Una lettera aperta pubblicata sul Washington post, con un destinatario preciso. Justin Bieber. L’autrice è Hatice Cengiz, attivista turca, sul punto di sposare Jamal Khashoggi, prima del terribile omicidio. L’obiettivo della donna è convincere la star a non esibirsi in Arabia Saudita, in occasione del Gran Premio di Formula1 di Jeddah, in programma il prossimo 5 dicembre. Il primo nello stato del Golfo. La gara sarà accompagnata da uno show in cui spiccano grandi nomi del panorama internazionale tra cui A$AP Rocky, Jason Derulo, David Guetta e Tiesto. Ma l’artista più atteso sarà, appunto Justin Bieber. «Qualche anno fa, il mio fidanzato, giornalista ed editorialista del Post entrava nel consolato saudita di Instanbul, credendo di andare a ritirare i documenti per il nostro matrimonio. Invece fu ammazzato per ordine del principe ereditario dell’Arabia Saudita Mohammed bin Salman», ha scritto la donna.
Please, Justin Bieber, @justinbieber don’t perform for the regime that killed my fiance #justinbieber #saudiPawn https://t.co/dXM9XszvNG
— Hatice Cengiz / خديجة (@mercan_resifi) November 21, 2021
La fidanzata di Khashoggi a Justin Bieber: «Cancella la tua performance in Arabia Saudita»
Quindi la proposta, diretta alla popstar e formulata senza troppi giri di parole: «Ti scrivo per chiederti un favore, cancella la tua performance. È un opportunità unica per far capire al mondo che il tuo nome e il tuo talento non saranno usati per riabilitare un regime che uccide i suoi oppositori». D’altronde secondo Cengiz non ci sarebbero dubbi circa la dinamica dell’evento. «Il 16 novembre 2018 la Cia ha concluso che Mohammad bin Salman è stato il mandante dell’omicidio di Khashoggi». E ancora: «Sappi che l’invito a partecipare all’evento ti arriva direttamente da MBS (Mohammed bin Salman, ndr). In Arabia Saudita non accade nulla senza il suo consenso e di certo non un evento così importante ed eclatante come il gran premio». La missiva si chiude con un altro appello, sempre rivolto a Bieber, quello di usare i social per denunciare le violazioni dei diritti umani nel Paese.