Direttore: Paolo Madron
  • Economia e Finanza
  • Politica
  • Tecnologia e Innovazione
  • Attualità
x
  • Attualità
    • Cronaca
    • Gossip
    • Web
  • Cultura e Spettacolo
    • Arte
    • Cinema
    • Design
    • Libri
    • Moda
    • Musica
    • Serie Tv
    • Teatro
    • Tv
  • Economia e Finanza
    • Aziende
    • Lavoro
  • Politica
    • Europa
    • Italia
    • Mondo
  • Salute e Benessere
    • Beauty
    • Fitness
    • Food & Beverage
    • Medicina
    • Sanità
    • Wellness
  • Sport
    • Altri Sport
    • Calcio
    • Motori
  • Tecnologia e Innovazione
    • App
    • Device
    • Domotica
    • Gaming
    • Sostenibilità
  • Chi Siamo
  • Scrivono per noi
  • Tag
  • Feed
  • Privacy Policy
  • Cookie Policy
  • Attualità
Wargame

Stretta del Kazakistan sugli immigrati russi in fuga dalla mobilitazione

Dal 27 gennaio si complica la vita per i cittadini russi che si sono trasferiti in Kazakistan per sfuggire alla mobilitazione. Il governo ha inasprito le regole sull’immigrazione e per ottenere un permesso di soggiorno non sarà più sufficiente il visaran, cioè uscire e rientrare dal Paese.

26 Gennaio 2023 11:34 Redazione
Stretta del Kazakistan sugli immigrati russi in fuga dalla mobilitazione

La recente stretta del Kazakistan sull’immigrazione avrà ricadute pesanti sui cittadini russi che, per sfuggire alla mobilitazione di Putin, hanno scelto di trasferirsi nel Paese dell’Asia centrale. Dal 31 dicembre il governo ha infatti inasprito le regole per ottenere i permessi di soggiorno. I cittadini dell’Unione economica eurasiatica (di cui fanno parte Bielorussia, Kazakistan, Russia, Armenia e Kirghizistan) potevano entrare in Kazakistan senza visto né passaporto, e dopo 90 giorni rinnovare il permesso semplicemente attraversando i confini e rientrandovi subito dopo: il cosiddetto visaran. Dal 27 gennaio 2023, come scrive Meduza, non sarà più così: avranno bisogno di un permesso di soggiorno temporaneo.

Dall’annuncio della mobilitazione parziale, 406 mila i russi si sono trasferiti in Kazakistan

Un problema per le decine di migliaia di russi che avevano scelto il Paese per sfuggire alla mobilitazione parziale. Si stima che dallo scorso settembre, mese dell’annuncio di Putin, circa 406 mila russi si siano trasferiti. Da allora alla fine del 2022, 36 mila hanno ottenuto un permesso di soggiorno, più di 3,5 mila hanno richiesto la residenza permanente e quasi un migliaio la cittadinanza. Per i restanti, rimanere in Kazakistan legalmente non era un problema: passati 90 giorni dall’ingresso era sufficiente uscire e rientrare. Secondo il servizio di frontiera dell’FSB, nel terzo trimestre del 2022, oltre 1,3 milioni di russi hanno attraversato il confine con il Kazakistan, il doppio rispetto al trimestre precedente.

Stretta del Kazakistan sugli immigrati russi in fuga dalla mobilitazione
Vladimir Putin e Kassym-Jomart Tokayev, presidente del Kazakistan (Getty Images).

I viaggi in bus verso il Kirghizistan e l’Uzbekistan

Dal 27 gennaio però le cose cambieranno: chi arriva senza permesso temporaneo, non potrà più azzerare il periodo di soggiorno semplicemente recandosi all’estero. Per questo molti russi fuggiti dal reclutamento stanno cercando di fare l’ultimo visaran entro fine mese in modo da guadagnare altri 90 giorni. Le mete più gettonate sono il Kirghizistan e l’Uzbekistan. Cina e Turkmenistan sono invece da scartare perché per entrare è necessario un visto. Solitamente si viaggia in autobus, il mezzo più economico. Un biglietto di sola andata da Almaty a Bishkek, Capitale del Kirghizistan (234 km circa, 6 ore di viaggio) costa in media 2.500 tenge (370 rubli, meno di 5 euro). Il biglietto più costoso da Almaty a Tashkent, Capitale dell’Uzbekistan (quasi 800 km, più o meno 16 ore di viaggio), arriva a 9 mila tenge (1.350 rubli, 18 euro).

