L’ex presidente della Cina Jiang Zemin è morto a 96 anni

Debora Faravelli
30/11/2022

Leader del paese dal 1993 al 2003, ha promosso l'integrazione della Cina con i mercati occidentali facendo entrare il paese nel WTO.

L’ex presidente della Cina Jiang Zemin è morto a 96 anni

L’ex presidente della Cina Jiang Zemin, già segretario generale del Partito Comunista (1989-2002), capo di Stato e presidente della Commissione militare centrale, è morto all’età di 96 anni. La stampa locale ha riferito che l’uomo è deceduto di leucemia e per il blocco di organi vitali.

Jiang Zemin morto a 96 anni

Diventato presidente della Repubblica Popolare Cinese per due mandati (dal 1993 al 2003) dopo essere stato sindaco di Shanghai (1985) e segretario generale del Partico Comunista Cinese, Zemin è considerato il leader più importante della Cina dagli anni Novanta all’inizio del Duemila. Eletto ai vertici del PCC dopo Zhao Ziyang e a pochi giorni di distanza dagli eventi di piazza Tienanmen – in cui migliaia di studenti e manifestanti che chiedevano libertà e democrazia furono uccisi dall’esercito cinese -, il suo primo compito fu quello di rassicurare la comunità internazionale sugli intenti pacifici della Cina e sulla volontà di proseguire con le riforme di mercato.

Jiang Zemin (Getty Images)

Durante la sua leadership, lo stato conobbe un periodo di crescita, espansione economica e integrazione con le economie europea ed americana. A lui si deve infatti l’ingresso della Cina nell’Organizzazione mondiale del commercio (WTO) nel 2001. La sua personalità caratterizzata da uno sguardo all’Occidente (amava cantare canzoni in inglese, era appassionato di film hollywoodiani e concedeva interviste ai media occidentali) gli ha permesso di avere buone relazioni con i leader internazionali. Anche dopo l’abbandono della gran parte delle cariche formali in favore del suo successore, Hu Jintao, era comunque rimasto molto influente.

Jiang Zemin (Getty Images)

La nota del partito

Appresa la notizia della sua morte, il PCC ha diramato una nota ufficiale descrivendo l’uomo come «un leader eccezionale che godeva di un alto prestigio riconosciuto da tutto il Partito, dall’intero esercito e dal popolo cinese di tutte le etnie, un grande marxista, un grande rivoluzionario proletario, statista, stratega militare e diplomatico, un combattente comunista di lunga data e un leader della grande causa del socialismo cinese». In suo onore, sugli edifici pubblici cinesi, le principali sedi del Partito comunista e del governo, sventoleranno bandiere a mezz’asta fino alla fine dei funerali.