João Pedro convocato da Roberto Mancini? Una possibilità concreta, più che una semplice proposta lanciata dal direttore sportivo del Cagliari Capozucca: l’attaccante dei sardi, brasiliano di nascita, è cittadino italiano dal 2017, grazie al matrimonio con la palermitana Alessandra. Il giocatore sarebbe entusiasta di vestire l’azzurro («La Sardegna e l’Italia rappresentano la mia vita. L’accostamento alla Nazionale mi fa venire i brividi», ha detto) e la Figc è al lavoro per verificare nei dettagli la situazione dell’attaccante, che con la maglia del Brasile ha giocato solamente il campionato Sudamericano Under 17 nel 2009. Joao Pedro, 34 reti nelle ultime due stagioni e 7 in questa in corso, potrebbe davvero fare comodo all’Italia in crisi di gol: il ct Mancini lo vorrebbe convocare già per lo stage di fine gennaio. Il numero 10 del Cagliari sarebbe il quarto giocatore nato in Brasile nel giro attuale della nazionale, insieme a Jorginho, Emerson Palmieri e Toloi. E il 48esimo oriundo nella gloriosa storia dell’Italia. Ecco alcuni che, negli anni recenti, hanno fatto flop.
Oriundi flop, Ezequiel Schelotto
Attualmente al Racing Club de Avellaneda, il 32enne Ezequiel Schelotto ha vestito la maglia della nazionale maggiore nel 2012, per un’amichevole, dopo sette presenze collezionate nell’Under-21. Arrivato in Italia nel 2008 al Cesena, si è poi messo particolarmente in mostra con l’Atalanta: soprannominato El Galgo (“Il Levriero”) per le sue folate sulla fascia destra, a maggio del 2021 è entrato tra i preconvocati di Prandelli per Euro 2012. Escluso dai 23 della spedizione azzurra, ha poi debuttato il 15 agosto 2012, subentrando all’86esimo dell’amichevole con l’Inghilterra persa 1-2. Una “prima” a cui non ha mai fatto seguito una seconda.
Oriundi flop, Franco Vazquez
Curioso invece il caso del trequartista argentino Franco Vazquez, detto “El Mudo”. Da poco al Parma dopo un quinquennio a Siviglia, tra marzo e giugno del 2015 (quando militava nel Palermo) ha vestito per due volte la maglia della nazionale azzurra, grazie al passaporto ottenuto in virtù di avi italiani. Poi nient’altro. Nell’agosto del 2016 ha dichiarato di sentirsi argentino e di sperare nella convocazione della Selección, cosa che poi è effettivamente avvenuta due anni più tardi, grazie al fatto che ha giocato per l’Italia solo in delle amichevoli.
Oriundi flop, Gabriel Paletta
Gabriel Paletta, oggi al Monza in Serie B, di presenze nell’Italia può vantarne invece tre. E con la maglia azzurra ha addirittura giocato un Mondiale. Chiamato da Prandelli, il difensore di origini argentine è entrato nel giro della nazionale nel 2014, quando militava nel Parma. Due amichevoli con Spagna e Irlanda, poi la convocazione per il Mondiale in Brasile, in cui ha giocato per intero l’unica partita vinta dall’Italia, all’esordio contro l’Inghilterra.
Oriundi flop, Cristian Ledesma
L’argentino Cristian Ledesma ha militato nella Lazio dal 2006 al 2015, collezionando ben 318 presenze con i biancocelesti. In possesso del passaporto italiano, a novembre del 2010 ha ricevuto la prima convocazione in Nazionale italiana, chiamato dal commissario tecnico Cesare Prandelli in vista dell’amichevole contro la Romania in programma a Klagenfurt. DI cui ha giocato il primo tempo, per poi uscire nell’intervallo senza più indossare l’azzurro.
Oriundi flop, Amauri
Protagonista di un’ottima stagione 2008/09 con la Juventus, il brasiliano Amauri è stato vestito d’azzurro, per così dire, con un anno di ritardo. Diventato convocabile solo nel 2010 sfruttando la naturalizzazione della moglie, anche lei brasiliana ma con con avi italiani, è stato chiamato da Prandelli quando le sue prestazioni avevano già iniziato a calare. Agosto 2010, amichevole (persa) con la Costa d’Avorio: rimane questa l’unica presenza di Amauri con l’Italia.