Direttore: Paolo Madron
  • Economia e Finanza
  • Politica
  • Tecnologia e Innovazione
  • Attualità
x
  • Attualità
    • Cronaca
    • Gossip
    • Web
  • Cultura e Spettacolo
    • Arte
    • Cinema
    • Design
    • Libri
    • Moda
    • Musica
    • Serie Tv
    • Teatro
    • Tv
  • Economia e Finanza
    • Aziende
    • Lavoro
  • Politica
    • Europa
    • Italia
    • Mondo
  • Salute e Benessere
    • Beauty
    • Fitness
    • Food & Beverage
    • Medicina
    • Sanità
    • Wellness
  • Sport
    • Altri Sport
    • Calcio
    • Motori
  • Tecnologia e Innovazione
    • App
    • Device
    • Domotica
    • Gaming
    • Sostenibilità
  • Chi Siamo
  • Scrivono per noi
  • Tag
  • Feed
  • Privacy Policy
  • Cookie Policy
  • Mondo

Perù perdo sempre

Il nuovo presidente del Paese sudamericano è l’ex insegnante e sindacalista Pedro Castillo. La sua elezione coincide con la terza batosta consecutiva per Keiko Fujimori, figlia dell’ex dittatore Alberto su di lei ora incombe lo spettro del carcere.

20 Luglio 2021 16:1020 Luglio 2021 16:21 Nicolò Delvecchio
Figlia dell'ex dittatore Alberto Fujimori, ha perso contro Pedro Castillo ed è alla terza batosta elettorale di fila.

Dopo sei settimane d’attesa il Perù ha finalmente un nuovo Presidente della Repubblica: si tratta di Pedro Castillo, ex insegnante di 51 anni e leader del movimento Perù Libero, di estrema sinistra. C’è voluto più di un mese per respingere le accuse di brogli da parte della sfidante Keiko Fujimori, del partito conservatore Forza Popular e figlia di Alberto Fujimori, ex presidente e dittatore dal 1990 al 2000. Respinti tutti i ricorsi, il Paese può finalmente voltare pagina con il docente diventato famoso solo quattro anni fa, quando guidò uno sciopero di insegnanti cui presero parte in migliaia. Non sarà però semplice, perché l’esiguo vantaggio con cui ha vinto – 50,1 per cento contro 49,9 – è segno della divisione di una nazione piegata dal coronavirus e in crisi politica da tempo. Castillo sarà infatti il quinto Presidente dal 2016 a oggi.

¡Gracias pueblo peruano por este histórico triunfo! Ha llegado el momento de llamar a todos los sectores de la sociedad para construir unidos, en este Bicentenario, un Perú inclusivo, un Perú justo, un Perú Libre. Sin discriminación y por los derechos y todos y todas. (1/2) pic.twitter.com/JmMdT9miaY

— Pedro Castillo Terrones (@PedroCastilloTe) July 20, 2021

L’altra faccia della sua vittoria è rappresentata dall’ennesima sconfitta per Keiko Fujimori. A 46 anni, l’erede di Alberto è alla terza disfatta elettorale consecutiva, probabilmente la più inattesa. Perché, nonostante su di lei penda ancora un’indagine per riciclaggio e finanziamenti illeciti, e nonostante sia la figlia di un leader a dir poco controverso, era sostenuta da tutte le élite liberali e moderate del Perù. Lo stesso Mario Vargas Llosa, scrittore premio Nobel per la letteratura nel 2010, ex comunista – ma candidato dal centrodestra nel 1990 – sconfitto proprio da Alberto Fujimori, aveva invitato la popolazione a votare per «il male minore», Keiko. «Non si sceglie una persona, si sceglie un sistema», ha detto lo stesso Vargas Llosa, che all’indomani della vittoria di Fujimori senior decise di lasciare il Paese per la Spagna. Non è bastato.

Fujimori, candidata «contro la forza comunista»

«Mi candido per evitare che la forza comunista prenda il potere in Perù». Keiko aveva annunciato la sua discesa in campo così, mettendo subito in chiaro quale sarebbe stata la scelta per l’elettorato. Votare per lei avrebbe significato proseguire lungo la scia del rassicurante passato fujimorista, che al netto di vicende giudiziarie gravissime e di un sistema di corruzione esteso a tutti i settori della vita pubblica, ha permesso al Paese la più grande crescita economica della sua storia. Non è bastato e alla fine lo “spettro comunista”, rappresentato dall’insegnante e sindacalista sconosciuto fino a quattro anni fa, ha finito per prevalere.

