Ambiente, così l’intelligenza artificiale salva gli animali
Lotta al bracconaggio e alla crisi idrica, localizzazione delle balene e protezione delle specie in via d'estinzione come i koala. I progetti che sfruttano la IA per tutelare gli animali.
Cambiamento climatico, disastri naturali e operato dell’uomo sono i principali agenti della crisi di biodiversità sul pianeta. Ogni anno sempre più specie animali entrano nell’elenco critico per il rischio estinzione. Per questo, la scienza si sta rivolgendo con maggiore frequenza all’intelligenza artificiale, uno dei mezzi migliori per monitorare lo stato di vita animale e ideare processi utili per la tutela e sopravvivenza delle varie specie. Un recente rapporto di Wildlabs.net, ripreso dal Guardian, ha identificato cinque sistemi che sfruttano l’IA nei percorsi di salvaguardia della fauna, rivolgendo l’attenzione sugli ecosistemi terrestri e acquatici. Dalla protezione di koala e scimpanzé alla lotta al bracconaggio, ecco come la tecnologia sta aiutando la ricerca.
LEGGI ANCHE: Il database che in Australia aiuterà a tutelare gli animali acquatici
Dai koala alle balene, così l’intelligenza artificiale salva la fauna selvatica
1. In Zambia le telecamere a infrarossi aiutano nella lotta al bracconaggio
Il parco nazionale di Kafue, nello Zambia, ospita circa 6600 elefanti in un’area di oltre 22 mila chilometri quadrati. Per combattere il bracconaggio i ricercatori hanno deciso di affidarsi all’intelligenza artificiale, installando una rete di 19 chilometri con telecamere a infrarossi attive 24 ore su 24. FLIR AI, questo il nome del sistema, rileva chi si introduce nel parco facilitando il monitoraggio degli esperti. «L’IA è il nostro punto di svolta», ha detto al Guardian Ian Hoad, consulente tecnico dei ranger, che ora controllano l’area senza sosta e ottimizzando i tempi.

2. I satelliti della Nasa contro la crisi idrica del Brasile
Il Brasile sta attraversando una delle peggiori crisi idriche della sua storia. Negli ultimi 30 anni, il Paese ha perso il 15 per cento delle sue acque superficiali, tanto che il Rio Negro – uno dei 10 maggiori corsi d’acqua del mondo – ha ridotto di un quarto il suo volume. La pianura del Pantanal, la massima zona umida del Pianeta, è diminuita del 74 per cento, mettendo a rischio migliaia di specie animali. «Il quadro chiaro della situazione è giunto solo grazie all’intelligenza artificiale», ha detto Cássio Bernardino, responsabile del progetto idrico MapBiomas del WWF Brasile, che ha sfruttato il monitoraggio satellitare per calcolare i livelli d’acqua nella regione. Grazie ai Landsat della Nasa, gli ambientalisti hanno così ottenuto 150 mila immagini di un periodo compreso fra il 1985 e il 2020, notando subito i cambiamenti. «Ora finalmente possiamo ideare delle misure che ci consentiranno di vincere questa difficile sfida».
3. Intelligenza artificiale alla ricerca delle balene nel Pacifico
Sapere dove si trovano le balene è il primo passo per metterle al sicuro. Individuarne l’esatta posizione però non è semplice, soprattutto nell’Oceano Pacifico. La National Oceanic and Atmospheric Association (Noaa) ha però ideato un sistema che tramite l’intelligenza artificiale ne analizza il caratteristico canto, capace di viaggiare per centinaia di chilometri. In 14 anni, i registratori hanno catalogato circa 190 mila ore di file audio, la cui analisi è ora al vaglio di un modello di machine laerning creato da Google in collaborazione con il team di bioacustica Social Good. «Abbiamo stabilito la loro presenza nelle isole hawaiane e nelle Marianne», ha detto al Guardian Ann Allen, oceanografa del Noaa. «Abbiamo anche scoperto nuovi habitat che non avremmo mai rilevato senza l’IA».

4. Droni e immagini a infrarossi proteggono i koala australiani
Incendi boschivi oltre a incidenti stradali e domestici stanno mettendo a repentaglio la sopravvivenza dei koala australiani. Per questo Grant Hamilton, professore associato di ecologia alla Queensland University of Technology, ha creato un sistema di intelligenza artificiale per contare gli esemplari del Queensland e tutelarli. Un algoritmo di machine learning analizza le riprese di droni e telecamere a infrarossi, determinando se si tratta di un esemplare di koala o di altre specie anche nella più fitta boscaglia. «Il sistema aiuterà anche le altre organizzazioni che operano in Australia, creando un network di dati comune», ha detto Hamilton. «D’ora in poi l’IA sarà a stretto contratto con la conservazione ambientale».
5. L’intelligenza artificiale a sostegno degli scimpanzé del Congo
Si chiama Mbaza AI invece il sistema che in Congo, dove si trova la seconda foresta pluviale più grande del mondo, aiuta la salvaguardia degli animali. Il progetto di Appsilon, in collaborazione con l’università scozzese di Stirling e i parchi nazionali del Gabon, utilizza un software avanzato per analizzare le immagini di telecamere automatizzate e fototrappole sparse con una precisione del 96 per cento. Scimpanzé ma anche gorilla ed elefanti sono ora sotto il costante controllo dei ranger locali, che possono intervenire repentinamente in caso di urgenze. «Crisi climatica e commercio intensivo minacciano molti mammiferi africani», ha spiegato al Guardian Robin Whytock, ricercatore di Stirling. «Mbaza AI consente risposte immediate alle minacce, ottimizzando i tempi e migliorandone i risultati».
