L’era di Andrea Agnelli è finita con un terremoto. Azzerato l’intero consiglio di amministrazione della Juventus, si comincia a parlare dei nuovi nomi che dovranno gestire questo spinoso momento di transizione, delicato anche dal punto di vista delle inchieste giudiziarie. In vista dell’assemblea convocata per il 18 gennaio 2023, Exor ha comunicato Gianluca Ferrero sarà il nuovo presidente. Essendo stato già consulente aziendale, revisore dei conti, membro del consiglio di amministrazione e del comitato di diverse società, è considerato il profilo ideale e più qualificato per ciò che serve adesso alla Juve.
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Chi è Gianluca Ferrero, nuovo presidente della Juventus
Nato a Torino nel 1963, Ferrero si è laureato in Economia e commercio nel 1988. È iscritto all’Ordine dei dottori commercialisti e degli esperti contabili di Torino dal 1989 e al Registro dei revisori legali dal 1995. È inoltre Consulente di giudice presso il Tribunale di Torino. È presidente del Collegio sindacale di Fincantieri S.p.A., Luigi Lavazza S.p.A, Biotronik Italia S.p.A., Praxi Intellectual Property S.p.A., P. Fiduciaria S.r.l., Emilio Lavazza S.a.p.a., Gedi Gruppo Editoriale S.p.A.. Nuo S.p.A. e Lifenet S.r.l. Ricopre la carica di sindaco effettivo in Fenera Holding S.p.A. È vice presidente del Consiglio di amministrazione di Banca del Piemonte e membro del cda di Italia Independent Group S.p.A. e di Pygar S.r.l.
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Cosa è successo: le dimissioni in massa, la Consob e le inchieste
Il suo nome è stato comunicato nella mattina di martedì 29 novembre dopo che lunedì sera, con un colpo di scena, l’intero cda della Juventus, compresi il presidente Andrea Agnelli, Pavel Nedved e Maurizio Arrivabene, si è dimesso. La decisione è arrivata al termine di una riunione straordinaria convocata nel pomeriggio alla Continassa, durante la quale è stata esaminata la documentazione sui «nuovi pareri legali e contabili degli esperti indipendenti incaricati ai fini della valutazione delle criticità evidenziate da Consob sui bilanci della società al 30 giugno 2021». Nella giornata il board della Juve aveva esaminato nuovamente «le contestazioni della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Torino, le carenze e criticità rilevate dalla Consob e i rilievi sollevati dalla società di revisione Deloitte&Touche».
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Maurizio Scanavino nuovo direttore generale: vicino a John Elkann, arriva dal Gruppo Gedi
Quello di Ferrero non è l’unico nome nuovo in società. Nel club bianconero entra anche Maurizio Scanavino, come nuovo direttore generale. Classe 1973, laurea in Ingegneria delle Telecomunicazioni al Politecnico di Torino, ha svolto la sua attività professionale in vari settori (consulenza, automotive ed editoriale) con esperienze in Italia e all’estero. Dopo gli inizi di carriera, prima in Accenture e in seguito nello sviluppo di servizi digitali e di e-commerce, è approdato nel 2004 nel Gruppo Fiat partecipando al rilancio della società guidata da Sergio Marchionne in qualità di direttore di Brand Promotion con responsabilità di marketing e comunicazione per i marchi Fiat, Alfa Romeo e Lancia. Molto vicino a John Elkann in quanto compagno di classe ai tempi delle scuole, Scanavino nel 2013 è passato al Secolo XIX dove, in qualità di amministratore delegato, ha lavorato alla fusione con La Stampa, operazione che porta alla nascita di Itedi, di cui viene nominato direttore generale. Successivamente ha guidato il processo di integrazione di Itedi con il Gruppo Espresso, che ha portato alla costituzione del gruppo Gedi, uno dei principali gruppi editoriali europei.

Bilanci in rosso e prestazioni sportive da dimenticare quest’anno
La Juve e i suoi tifosi guardano ora con molta attenzione gli sviluppi dell’inchiesta sui bilanci, nel mirino dei magistrati, per le “manovre sugli stipendi” e le plusvalenze considerate fittizie. I conti sono in rosso: -253 milioni quest’anno dopo i -209 dell’esercizio precedente. Sul campo non è andata meglio, con la squadra eliminata dalla Champions e in campionato lontana dalla capolista Napoli. Paradossalmente, l’unico rimasto davvero al timone è l’allenatore Massimiliano Allegri, di cui molti invocavano il licenziamento. Ma senza la fiducia e la protezione di Agnelli, anche i suoi giorni sembrano contati.