Decisiva nel successo di Castillo anche la volontà di schierarsi a sostegno di diversi temi conservatori, come il no ai matrimoni omosessuali, all’eutanasia, all’aborto, alla parità di genere e alla reintroduzione della pena di morte. Temi utili a respingere la macchina della propaganda conservatrice, che lo aveva accusato di voler «espropriare la proprietà privata» e di avere legami col gruppo terrorista Sendero Luminoso, di ispirazione marxista-leninista. Accuse che Castillo ha respinto e che, nonostante ne avessero fatto calare la popolarità, soprattutto dopo un attentato compiuto dalle milizie nella provincia di Satipo a fine maggio in cui morirono 16 persone, non gli hanno impedito di diventare presidente.

Keiko Fujimori e i guai giudiziari

Che ne sarà adesso, della “figlia d’arte” che pensava di riportare il fujimorismo alla guida del Paese? Il rischio che questa sconfitta possa determinare la fine della sua vita politica è molto alto. Nel 2018 fu indagata per un caso di riciclaggio e finanziamenti illeciti, ricevuti dalla multinazionale Odebrecht per la sua campagna elettorale, e passò quasi un anno in carcere. Il processo non è finito, lei ha ottenuto la libertà condizionale ma potrebbe tornare in prigione in caso di condanna. E la sua sconfitta non è nemmeno una buona notizia per il padre Alberto, che sta scontando 25 anni per gli omicidi commessi da gruppi paramilitari e servizi segreti sotto il suo governo. In caso di vittoria, Keiko aveva già annunciato che lo avrebbe graziato e riportato a casa. Per entrambi il futuro è abbastanza incerto.

Vendita auto: stop a benzina e diesel entro il 2035, cosa comporta il primo ok del parlamento europeo
  • Attualità
Vendita auto: stop a benzina e diesel entro il 2035, cosa comporta il primo ok del parlamento europeo
Entro il 2035 stop, per i brand dell'automotive, alla produzione di vetture alimentate da benzina, diesel e GPL: ecco cosa comporta l'ok UE.
Virginia Cataldi
Cosa sapere su L'uomo della pioggia, in onda stasera su La7
  • Tv
L’uomo della pioggia, stasera su La7: trama, cast e curiosità del film con Matt Damon
Dalla genesi della sceneggiatura al significato del titolo. Cosa sapere su L'uomo della pioggia, in onda questa sera, lunedì 16 maggio 2022 alle 21.15 su La7.
Redazione
Flavio Insinna è Antonio Maglio in A muso duro, stasera 16 maggio su Rai1. Il film racconta la vita dell’ideatore delle Paralimpiadi.
  • Tv
A muso duro stasera su Rai1: trama, cast e storia vera del film con Flavio Insinna
Flavio Insinna è Antonio Maglio in A muso duro, in onda stasera 16 maggio su Rai1. Cosa sapere sul film che racconta la vita del medico che diede vita alle Paralimpiadi
Redazione
Strage di Buffalo: com'è nata la teoria della Grande sostituzione
  • Attualità
L'ariano che tira
Il killer di Buffalo credeva nella Grande sostituzione. Teoria che da un secolo affascina l'estrema destra e non solo. Dai suprematisti Usa a Zemmour e Salvini, intellettuali e politici continuano a riproporla insieme al fantomatico Piano Kalergi in diverse varianti. Un excursus.
Marco Fraquelli
Per Nexi allo studio l'ipotesi di uscita dalla Borsa
  • Aziende
Torna a casa Nexi
La continua caduta del titolo, l'alto indebitamento e gli azionisti scontenti. Così, a tre anni dalla quotazione, per il colosso dei pagamenti elettronici guidato da Paolo Bertoluzzo si fa strada l'ipotesi di un delisting dalla Borsa.
Marco Zini
  • Chi Siamo
  • Scrivono per noi
  • Tag
  • Feed
  • Privacy Policy
  • Cookie Policy
Nielsen Digital Measurement Privacy Policy

Tagfin Srl Sede Legale: Via dell'Annunciata, 7 – 20121 Milano

Numero di partita IVA e numero d’iscrizione al Registro Imprese 11673800964 del Registro delle Imprese di Milano.

Registrazione della testata giornalistica Tag43 presso il Tribunale Ordinario di Milano, n. 100 del 23 Aprile 2021