Kamala Harris sarà presidente degli Stati Uniti d’America per un breve periodo di tempo. Ad annunciarlo è direttamente la Casa Bianca. A causa di una colonscopia di routine, che però prevede l’utilizzo dell’anestesia, il presidente Joe Biden dovrà trasferire i poteri alla vice, come previsto dalla Costituzione. Il check-up di routine del presidente partirà proprio oggi, alla vigilia del suo 79esimo compleanno. Biden si sottoporrà a controlli medici di ogni tipo, i primi da quando ha assunto l’incarico lo scorso 20 gennaio. Tutto si svolgerà al Walter Reed National Military Medical Center, a Bethesda, nello stato del Maryland.
Kamala Harris, dalla frustrazione alla presidenza
Kamala Harris sarà momentaneamente presidente USA. Di fatto si tratta della prima volta in cui gli Stati Uniti vedono alla propria guida una donna. La portavoce della Casa Bianca ha comunque dichiarato che «rimarrà a lavorare nel suo ufficio durante questo periodo». Una procedura che è prevista dalla Costituzione e che si è già vista nel 2002 e nel 2007. All’epoca dei fatti fu George W. Bush a sottoporsi ai check-up, lasciando il comando al suo vice Dick Cheney. Una notizia che arriva a pochi giorni dalle indiscrezioni diffuse in territorio americano sulla presunta frustrazione della stessa Kamala Harris, che si sarebbe sentita «sotto-utilizzata». La vice presidente Usa, però, ha subito respinto le accuse di rapporti non semplici all’interno della Casa Bianca e ha sottolineato che lei e Biden stanno «facendo molte cose insieme». Ciò nonostante, pochi giorni fa la sua responsabile della comunicazione, Ashley Etienne, si è dimessa dall’incarico, a conferma di acque agitate anche nello staff della Harris.
Kamala Harris crolla nei sondaggi
In appena un anno, l’appeal di Kamala Harris sul popolo americano è crollato. I sondaggi vedono la sua popolarità e il tasso di approvazione sul suo operato scivolato fino al 28 per cento. Il record negativo apparteneva proprio al già citato Dick Cheney. Il vice di George W. Bush non era andato però al di sotto del 30 per cento. Oltre il 51 per cento del campione di intervistati tra i cittadini americani, inoltre, ha dichiarato di non approvare le sue scelte da vicepresidente.