Juventus, gli scenari dopo le motivazioni della sentenza del Collegio di Garanzia

Matteo Innocenti
09/05/2023

L'impianto dell'accusa contro la Juve è stato confermato: possibile una riduzione della penalizzazione per le plusvalenze (da 15 a 9 punti, forse 12), ma l'esclusione dalle coppe è pressoché certa. Ipotesi patteggiamento sugli stipendi: così il club prova a evitare la stangata dell'Uefa.

Juventus, gli scenari dopo le motivazioni della sentenza del Collegio di Garanzia

E adesso, che succede alla Juventus? Il Collegio di Garanzia dello Sport a sezioni unite, presieduto dall’avvocata Gabriella Palmieri, ha reso note le motivazioni della sentenza sul processo plusvalenze, che in terzo grado ha visto la restituzione temporanea dei 15 punti di penalizzazione ai bianconeri, in attesa di una nuova pronuncia della Corte di Appello Federale. Non arrivano grandi buone notizie per società e tifosi: in estrema sintesi, l’impianto accusatorio è confermato nei fatti, ma deve essere rimodulata la pena inflitta alla Juventus e/o devono essere meglio motivati i punti di penalizzazione.

Juventus, le motivazioni della sentenza del Collegio di Garanzia: dalla penalizzazione all'esclusione dall'Europa, cosa cambia.
Andrea Agnelli, ex presidente bianconero (Getty Images)

Confermata «l’esistenza di comportamenti scorretti sistematici»

Il processo, si legge nelle motivazioni (75 pagine in tutto) è stato riaperto legittimamente, senza alcun contrasto tra Codice di giustizia del Coni e della Federcalcio sulla possibilità di revocazione. Ma la Juve è tutt’altro che salva: l’impianto accusatorio della Procura è stato infatti sostanzialmente confermato dal Collegio di Garanzia; occorre a questo punto rivalutare la posizione degli ex consiglieri di amministrazione e, conseguentemente, quella della società. «Si è potuta rilevare l’esistenza di comportamenti scorretti sistematici, frutto di un disegno preordinato di alterazione delle operazioni di mercato con chiari effetti sulla leale partecipazione alle competizioni sportive», scrive evidenziando la violazione dell’articolo 4 sulla lealtà sportiva il Collegio di Garanzia. Che, tuttavia, ritiene generica e lacunosa la spiegazione della Corte Federale sulle responsabilità sportive di Pavel Nedved e degli altri «amministratori privi di deleghe della Juventus». Visto che la penalizzazione inflitta il 20 gennaio alla Juventus era stata determinata anche dalle loro violazioni, «il venir meno per vizio motivazionale delle sanzioni personali si riflette anche sulla sanzione irrogata alla società».

Juventus, le motivazioni della sentenza del Collegio di Garanzia: dalla penalizzazione all'esclusione dall'Europa, cosa cambia.
L’Allianza Stadium, casa della Juventus (Getty Images)

Penalizzazione certa: ma in questo o nel prossimo campionato?

Che cosa significa? Le motivazioni sembrano lasciare spazio a una riduzione della pena nel nuovo giudizio: probabile il passaggio da 15 a 9 punti di penalizzazione in classifica, come era stato chiesto inizialmente dalla Procura federale. O forse a 12, dipende. Non bisogna infatti dimenticare il principio della afflittività della sanzione, che rimane valido: se la Juve dovesse qualificarsi alla Champions League, riceverà una penalizzazione tale da escluderla dal principale torneo europeo della prossima stagione. O comunque dalle coppe. C’è poi un’altra possibilità, ma questa “via” appare improbabile, ossia che la Juventus debba scontare la penalizzazione nel campionato 2023/24, che affronterebbe con una partenza ad handicap. Spetta alla giustizia federale stabilire le pene sportive. A questo punto la parola passa alla Corte federale, che dovrebbe essere convocata entro la fine di maggio per decidere la nuova sanzione. L’Europa nel 2023/24 dovrebbe rimanere un miraggio per i bianconeri. All’orizzonte ci sono infatti altre pene in arrivo per i filoni di indagine ancora aperti, su tutti quello relativo alla “manovra stipendi“. Confermata la violazione dell’articolo 4, è praticamente certo che si vada verso un’altra condanna per la Juve.

Juventus, le motivazioni della sentenza del Collegio di Garanzia: dalla penalizzazione all'esclusione dall'Europa, cosa cambia.
Aleksander Ceferin e Andrea Agnelli (Getty Images)

Ecco perché la Juventus potrebbe cercare il patteggiamento

Perse certamente le coppe, il club bianconero, scrive La Gazzetta dello Sport, potrebbe allora giocare d’anticipo cercando un patteggiamento (non possibile in termini tecnici, ma sì all’atto pratico) con la Procura della Figc, in modo da ottenere in tempi rapidi sia la penalizzazione, sia una multa per ridurre l’entità della stessa: finirebbe così fuori dall’Europa per il 2023/24, ma almeno nel prossimo campionato partirebbe alla pari con le rivali. In questo modo la Juventus eviterebbe l’entrata a gamba tesa dell’Uefa di Aleksander Ceferin, che com’è noto ha il dente avvelenato nei confronti dell’ex amico Andrea Agnelli. In caso di patteggiamento e di scivolamento oltre il settimo posto bianconero in Serie A, il massimo organismo del calcio europeo potrebbe accontentarsi dei giudizi della nostra magistratura sportiva. Riservandosi di intervenire solo nel caso di qualificazione della Juve alla prossima Champions League attraverso la vittoria dell’Europa League. Ma questo sarebbe uno step successivo. Senza Europa e partenza ad handicap in campionato: è questo è lo scenario che la Juventus vuole in ogni caso evitare per la stagione 2023/24.