarsi meglio sulla cultura africana prima della colonizzazione ed è stato tra un articolo e un altro che ha scoperto come, ai tempi, ci fossero ragazze che modellavano le chiome come se fossero statue, decorandole con piccoli gioielli e ciondoli. «Mi ha molto incuriosito e ho sentito immediatamente il bisogno di fare lo stesso. Ho aggiunto le extension per creare una sorta di colonna e ho postato la foto sul web. Non pensavo di riuscire a catturare tutta quell’attenzione con un esperimento».

Laetitia Ky, quando i capelli diventano sculture
L’opera creata ad hoc per promuovere il suo libro (Instagram)

La sua attività di ‘divulgazione artistica’ le ha permesso di mettersi in contatto con tante persone che, grazie a lei, si sono sentite finalmente comprese, e ha capito di poter fare la differenza con lo strumento che, quasi per caso, si era ritrovata tra le mani. Di post in post, ha esplorato la questione della razza e dell’uguaglianza di genere e ha trovato la cifra giusta per parlare di sessualità anche nei suoi aspetti più crudi e controversi. «Ci sono state donne che mi hanno ringraziato perché ho dato loro il coraggio di condividere col mondo valori di cui avevano paura di parlare», ha ribadito, «e, ovviamente, c’è stato anche chi, pur esprimendo giudizi positivi sull’aspetto estetico del mio lavoro, non ha gradito tanto i temi che ho trattato. Soprattutto sull’aborto, si è creato parecchio dibattito».

Laetitia Ky, quando i capelli diventano sculture
La scultura realizzata in occasione delle manifestazioni del Black Lives Matter (Instagram)

Esporsi online richiede una corazza per difendersi dalle critiche e Ky sembra averne una parecchio resistente: «Mi faccio forza perché credo nelle mie opinioni, non mi lascio turbare dagli altri e da chi vuole censurarmi perché faccio scelte diverse dalle sue», ha concluso, «penso solo a dare una mano a chi ne ha bisogno. Voglio che tutte le donne smettano di aver paura. Quando capisci di valere qualcosa, non sei più disposta ad accettare ingiustizie. Vuoi rispetto. E, soprattutto, pretendi libertà».