La Finlandia chiude i confini ai “turisti” russi a partire dalla notte tra giovedì e venerdì. L’obiettivo, riporta il quotidiano finlandese Helsingin Sanomat, è quello di «diminuire l’arrivo dei russi in Finlandia fino alla metà del livello attuale».
La Finlandia chiude i confini ai turisti russi
La Finlandia chiude i confini ai “turisti” russi a partire dalla notte tra giovedì e venerdì. È quanto fa sapere il quotidiano finlandese Helsingin Sanomat, che annuncia per oggi alle 13,15 una conferenza stampa del governo. Durante la riunione verranno illustrate le nuove regole per l’ingresso dei russi alla frontiera. L’obiettivo, riporta il quotidiano, è quello «di diminuire l’arrivo dei russi in Finlandia fino alla metà del livello attuale». Nel frattempo, ieri Usa, Bulgaria e Polonia hanno chiesto ai loro cittadini di lasciare la nazione. E Washington ha messo in guardia i connazionali dal pericolo di essere arruolati per la guerra in Ucraina.

Per quanto riguarda la Finlandia, il paese aveva già limitato i visti turistici per i russi a settembre. Questi tuttavia continuano a entrare in Finlandia con visti rilasciati da altri Paesi dell’Ue nell’area Schengen. Da quanto Mosca ha inoltre annunciato la mobilitazione “parziale” per la guerra in Ucraina, il flusso di cittadini che tentano di valicare i confini è raddoppiato.
La prima ministra Sanna Marin ha dichiarato che «il turismo e i viaggi russi devono essere fermati, compreso il transito attraverso la Finlandia» poiché il rischio per la sicurezza rappresentato dai viaggiatori russi dovrebbe essere «rivalutato» dopo l’annuncio della mobilitazione di Mosca.
«Altri Paesi, ad esempio i Paesi baltici e la Polonia, hanno usato questo eventuale pericolo come argomento per impedire l’arrivo delle persone. 6.470 russi sono arrivati in Finlandia attraverso il confine terrestre giovedì scorso, rispetto ai 3.100 ingressi dell’inizio della settimana», ha invece riferito una Guardia di frontiera alle agenzia di stampa europee. I numeri sono comunque inferiori a quelli precedenti la pandemia. «Ora stiamo vicini al 70% del traffico che avevamo nel 2019 nello stesso periodo», ha affermato Elias Laine, vice capo del valico di frontiera di Vaalimaa.
