Jeff Bezos, il lancio del razzo New Shepard è fallito per un’anomalia
Il razzo cade dopo un minuto dalla partenza.
Jeff Bezos: il lancio del New Shepard non è andato come previsto. L’avaria a uno dei motori impedisce di fatto il completamento della missione suborbitale NS-23 del razzo della Blue Origin. Si tratta della società di cui il fondatore di Amazon si sta occupando personalmente alla scoperta dello Spazio e in concorrenza con Elon Musk di Tesla. Il razzo non aveva equipaggio, ma solo esperimenti: 36 in totale, di cui 18 della Nasa. Per fortuna, il sistema automatico ha attivato i tre paracadute e il razzo è precipitato nel deserto del Texas, senza danni a cose o persone. La partenza era prevista per agosto, ma si era sempre rimandato per via del maltempo.
Jeff Bezos e l’avventura New Shepard
Il sistema installato nel New Shepard fino a questo momento aveva sempre funzionato. Infatti, nella missione NS-22, lo stesso Bezos con altre sei persone – le quali avevano pagato per partecipare – avevano fatto un piccolo viaggio tra le stelle.

La Blue Origin ha così scritto in una nota stampa in merito al brusco atterraggio. «(…) rispondiamo a un problema questa mattina presso la nostra sede di Launch Site One nel Texas occidentale. Questa era una missione con carico utile senza astronauti a bordo. Il sistema di fuga della capsula ha funzionato come previsto. Maggiori informazioni arriveranno quando saranno disponibili».
La partenza
La partenza del razzo è avvenuta intorno alle 16:27 (ora italiana). Il problema si è presentato a un minuto e due secondi, quando il razzo era già a poco più di 8 chilometri di distanza dalla Terra. Uno dei motori sarebbe esploso, ma non c’è conferma in tal senso. Quello che è certo è che – se ci fosse stato equipaggio – le persone a bordo si sarebbero salvate. Infatti, la capsula che avrebbe dovuto contenere gli astronauti – e non li conteneva per via dell’esperimento – si è sganciata correttamente e in tempo utile pochi secondi dopo l’avaria, come previsto.

Il team della Blue Origin ha dichiarato che ricostruirà le dinamiche dell’incidente per capirne le cause e che terrà conto di questo risultato per le prossime missioni spaziali, anche con equipaggio.