Kate Bush in vetta alle classifiche americane. Eppure non siamo negli Anni 80, ma nel 2022, e non parliamo delle vendite di dischi, ma di ascolti su iTunes. La cantautrice britannica, oggi 63enne, sta dominando negli Stati Uniti con Running Up That Hill, brano del 1985. Il motivo? Stranger Things 4. La canzone è infatti parte della colonna sonora della serie Netflix, presente sia nel primo sia nel quarto episodio dell’ultima stagione. Il singolo, evitando spoiler per chi non ha ancora visto la serie, accompagna il personaggio di Max (Sadie Sink) in uno dei momenti più importanti della sua storia.
Sui social è letteralmente esplosa la passione per Kate Bush, tanto che gli hashtag con il suo nome e il titolo del brano sono subito entrati in tendenza su Twitter. Stranger Things 4 ha permesso a Kate Bush di entrare così nel mondo della Generazione Z, ossia i nati tra la fine degli Anni 90 e l’inizio del nuovo millennio, che ha inondato i servizi di streaming musicale. Running Up That Hill è ora al numero 1 della classifica iTunes degli Stati Uniti, ma ha raggiunto alte posizioni anche a livello globale. Con 1,1 milioni di ascolti, è alla posizione 106 della classifica globale di Spotify, sopravanzando Ed Sheeran, Farruko, Doja Cat e Bad Bunny.
Running Up That Hill, la storia del brano di Kate Bush nella serie Netflix Stranger Things 4
La canzone Running Up That Hill è tratta dall’album Hounds of Love che, nel 1985, riportò Kate Bush ai vertici della classifica britannica tre anni dopo The Dreaming. Il testo racconta il rapporto difficile tra un uomo e una donna che, per capirsi meglio, dovrebbero scambiarsi i ruoli correndo su una collina, da cui appunto il titolo del brano. Loro obiettivo è oltrepassarla e compiere un patto con Dio. Originariamente, come riporta anche Deadline, la traccia doveva intitolarsi A Deal with God (letteralmente, un patto con Dio), ma l’etichetta EMI decise di cambiarlo per paura di ripercussioni all’estero. La casa discografica infatti temette che in Paesi con più concentrazione di religiosi come Italia, Francia e Australia, la canzone potesse finire in lista nera e dunque non ottenere successo. Negli anni successivi, ne hanno fatto una cover anche Within Temptation e Placebo, questi ultimi per la serie The OC.
Eclettica e sperimentale, Kate Bush esordì nel 1978 ad appena 19 anni con il singolo Wuthering Heights, ispirato all’omonimo romanzo (in italiano Cime tempestose) di Emily Brontë. La canzone le consentì di divenire la prima donna a raggiungere la vetta delle classifiche inglesi con un proprio autografo. Da allora ha pubblicato diverse hit che, oltre al brano presente in Stranger Things, comprendono Babooshka e Don’t Give Up con Peter Gabriel. Bush ha dichiarato l’addio ai concerti dal vivo però molto presto, durante la promozione del secondo album Lionheart del 1979. «Alla fine del tour sentii la necessità di ritirarmi, come persona», spiegò poi l’artista. «La mia sessualità, che non avevo avuto modo di esplorare per conto mio, veniva esposta in un modo che trovavo impersonale». Da allora è apparsa live solo in rare occasioni, tra cui la residency Before the Dawn del 2014 a Londra.
Dai Journey ai Kiss, gli artisti Anni 80 nella soundtrack di Stranger Things
Kate Bush è solo la punta di diamante di una ricca scaletta di successi Anni 80 presenti in Stranger Things 4. La serie Netflix ha infatti scelto hit della musica pop e rock che negli ultimi 40 anni hanno fatto ballare più generazioni. Vi sono infatti Separate Ways dei Journey, che accompagna anche le immagini del trailer della prima parte della quarta stagione, che segnerà la conclusione della serie. Non mancano i Beach Boys con la loro California Dreamin’, ma anche i Kiss con Detroit Rock City e Play With Me degli Extreme. E ancora, spazio per Rock me Amadeus, singolo del cantante austriaco Falco celebre per la hit Der Kommissar.