Un business per i conducenti privati

L’alternativa più veloce (evitando l’aereo) è l’auto. Molti russi trovano compagni di viaggio sulle chat di Telegram. Un conducente privato per per accompagnare i clienti alla città di confine più vicina e fare ritorno chiede dai 690 a 1,7 mila rubli circa (dai 10 ai 23 euro). Aiutare i cittadini russi nel visaran è diventato per molti kazaki e russi immigrati un lavoro part-time. Vladislav, per esempio, un moscovita che dallo scorso settembre vive ad Almaty, guadagna soldi extra facendo l’autista. E a Meduza conferma che dopo l’annuncio della stretta sui visaran ormai ha richieste ogni giorno, mentre prima si limitava a fare la spola da Almaty a Korday-Ak Zhol, la prima città di frontiera del Kirghizistan, una o due volte la settimana.

LEGGI ANCHE: Come i russi in fuga stanno cambiando l’economia dell’Armenia

Tag:Crisi ucraina
Avevano paure che volesse ucciderle: sarebbe questo il movente che ha guidato l'omicidio di Luisa Ziliani per mano delle figlie e del genero
  • Cronaca
Laura Ziliani, le figlie: «L’abbiamo uccisa perché pensavamo ci volesse avvelenare»
Le parole di Silvia: «Quando ho ucciso mia madre ero convinta al 300 per cento che lei volesse avvelenarci. Ci avrei messo la mano sul fuoco. Ora, dopo tanti mesi in carcere, non sono più così sicura».
Elena Mascia
Licia Maglietta è un'attrice teatrale Intensa ed emozionante. La ricordiamo in "Pane e Tulipani" e in tv nella miniserie "Sissi".
  • Cultura e Spettacolo
Licia Maglietta oggi: figlie e film dell’attrice napoletana
Artista polivalente, ha regalato intense interpretazioni sul palcoscenico ma anche sul grande schermo. Morte di un matematico napoletano e Pane e tulipani sono alcuni dei film che l'hanno resa celebre.
Gerarda Lomonaco
Nomine: il metodo Meloni fra industria, geopolitica e rapporti di potere
  • Politica
Poltrone di spade
Il totonomi sulle partecipate impazza, ma nessuno spiega quali siano le logiche dietro la scelta dei candidati. La premier punta a scardinare un sistema che dura da almeno 10 anni. Facendo l'equilibrista fra pressioni internazionali, ambizioni della Lega e politica industriale. Ecco come si sta muovendo l'asse Giorgetti-Meloni.
Andrea Muratore
Mara Venier è andata dai Carabinieri dopo gli insulti ricevuti sul profilo Mediaset e ha detto che si aspetta delle scuse.
  • Gossip
Mara Venier dai Carabinieri dopo gli insulti sul profilo Mediaset: «Aspetto scuse private»
Mara Venier ha postato sul suo profilo Instagram delle foto in caserma dei Carabinieri e ha dichiarato che ora si aspetta delle «scuse private» da Mediaset
Claudio Vittozzi
Kyiv, il metropolita Pavel agli arresti domiciliari: è accusato di incitare alla discordia e di lavorare per la Russia.
  • Attualità
Kyiv, il metropolita filorusso Pavel agli arresti domiciliari
Il vicario del monastero delle Grotte di Kyiv, "numero due" di Onufry, è accusato di incitamento alla discordia e di lavorare per la Russia.
Redazione
Ucraina, la battaglia del Monastero delle Grotte di Kyiv contro lo sfratto
  • Attualità
Fedeli alla linea
Centinaia di parrocchiani e monaci hanno impedito lo sfratto dal Monastero delle Grotte, centro della Chiesa ortodossa ucraina legata al Patriarcato di Mosca. Che il governo di Kyiv da mesi accusa di essere fiancheggiatrice e spia di Mosca, nonostante la presa di distanza da Putin e Kirill.
Redazione
Pussy Riot, la fondatrice Nadya Tolokonnikova nella lista dei ricercati in Russia
  • Attualità
Pussy via
Mosca ha inserito Nadya Tolokonnikova, co-fondatrice delle Pussy Riot, nella lista dei più ricercati in Russia. Lei risponde su Instagram con il dito medio: «Oopsie». Mandato d'arresto anche per l'ex marito che come lei vive all'estero.
Fabrizio Grasso
  • Chi Siamo
  • Scrivono per noi
  • Tag
  • Feed
  • Privacy Policy
  • Cookie Policy
Nielsen Digital Measurement Privacy Policy

Tagfin Srl Sede Legale: Via dell'Annunciata, 7 – 20121 Milano

Numero di partita IVA e numero d’iscrizione al Registro Imprese 11673800964 del Registro delle Imprese di Milano.

Registrazione della testata giornalistica Tag43 presso il Tribunale Ordinario di Milano, n. 100 del 23 Aprile 2021