James Webb, nel nuovo scatto della Nasa la nascita di una stella

Fabrizio Grasso
17/11/2022

Il telescopio James Webb ha catturato la nascita di una stella con le telecamere a infrarossi. Gas e polvere danno vita alla singolare forma a clessidra. Ecco cosa comporta questa nuova scoperta.

James Webb, nel nuovo scatto della Nasa la nascita di una stella

Il telescopio James Webb non smette di stupire. Sebbene stia inviando immagini da diversi mesi, ogni scatto fa spalancare gli occhi di scienziati e profani dell’astronomia. L’ultimo in ordine di tempo, pubblicato poche ore fa sui canali social e sul sito ufficiale della Nasa, riguarda la nascita di una stella. Si tratta di L1527, astro di “soli” 100 mila anni nella formazione stellare del Toro che si nasconde al centro di una clessidra dovuta a polveri e gas, visibile soltanto per merito delle telecamere a infrarossi del dispositivo. «Ha all’incirca le dimensioni del nostro sistema solare», si legge sui canali social di James Webb. «Potrebbe alla fine dare origine a nuovi pianeti, offrendo una finestra sul nostro passato».

Il telescopio James Webb ha catturato la nascita di una stella con le telecamere a infrarossi. Ecco la spettacolare immagine della Nasa.
Gli specchi del telescopio James Webb (Nasa, Twitter)

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Come interpretare la nuova immagine del telescopio James Webb

La protostella L1527 è ancora un corpo celeste relativamente giovane con i suoi 100 mila anni di esistenza. Basti pensare che il nostro Sole è attivo da 4.6 miliardi di anni, dunque dovrà passare ancora molto tempo prima che si possa parlare di una vera e propria stella. Il telescopio James Webb ha potuto catturare la sua nascita sotto forma di un disco protoplanetario posto di taglio e di colore scuro. Dal suo interno si sprigiona in alto e in basso una forte luce, illuminando la cavità di polvere e gas nella singolare forma a clessidra visibile nell’immagine. Fenomeno impercettibile per l’occhio umano, è stato catturato grazie alla NIRCam, telecamera a infrarossi dell’ESA.

Le nuvole infuocate di colore blu e arancione rappresentano le cavità create non appena il materiale si allontana dalla protostella e si scontra con la materia circostante. Laddove la polvere è minore, la luce si presenta con il freddo colore blu e azzurro, sfumando verso l’arancione in caso contrario. L’incredibile sensibilità del telescopio James Webb ha permesso alla Nasa di rilevare anche filamenti di idrogeno molecolare che vengono colpiti quando la protostella L1527 ha espulso frammenti di materiale dal suo interno.

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La classificazione della protostella e cosa succederà in futuro

Data la sua età e la sua attuale luminosità, la Nasa ha potuto classificare il corpo celeste come una protostella di classe zero, ossia il primo stadio della formazione stellare. Come ricorda l’agenzia, c’è ancora molta strada da fare. L1527 individuata da James Webb non genera infatti la propria energia attraverso la fusione nucleare dell’idrogeno, caratteristica comune alle sue simili più anziane. Instabile anche la sua forma sferica, che attualmente ha una grandezza pari a circa il 20-40 per cento del nostro Sole. Con il passare dei millenni, la stessa fusione nucleare si stabilizzerà comprimendo gradualmente il nucleo e accumulando nuova massa. Data la sua densità, non è impossibile pensare che il materiale attorno alla protostella si raggruppi dando origine a nuovi corpi celesti tra cui pianeti e satelliti. Gli esperti suppongono sia quanto accadde in origine al nostro Sistema Solare.

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