Direttore: Paolo Madron
  • Economia e Finanza
  • Politica
  • Tecnologia e Innovazione
  • Attualità
x
  • Attualità
    • Cronaca
    • Gossip
    • Web
  • Cultura e Spettacolo
    • Arte
    • Cinema
    • Design
    • Libri
    • Moda
    • Musica
    • Serie Tv
    • Teatro
    • Tv
  • Economia e Finanza
    • Aziende
    • Lavoro
  • Politica
    • Europa
    • Italia
    • Mondo
  • Salute e Benessere
    • Beauty
    • Fitness
    • Food & Beverage
    • Medicina
    • Sanità
    • Wellness
  • Sport
    • Altri Sport
    • Calcio
    • Motori
  • Tecnologia e Innovazione
    • App
    • Device
    • Domotica
    • Gaming
    • Sostenibilità
  • Chi Siamo
  • Scrivono per noi
  • Tag
  • Feed
  • Privacy Policy
  • Cookie Policy
  • Musica

Novantuno minuti con John Lennon

I nastri appena ritrovati e che andranno all’asta contengono affascinanti discussioni sulle sue canzoni preferite dei Beatles, sull’amore per Yoko Ono e sull’essere “posseduto” dalla fama.

9 Settembre 2021 11:599 Settembre 2021 15:50 Camilla Curcio
John lennon e le interviste inedite all'asta

Mentre il mondo ricorda il 50esimo anniversario dell’uscita di Imagine, pubblicato il 9 settembre 1971, la famiglia del giornalista canadese Ken Zeilig ha deciso di mettere all’asta i nastri di un’intervista del cantautore mai andata in onda integralmente. La vendita dei 91 minuti di chiacchierata, prevista per il 28 settembre, partirà da un prezzo base compreso tra i 20 mila e i 30 mila dollari e sarà curata dalla Omega Auctions di Merseyside, specializzata nella valutazione di cimeli musicali. «In questa chiacchierata spiccano, su tutto, la geniale visione di Lennon e i suoi straordinari proclami», ha spiegato al Guardian Paul Fairweather, co-fondatore della casa d’aste. «È un reperto di grande valore, che non entusiasmerà soltanto i fan più accaniti dei Beatles».

John lennon e le interviste inedite all'asta
I beatles (Getty Images).

Le canzoni dei Beatles preferite da John Lennon

La chiacchierata è il frutto di tre incontri tra il reporter e l’artista, avvenuti tra il 1969 e il 1970, nel periodo in cui la band di Liverpool stava iniziando a dividersi. Non era mai stata pubblicata su nessuna rivista né venduta ad alcun network televisivo, fatta eccezione per un programma che, alla fine degli Anni 80, ne aveva trasmesso uno stralcio di cinque minuti o poco più. Denso e particolarmente ricco, il confronto tra i due interlocutori tocca le tematiche più svariate. Lennon si sbottona sulle canzoni dei Beatles che reputa degne di nota, sul suo amore per Yoko Ono, sui rischi della fama e sulla riluttanza nell’accettare l’Ordine dell’Impero Britannico, una delle onorificenze più importanti del Regno Unito. Alla domanda su quali pensa siano state le canzoni più memorabili del gruppo, il frontman dichiara, senza mezzi termini, di prediligere i suoi pezzi, con un particolare occhio di riguardo per Revolution #9, I Am the Walrus, Strawberry Fields Forever e A Day in the Life and Rain. E, nel ripercorrere la genesi di questi brani, si spertica in un’inedita professione di umiltà sul ruolo e sull’impatto dei Beatles nel panorama musicale internazionale: «Le persone ci hanno sempre visto come i creatori di un nuovo modo di vivere e di pensare», spiega, «in realtà, non è così. Noi siamo stati tasselli di un puzzle più grande. Se il movimento era la grande onda dell’oceano, noi ne eravamo soltanto la parte più visibile, non l’intero».

John Lennon e l’amore per Yoko Ono

Nel dialogo con Zeilig c’era anche Yoko Ono, diventata sua moglie nel 1969. Della relazione con lei, Lennon parla con estrema tenerezza. «Ha riportato in vita il John più naturale, che si era perso coi Beatles. Mi ha riconciliato con me stesso». Ma le dichiarazioni non finiscono qui: il cantante confessa di voler morire lo stesso giorno, alla stessa ora, nello stesso minuto della compagna perché non potrebbe accettare una prospettiva diversa da questa («Sarebbe un vero inferno. Non riuscirei a resistere neppure tre minuti in più») e, nella sua riflessione sull’amore in generale, insiste molto sulla necessità di proteggerlo da interferenze esterne: «Ci sono tempeste da affrontare, tanta neve, ma abbiamo il dovere di tutelarlo. È un po’ come un gatto, dev’essere nutrito e coccolato come se fosse un animale domestico bisognoso d’affetto. Perché, in fin dei conti, è proprio questo».

