Il nome della rosa diventerà un’opera teatrale e debutterà alla Scala di Milano il 27 aprile 2025. Ad annunciarlo è stato il sovrintendente milanese Dominique Meyer, che ha spiegato oggi, venerdì 19 maggio e quindi a quasi due anni dal debutto già stabilito, che il teatro ha commissionato il lavoro al compositore pisano Francesco Filidei. La regia, invece, è stata affidata a Damiano Michieletto, mentre la direzione sarà di Ingo Metzmacher, maestro di fama internazionale e specialista nel repertorio contemporaneo. A sostenere l’idea è stata la Siae, oltre all’Opéra di Parigi e al Carlo Felice di Genova. Entusiasta Meyer, che ha affermato: «Questa è un’opera importantissima. Non vogliamo solo fare una bella serata ma un evento». Il romanzo di Umberto Eco, quindi, diventerà anche un’opera teatrale.

Meyer: «Idea nata nell’estate 2020»
Il sovrintendente ha spiegato anche come nasce l’idea, che coltiva ormai da tempo: «Abbiamo iniziato con il coordinatore artistico André Comploi nell’estate 2020. Questo è un progetto di tre anni fa che arriverà a maturazione nel 2025, oltre il mio mandato». Come spiega Ansa, Meyer ha sottolineato quanto sia importante il ruolo dello stesso Comploi, per poi passare a una frecciata al governo e al nuovo decreto che ha posto a 70 anni il limite per i sovrintendenti: «Come avete letto dai giornali siamo vecchi: io non me ne ero accorto». Al suo fianco anche Claudio Orazi, che guida invece il Carlo Felice di Genova.

Filidei: «Impresa mastodontica»
«L’impresa è mastodontica», racconta poi Francesco Filidei, il compositore pisano a cui è stato affidato il lavoro. Ha parlato di cori importanti e di alternare parti recitate ad arie. E a questo vuole aggiungere una struttura della composizione che ricorda i petali di una rosa. Filidei poi pensa al lavoro già svolto: «Ringrazio la famiglia Eco e La nave di Teseo che mi hanno seguito e aiutato». Al compositore sarà dedicata l’edizione 2025 del festival Milano Musica.