La Sardegna del turismo ruba e fuggi
Un gruppo di escursionisti tedeschi ha staccato stalattiti millenarie dalle grotte del Supramonte, poi ha dimenticato al ristorante lo zaino con la refurtiva. A recuperarla il personale del locale, alla ricerca di informazioni per restituire il bagaglio.
Non solo conchiglie o sabbia dai colori particolari e suggestivi. L’ultima moda del turismo ruba e fuggi in Sardegna riguarda le stalattiti. Colpevole del furto un gruppo di turisti tedeschi, che evidentemente aveva deciso di ritornare da una gita nel Supramonte di Urzulei, una delle zone più impervie dell’isola, con souvenir particolari. Nello zaino, gli escursionisti avevano conservato stalattiti, stalagmiti e altri reperti naturali che per svilupparsi necessitano di migliaia di anni.
I ladri traditi da una cena in Sardegna
A tradirli, qualche bicchiere di troppo. Già perché, consumata la cena in un locale di Tortolì, nella provincia di Nuoro, hanno dimenticato lo zaino al tavolo. Il cameriere ritrovato il bagaglio ha provato a restituirlo, ma i visitatori erano già andati via. Quindi lo ha aperto nel tentativo di trovare qualche elemento utile a rintracciarli. E qui, la sorpresa. Niente bigliettini da visita, ma un bottino sufficiente a ribaltare l’immagine che il personale si era fatto dell’allegra comitiva. La mancanza di elementi utili a ritrovare i titolari della borsa, come l’utilizzo di un metodo di pagamento non tracciabile hanno tuttavia impedito di sporgere denuncia alle forze dell’ordine.
A riportare la notizia, la pagina Facebook Sardegna rubata e depredata, sempre puntuale nell’attività di tutela del territorio. Gli admin del canale, insieme alla foto della refurtiva, hanno allegato un commento: «Resta il profondo rammarico e il senso di impotenza che derivano da comportamenti criminali e inaccettabili. Rimane irrisolto il quesito se è realmente questo il genere di turismo per niente sostenibile e del tutto irrispettoso del quale abbiamo bisogno?». Sull’argomento è intervenuto anche il sindaco di Urzulei, Ennio Arba: «Se verranno identificati, non esiteremo un secondo a costituirci parte civile. Cerchiamo di salvaguardare al massimo le grandi ricchezze naturalistiche presenti nel nostro territorio. Venti giorni fa ho emesso una nuova ordinanza con specifica normativa relativamente alla fruizione del territorio in ambito turistico da parte dei visitatori occasionali, per tutelare i beni ambientali, naturalistici, storici e paesaggistici del paese»