La restituzione dell’Ordine dell’impero Britannico e i rischi del successo

Immancabile, ovviamente, il cenno alle proteste della coppia in nome della pace e contro la guerra in Vietnam. È in quest’occasione che spiega come mai, nel 1969, avesse deciso di restituire l’Ordine dell’Impero Britannico: «È stato un segno di protesta contro il coinvolgimento della Gran Bretagna nei conflitti in Biafra e Nigeria e a favore dell’allontanamento del paese dalle posizioni degli Stati Uniti in Vietnam. Tanto moralmente quanto verbalmente». E ancora: «Ho dovuto scrivere ben tre lettere per mandare indietro il riconoscimento: una alla regina, una al primo ministro Harold Wilson e l’ultima…a qualcuno della Cancelleria. Sono stato un ipocrita ad accettarlo, era una medaglia che celebrava delle morti, non di certo la musica». Particolarmente interessante anche il suo punto di vista sulle conseguenze negative del successo: «Lo spirito della gente che ci adorava ci ha posseduto e, mentre ci ricaricavamo di tutta quell’energia, perdevamo completamente la strada». Nelle sue parole, particolarmente aspre soprattutto nei confronti dei critici musicali, si stagliava già l’ombra della fine dell’era dei Beatles, che misero un punto alla loro avventura a metà degli Anni 70: «Non abbiamo mai pensato a cosa avremmo dovuto fare dopo la fine del tour», conclude. «Ci hanno sempre pensato gli altri a organizzare tutto. E, una volta che nessuno più si è occupato di pianificarci la vita, anche noi abbiamo smesso di farlo. Ecco perché non abbiamo progetti per il futuro».

le interviste inedite di John Lennon vanno all'asta
John Lennon e Yoko Ono nella suite presidenziale dell’Hilton Hotel di Amsterdam, il 25 marzo 1969 (Getty Images).

 

 

 

Finlandia, Danimarca e Islanda sono i Paesi più felici al mondo. Italia solo 33esima, in coda l’Afghanistan. Salgono Russia e Ucraina.
  • Attualità
Paesi più felici al mondo, vince la Finlandia: Italia 33esima
Finlandia, Danimarca e Islanda sono i Paesi più felici al mondo. L’Italia perde due posizioni ed è 33esima. In coda l’Afghanistan. Salgono invece nonostante la guerra Russia e Ucraina.
Fabrizio Grasso
A Villafranca Tirrena, in provincia di Messina si è sfiorata la tragedia visto che c'era del disinfettante nell'acquasantiera.
  • Cronaca
Messina, disinfettante nell’acquasantiera: neonata in ospedale dopo il battesimo
A fermare la cerimonia è stato il padrino della bimba, lo zio, che ha avvertito bruciore dopo essere entrato in contatto con il liquido
Claudio Vittozzi
Iuri Lapicus, star delle arti marziali di 27 anni è morto in un incidente all'ospedale Niguarda della città di Milano.
  • Sport
Iuri Lapicus morto in un incidente: la star delle arti marziali aveva 27 anni
Lapicus aveva vinto 14 incontri in carriera e aveva un futuro brillante nel mondo della MMA
Claudio Vittozzi
Sofia Sacchitelli è morta a 23 anni nel corso del tempo era diventata un simbolo della lotta alle malattie rare.
  • Cronaca
Sofia Sacchitelli morta a 23 anni: era diventata un simbolo della lotta alle malattie rare
La giovane recentemente aveva ricevuto anche la Medaglia d'oro al merito dall'Università di Genova
Claudio Vittozzi
  • Chi Siamo
  • Scrivono per noi
  • Tag
  • Feed
  • Privacy Policy
  • Cookie Policy
Nielsen Digital Measurement Privacy Policy

Tagfin Srl Sede Legale: Via dell'Annunciata, 7 – 20121 Milano

Numero di partita IVA e numero d’iscrizione al Registro Imprese 11673800964 del Registro delle Imprese di Milano.

Registrazione della testata giornalistica Tag43 presso il Tribunale Ordinario di Milano, n. 100 del 23 Aprile 2021