Un’intercettazione del 23 settembre porta al settimo indagato tra le fila dei dirigenti della Juventus nell’inchiesta sulle plusvalenze che sta facendo tremare club e tifosi. Dopo Agnelli, Paratici, Nedved, Cerrato, Re e Bertola, anche Cesare Gabasio, legale rappresentante dei bianconeri, è stato iscritto nel registro degli indagati. L’intercettazione in questione riguarda una conversazione avuta dal legale con Federico Cherubini, attuale direttore generale della Juventus. «Se quella carta salta fuori… ci saltano alla gola», dice l’indagato al dg bianconero. Il riferimento è a un presunto documento non ancora trovato, che riguarderebbe i rapporti tra club e Cristiano Ronaldo. L’operazione Prisma prosegue a ritmo serrato.
Caso plusvalenze: la «carta» su Cristiano Ronaldo
La «carta» in questione, un documento che in un’altra parte di audio si dice «non dovrebbe esistere», riguarderebbe i rapporti tra Juventus e Cristiano Ronaldo. Già da oltre una settimana, infatti, uno dei filoni seguiti dall’operazione Prisma riguarda una scrittura privata tra club e calciatore, volato in estate verso Manchester. Ma se fino a poche ore fa si pensava fosse legata agli arretrati del portoghese, oggi l’ipotesi è che il documento possa essere una buonuscita per favorire il passaggio di CR7 allo United. Ieri sono scattate altre perquisizioni nel tentativo di trovare la «famosa carta», ma la Guardia di Finanza non ha ancora fatto luce sulla misteriosa scomparsa. Nel decreto di perquisizione c’era scritto: «“Riportavano in modo difforme dal vero alla voce “Cessioni definitive” i valori economici della cessione del calciatore Cristiano Ronaldo». Per la Procura, questo documento potrebbe essere rilevante per avere la giusta contezza sul bilancio 2021. L’esercizio è stato chiuso prima della cessione del calciatore, ma alla scrittura privata non si fa riferimento neanche nella relazione allegata sugli interventi post-chiusura.
Caso plusvalenze: il comunicato della Juventus
Ieri sera la Juventus ha diramato un comunicato riguardante proprio le perquisizioni. Proprio nella nota è comparso per la prima volta il nome di Cesare Gabbasio, settimo tra gli indagati. Ciò che è certo, inoltre, è che non sono cambiate le ipotesi di reato. Il club continua a mostrare tranquillità e disponibilità nell’aiutare le indagini. Lo stesso John Elkann, presidente di Exor, di fatto la holding proprietaria della Juventus, aveva dichiarato di voler fare chiarezza e annunciato collaborazione con gli inquirenti. Due dei sette indagati, cioè gli ex manager Marco Re e Stefano Bertola, nei giorni scorsi non si sono presentati in tribunale. Avevano già annunciato di avvalersi della facoltà di non rispondere.