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Ragazzi di vita bassa

Immancabili nei guardaroba dei primi anni 2000, oggi stanno tornando prepotentemente di moda. I giovanissimi impazziscono, i siti di e-commerce brulicano di ordini e le vip hanno ripreso a indossarli. Le ragioni dietro il nuovo boom dei jeans low rise.

17 Gennaio 2022 15:2217 Gennaio 2022 15:29 Camilla Curcio
Alle origini del revival dei jeans a vita bassa

Chi avesse conservato in soffitta i jeans a vita bassa indossati da adolescente, può riaprire il baule. Sulla scorta della rinnovata passione per il vintage e, soprattutto, alla luce del boom del Y2K (la tendenza che, tra TikTok e Instagram, ha riacceso i riflettori sugli outfit degli Anni 2000), sono state numerose le celebrità che, negli ultimi mesi, hanno riproposto il low rise. Un capo che, secondo i trend forecaster, è arrivato per restare, mandando in pensione l’amatissimo skinny e le sue linee attillate.

Perché il jeans a vita bassa ha riconquistato i vip

Guardando le fotografie delle riviste di settore spiccano modelle come Bella Hadid e Emily Ratajkowski e artisti del calibro di Dua Lipa e Lizzo, che nel tempo hanno sfoggiato pantaloni poco attillati, con cinture bassissime e magliette corte, tali da lasciare scoperti addomi perfettamente scolpiti. A dispetto di quanto possa sembrare, però, il trend non ha fatto innamorare soltanto i personaggi famosi. Secondo gli ultimi dati forniti dalla piattaforma Lyst, le ricerche relative a questo particolare modello di jeans sono aumentate di anno in anno, con un ritmo più o meno costante. Una situazione confermata dall’app di rivendita Depop dove, nelle ultime 3 settimane, hanno sfiorato il 36 per cento. L’e-commerce Asos poi, a giudicare dai numeri raccolti in questa prima metà del mese, prevede un sensibile aumento delle vendite dell’articolo nel corso del 2022. 

Leah McCarthy and @bellahadid killing it in NYC 💅 Should low rise jeans be making a comeback or should this trend stay firmly in the past? 😅 ⁣#fashion

📸 Christopher Peterson pic.twitter.com/7NxG5FV8zo

— Splash News (@SplashNews) August 14, 2020

La Gen Z e la riscoperta degli Anni 2000

Per gli addetti ai lavori, i meriti (e i demeriti) di questo revival vanno attribuiti alla Generazione Z. L’influenza dei social e delle serie tivù l’ha spinta ad esplorare un gusto e un’estetica che, per questioni anagrafiche, non ha avuto l’occasione di poter sperimentare sulla propria pelle. Era il 1996 quando Alexander McQueen portava, sulla sua passerella, i cosiddetti bumsters, pantaloni indossati quasi al limite del fondoschiena, Tom Ford lasciava l’intimo in vista, trasformando un dettaglio reputato di cattivo gusto in un tocco di glamour. Sarebbero arrivate poi attrici come Keira Knightley e popstar come Jennifer Lopez a sdoganare il look anche sui red carpet, stravolgendo ancora una volta i codici del fashion system. «I jeans a vita bassa stanno vivendo una seconda vita grazie, soprattutto, al ritrovato interesse per gli Anni 2000. In quegli anni, le influencer erano Paris Hilton o le Destiny’s Child. Sono state loro le artefici del successo di quest’articolo», ha spiegato al Guardian Asal Tehrani, proprietaria di Susamusa, shop indipendente su Depop. Dello stesso parere anche Morgane Le Caer, responsabile del content marketing per Lyst: «Esattamente come è successo con le tute di velluto e i top a tubino, lo shopping delle nuove generazioni ha influito parecchio sul ritorno di indumenti e accessori datati che, da qualche anno a questa parte, campeggiano negli armadi di ragazzi e ragazze giovani». 

nobody dared to fight keira knightley and her low rise jeans in the early 2000s. she's invincible pic.twitter.com/UeapUduq0s

— aidan turner's pet lice (@rnostardently) January 30, 2021

Vecchi e nuovi brand ritornano in pista

Ma i teenager non sono stati l’unica scintilla a riaccendere la miccia. Accanto alle alternative di seconda mano offerte riconducibili a marchi d’antan quali Miss Sixty e Von Dutch, sul mercato hanno iniziato a farsi strada, nel 2021, anche le proposte di brand con poche primavere sulle spalle. Che, decisi a non lasciarsi sfuggire l’opportunità di cavalcare l’onda, hanno inserito nelle loro collezioni anche i low rise. È il caso di Miaou, lanciato da Alexia Elkaim nel 2016 e consacrato alla fama dai suoi corsetti. «A ispirarmi sono stati i personaggi femminili da cui prendevo esempio, in fatto di moda, quando ero più piccola», ha sottolineato. «I nostri clienti hanno accolto l’idea con un entusiasmo straordinario e i pantaloni sono finiti inaspettatamente nella lista dei bestseller». 

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Il futuro incerto di un capo che non si addice a tutti

Sul futuro della tendenza, è decisamente impossibile pronunciarsi. Quel che è sicuro è che non si farà terra bruciata attorno. «Per quanto si tratti di un pezzo iconico, non incontra il gusto di un pubblico così ampio tanto quanto un classico mom jeans o un quattro tasche», ha aggiunto Tehrani, «Sono molto più complicati da indossare con raffinatezza di quanto possa sembrare. Non penso surclasseranno gli altri modelli per il semplice fatto che non sono adatti a tutte le corporature e a tutti i fisici. È evidente: non possono essere considerati un outfit democratico».

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