Il mondo della musica è sotto shock per la scomparsa improvvisa di Jeff Beck. Il leggendario chitarrista rock, icona del genere sin dagli Anni 60 con gli Yardbirds, si è spento ieri 11 gennaio per una meningite batterica a 78 anni. Lascia una discografia incredibile ma soprattutto un’eredità immortale. «Poteva incanalare nell’etere la sua musica», ha scritto su Instagram Jimmy Page, ex membro dei Led Zeppelin. Il chitarrista dei Rolling Stones Ronnie Wood ha detto di «aver perso un fratello», mentre il frontman dei Kiss Gene Simmons è convinto che «nessuno potrà mai suonare come Jeff». Cordoglio anche da Paul Stanley, Mick Jagger, Ozzy Osbourne e Rod Stewart. Nel vasto campionario dell’artista, ecco canzoni e album da scoprire oppure riascoltare.

Jeff Beck, dagli Yardbirds a Johnny Depp: le migliori hit
Happenings Ten Years Time Ago, l’esordio con gli Yardbirds
Ancora giovanissimo, uno sconosciuto Jeff Beck giunse negli Yardbirds per sostituire Eric Clapton. Nella band suonò anche con Jimmy Page, futuro fondatore dei Led Zeppelin con Robert Plant. I due incisero poche canzoni assieme, ma fra queste risalta Happening Ten Years Time Ago del 1966. Per Billboard è la migliore collaborazione fra le due leggende del rock, che intervallano ritmi serrati e suoni mediorientali in circa tre minuti di assolo psichedelico. Il rapporto di Beck con gli Yardbirds durò poco meno di due anni prima del suo abbandono.
I Ain’t Superstitious, i The Jeff Beck Group con Stewart e Wood
Dopo l’addio agli Yardbirds, nacque il The Jeff Beck Group che chiamò alla corte del chitarrista anche due giovanissimi astri nascenti del rock. Nella band infatti entrarono Rod Stewart alla voce e Ronnie Wood, futuro pilastro dei Rolling Stones, come bassista. Loro primo album fu Truth, contenente il singolo I Ain’t Superstitious, che Billboard indica come punto fermo della musica blues. Beck risalta durante l’intero brano grazie a riff muscolari, ma soprattutto con l’attacco in effetto wah-wah della sua chitarra. Con la band poi seguirono altri tre album, Beck-Ola, Rough and Ready e Jeff Beck Group.
Blow by Blow e The Flash, i grandi lavori da solista
Gran parte della carriera di Jeff Beck si è sviluppata da solista, con 10 album fra il primo Blow by Blow e il più recente Loud Haller del 2016. Tanti i lavori immortali del primo album, tra cui le cover dei brani Stevie Wonder Thelonious e Superstition, e il brano Cause We’ve Ended as Lovers. Ballata melodica, manifesta lo spirito di esplorazione del chitarrista in sonorità meno decise e armoniose. Per Billboard è una «masterclass di sei minuti». Nel 1985 invece uscì The Flash, in cui Beck collaborò ancora una volta con l’amico di vecchia data Rod Stewart. I due incisero il brano People Get Ready, ancora oggi fra i più amati dagli appassionati.
Da Waters a Osbourne, le tante collaborazioni
Tante poi le collaborazioni di Jeff Beck nel corso della sua carriera. Lavorò con Bon Jovi in Blaze of Glory, colonna sonora del film La leggenda di Billy the Kid, e con Roger Waters nel disco Amused to Death di Roger Waters. Spazio anche per Roger Taylor, batterista dei Queen, in Fun on Earth, e il bassista dei Guns’N’Roses Duff McKagan in Believe in Me. Lo scorso anno ha invece suonato la chitarra in Patient Number 9, ultimo lavoro in studio di Ozzy Osbourne.
L’ultimo album di Jeff Beck e concerto Italia con Johnny Depp
Risale al 2022 anche l’ultimo lavoro in studio di Jeff Beck. Il 15 luglio pubblicò 18, album con Johnny Depp alla voce e alla chitarra. Il disco contiene due inediti scritti dall’attore di Pirati dei Caraibi, Sad Motherfuckin’ Parade (sul processo con Amber Heard) e This Is a Song for Miss Hedy Lamarr, ode all’omonima interprete. Spazio poi a varie cover, tra cui il brano Isolation di John Lennon, uscito in occasione della pandemia da Covid-19. I due hanno suonato dal vivo per l’ultima volta in Italia il 21 luglio all’Arena della Regina a Cattolica (Rimini).