La data non è ancora stata fissata, ma una certezza c’è. Julian Assange sposerà la compagna in carcere, nel penitenziario del Regno Unito in cui è rinchiuso dal 2019. Il fondatore di WikiLeaks aveva incontrato la donna, l’avvocato Stella Morris, mentre viveva nell’ambasciata ecuadoriana a Londra. Insieme hanno due figli di due e quattro anni. A comunicare la notizia per primo Il Guardian, aggiungendo come il nullaosta sia stato loro conferito dal direttore della struttura di Belmarsh. Stella Morris si è detta «sollevata dal fatto che la ragione abbia alla fine prevalso». Aggiungendo che spera «non ci saranno ulteriori interferenze con la celebrazione del nostro matrimonio». Un’affermazione motivata, sempre secondo quanto sostiene la donna, dal fatto che nel tempo il direttore si sia opposto a più riprese alle nozze. Un comportamento che l’avrebbe portata quasi sul punto di intraprendere un’azione legale anche nei confronti del ministro della Giustizia britannico, Dominic Raab. Il benestare è arrivato ad «appena 24 ore dalla scadenza», ha twittato Morris. Istituzioni che, dal canto loro, si erano sempre difese dicendo che si fosse semplicemente seguito l’«iter previsto per ogni altra persona».
Good news: UK government has backed down 24h before the deadline.
Julian and I now have permission to marry in Belmarsh prison.
I am relieved but still angry that legal action was necessary to put a stop to the illegal interference with our basic right to marry.#Assange pic.twitter.com/pevOrfsPzd
— Stella Moris #FreeAssangeNOW (@StellaMoris1) November 11, 2021
Julian Assange, a gennaio respinta la richiesta di estradizione in Usa
Intanto lo scorso gennaio era stata respinta la richiesta di estradizione per Jualian Assange negli Stati Uniti. Il giudice incaricato di decidere sul caso infatti, ha ritenuto che alla luce dei problemi mentali di cui soffre, un trasferimento negli Usa avrebbe esposto il fondatore di WikiLeaks al concreto rischio di suicidio. Una decisione che, tuttavia, non ha convinto Washington che ha presentato ricorso. Di questo, tuttavia, si attende ancora l’esito.