Ore di tensione sopra Washington DC, capitale degli Stati Uniti d’America. Proprio sopra la Casa Bianca, un aeroplanino privato Cessna Citation ha violato lo spazio aereo ed è stato inseguito dagli F-16, prontamente intervenuti per intercettarlo. In fuga, il velivolo si è poi schiantato nel sud-ovest della Virginia, in una zona montuosa. Ci sono volute circa 4 ore per permettere alle forze dell’ordine di raggiungere il luogo dello schianto, dov’è stato ravvisato che non c’è alcun superstite. Quattro le persone a bordo, che risulta intestato a una società con sede in Florida, di proprietà di John Rumpel. Quest’ultimo ha chiarito che nel velivolo si trovavano la figlia, la nipotina di 2 anni, la baby sitter e il pilota, che non ha mai risposto alle chiamate dell’aviazione americana.

Lo schianto in Virginia
Durante l’inseguimento, i jet da combattimento hanno causato un “boom sonico“, un boato che si è avvertito in tutta la capitale, spaventando i cittadini. Rumpel ha spiegato al New York Times che la figlia, con la nipotina e la baby sitter, stava rientrando a casa dopo aver passato qualche giorno in Carolina del Nord. L’aviazione americana ha sottolineato che agli appelli via radio il pilota non ha mai risposto. Poi lo schianto, avvenuto alla George Washington National Forest in Virginia. Non è ancora chiaro cosa abbia causato lo schianto ma secondo una prima ricostruzione, non appena entrato nello spazio aereo dello Stato di New York, il velivolo ha virato di 180 gradi.
#BREAKING Images you’ll only see on @nbcwashington, a Cessna Citation business jet crashed into a Virginia mountain side, fighter jets scrambled from Joint Base Andrews could only watch as the incapacitated pilot descended from 30K feet #BreakingNews @TomLynch_ @charlienbc pic.twitter.com/A9XszAt66N
— ʙʀᴀᴅ ꜰʀᴇɪᴛᴀꜱ (@Chopper4Brad) June 5, 2023
L’ipotesi di perdita di pressione
Le autorità stanno indagando su cosa possa aver causato il disastro. Secondo una prima ipotesi, potrebbe esserci stata una perdita di pressione nell’abitacolo che avrebbe causato la perdita di conoscenza degli occupanti del velivolo. Una storia simile al disastro del golfista Payne Stewart nel 1999, quando morirono, oltre all’atleta, altre 4 persone.
